lunedì 10 novembre 2014 - Agostino Spataro

25° anniversario della caduta del muro di Berlino: muri per impedire l’entrata o l’uscita?

Ieri, 9 novembre 2014, ricorreva il 25° anniversario della caduta del muro di Berlino. Sui "muri" avevo inserito il sottostante "pensiero" nel mio libro "I giardini della nobile brigata - Pensieri corti". Una piccola riflessione contenente un giudizio duro contro la Rdt, anche a dimostrazione del fatto che non ho bisogno della "velina" di qualcuno per scrivere su una pagina così dolorosa e contraddittoria. Ma eccolo.

"Giustamente, si continua a inneggiare alla caduta del muro di Berlino, praticamente abbattuto con il beneplacito del capo della potenza (Urss) che l’aveva ordinato, ma non si parla di altri muri (alcuni eretti dopo il 1989) che, in varie parti del mondo, separano Stati, città, popoli, famiglie".

"Qualche esempio. A Cipro un muro divide in due la capitale Nicosia; a Melilla (enclave spagnola in Marocco) e negli Usa (al confine con il Messico) sono stati alzati muri e reticolati per impedire l’ingresso dei migranti; un lungo bastione di sabbia è stato creato dai marocchini nell’ex Sahara occidentale. Infine, quello più recente ed emblematico, la muraglia co­struita dagli israeliani lungo la linea di separazione con i Territori pale­stinesi".

"Abbattere i muri e costruire ponti di pace", qualcuno aveva raccomandato al…vento.

Infatti, Israele continua a costruire muri e campi di filo spinato come se la prospettiva non fosse la pace, ma la guerra infinita.

A ragione, i palestinesi rivendicano l’abbattimento dell’odiosa barriera di cemento armato che li separa dal territorio israeliano, talvolta entrando perfino nelle loro case.

"I muri sono tutti odiosi. Non si capisce perché il muro di Berlino è caduto mentre quello israeliano è ancora in piedi?", mi chiese, un giorno, un giovane compagno, amico come me del popolo martire di Palestina.

Io, che a metà degli anni ‘80 ebbi la triste ventura di vedere il muro dal balcone di una casa di Berlino - Est, gli risposi con una battuta leggermente perfida che, però, riflette un’amara verità:

"Hai ragione. I muri sono tutti odiosi, ma non hanno la stessa fun­zione. Ci sono muri costruiti per impedire l’accesso e muri per impedire l’uscita o la fuga…Quello di Berlino era una schifezza più grande perché apparteneva alla seconda categoria".

A parte la battuta, non è con i muri che si persegue la pacifica convivenza. Perciò, vanno abbattuti. Tutti. Senza eccezione alcuna.

 

Foto: Tom Godber, Flickr.



2 réactions


  • (---.---.---.194) 10 novembre 2014 15:50

    ...troppo breve il commentino dei muri "per impedire l’accesso", quando si tratta di Israele, e se chi vuole entrare, lo fa con l’intenzione di sgozzarti o farti saltare in aria.Così, sono sicuro che l’articolista non dorme con la porta di casa sua spalancata.


  • (---.---.---.194) 10 novembre 2014 15:59

    ...troppo breve il commentino dei muri "per impedire l’accesso", quando si tratta di Israele, e se chi vuole entrare, lo fa con l’intenzione di sgozzarti o farti saltare in aria.Così, sono sicuro che l’articolista non dorme con la porta di casa sua spalancata.


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