Giuseppe Riccardi

  Storico di formazione, ho conseguito un post dottorato in storia contemporanea all'EHESS di Parigi. Non sono un giornalista, ma di tanto in tanto mi permetto di dire la mia sui temi che mi stanno a cuore. Più che scrivere, preferisco leggere. Specie quotidiani, anche esteri, e libri, dove possibile in lingua originale, pigrizia permettendo. Leggere un romanzo coI dizionario, infatti, credo ti faccia perdere il piacere della lettura. Saggi storici a parte, i miei libri preferiti sono in genere gli ultimi che ho letto, la selezione la faccio a monte: quelli che mi raccontano un mondo insieme a una storia. Un modo di evadere e viaggiare, soprattutto quando posso muovermi di meno.
  Trai miei titoli preferiti: Hotel Calcutta di Sankar, Ogni cosa è illuminata di Safran Foer, Portrait of a Turkish family di Irfam Orga, La bastarda di Istanbul di Elif Shafak, Les echanteurs di Romain Gary, American Gods di Neil Gaiman, Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafis, Tolleranza zero, di Irvine Welsh. Negli ultimi tempi ho particolarmente apprezzato Scambi di David Lodge, Solar di Ian McEvan, Hotel New Hampshire di John Irving, La trilogia dell'Ibis di Amitav Ghosh e Shantaram di Gregory David Roberts.