venerdì 9 maggio 2014 - Iaia Leone

Tumori e alimentazione. Errare è umano, perseverare è da Iena

Dopo la serie di servizi sul metodo Stamina, Le Iene ci riprovano con la cura vegan per i tumori, intervistando alcuni pazienti, che sarebbero guariti grazie a una dieta a base di frutta, verdura e concentrato d'aloe. Se da un programma di intrattenimento non si può certo pretendere che faccia divulgazione scientifica, stupisce notare come vengano affrontati temi delicati con imbarazzante incompetenza e come non ci sia il minimo pudore nel dare false speranze a malati gravi. 

Il noto programma di Italia 1 Le Iene persevera nella realizzazione di servizi riguardanti cure miracolose, che sarebbero taciute e osteggiate dalla scienza "convenzionale". Dopo la serie di puntate dedicate al metodo Stamina dello psicologo Davide Vannoni, ora è la volta di tumori incredibilmente regrediti grazie a una dieta vegana, con l'aggiunta di concentrato di aloe. Si badi bene che il problema qui non sta nel dare spazio a terapie non riconosciute dalla medicina "convenzionale" o dalla mitologica Big Pharma, quanto piuttosto nel parlarne senza alcuna dimestichezza col lessico e con nozioni di base in campo medico, senza nessuna conoscenza del metodo scientifico e senza il minimo pudore nel gridare alla guarigione, seguendo una linea priva di qualsiasi razionalità logica. Ma andiamo con ordine.

Il leitmotiv di fondo è che, nella cura del cancro, l'alimentazione sia di fondamentale importanza: a questo proposito, vengono inserite le dichiarazioni del Prof. Veronesi, che definisce il cibo una vera e propria medicina. Ovviamente, che un'alimentazione sana e equilibrata aiuti a prevenire numerose patologie è un principio condiviso dalla totalità della comunità scientifica e lo si ripete ovunque che bisogna seguire una dieta ricca di frutta e verdura. Solo che Le Iene ci mettono un attimo a confondere il concetto di prevenzione con quello di cura, per cui dal principio di cui sopra derivano, con stucchevole noncuranza, che frutta e verdura guariscano dai tumori. Per avvalorare questa tesi, intervistano alcuni pazienti, che spiegano come, eliminando latticini, carni rosse, farina, zucchero, carboidrati dalla loro dieta, le masse cancerogene, che erano state loro diagnosticate, si siano inaspettatamente ridotte. 

Dice Gianni: "I medici mi avevano proposto la chemioterapia, ma io mi sono informato e scopro delle terapie alternative. Quella che più mi piaceva è basata esclusivamente su cibi vegetali [...] Non mangio carne, latte e derivati dal latte, farina bianca, zuccheri [...] per depurare il fisico, più tossine tu butti fuori, più rinforzi il sistema immunitario".

Vengono quindi riportate le esperienze di singoli individui senza specificare che tre casi, a fronte di migliaia e migliaia di altri, non hanno un peso statistico, ma soprattutto, cosa ancora più grave, nel momento in cui i pazienti specificano che il tumore, dopo essere regredito, si è ripresentato, la colpa viene data all'aver sgarrato dalla dieta, come se realmente fosse quello il motivo. Inoltre, manca del tutto qualsiasi contraddittorio: tutti i pareri dei medici sono ritagliati ad hoc, decontestualizzati e inseriti in un puzzle schizofrenico, in cui non c'è un solo concetto adeguatamente spiegato. Il discorso viene a perdere qualsiasi spessore e qualsiasi significato e sembra che le dichiarazioni di due o tre medici possano valere tanto quanto la posizione di un'intera comunità scientifica.

Non solo: ad avvalorare la tesi, viene proposto uno spezzone tratto dal Maurizio Costanzo Show, in cui tale Padre Romano Zago asserisce di poter guarire il cancro somministrando una bevanda a base di aloe. la Iena Viviani pone l'accento sul fatto che Padre Zago abbia fatto una simile dichiarazione "davanti a milioni di italiani", come se questo dovessere essere sufficiente a dimostrare la veridicità di quanto detto.

Ma la cosa più grave è che non viene fatta distinzione alcuna tra l'associare una dieta sana e un corretto stile di vita a chemioterapia o radioterapia (raccomandazione che qualunque medico dotato di buon senso farebbe) e il rifiutare chemioterapia e radioterapia preferendo invece succhi di frutta e insalata. 

La redazione de Le Iene dovrebbe almeno prendere coscienza della responsabilità derivante dalla realizzazione e messa in onda di servizi del genere e di quanto sia poco professionale diffondere informazioni inadeguate e incomplete, su tematiche così delicate. Dovrebbero vergognarsi per l'imbarazzante cattiva informazione che forniscono senza averne le competenze. 

E dovrebbero infine segnalare che i contenuti trasmessi non possono e non devono essere considerati sostitutivi di un parere medico e che sono privi di qualsiasi fondamento scientifico.



17 réactions


    • (---.---.---.235) 31 maggio 2014 23:03

      P.S. Marco è il secondo nome di Arturo.


    • (---.---.---.12) 1 giugno 2014 00:19

      Ha perfettamente ragione, non ho capito il perché dell’ipse dixit in questo contesto. Tirare in ballo il principio di autorità quando si parla di divulgazione scientifica significa non averne capito il significato: né dell’ipse dixit, né del metodo scientifico.


      Così come non capisco il collegamento tra Arturo Villa, che immagino non sia lei (quindi ripete a pappagallo vicende e consapevolezze altrui) e publimed, la famosa rivista peer-reviewed da lei citata. Sta veicolando che la storia di Arturo Villa sia stata pubblicata in tale contesto? Nel caso, sarei curioso di leggere. Può linkare? Grazie.

      Anche questo sarebbe ipse dixit, almeno nella sua personale accezione, che col concetto filosofico non c’entra niente, come non c’entra nell’attuale contesto.

      Che dice, lo lasciamo stare Arturo Villa? Ripeto: immagino non sia lei, quindi eviti di parlare a nome altrui perché non è molto corretto.

    • (---.---.---.249) 1 giugno 2014 11:06

      "publimed, la famosa rivista peer-reviewed da lei citata"?? Questa mi mancava, "la famosa rivista publimed"!!!! Ma con chi sto dialogando, con un cabarettista?? 

      Senta, la sua incapacità argomentativa è talmente palese che mi sembra di sparare sulla Croce Rossa continuando a risponderLe. Lei continua a non capire assolutamente niente di ipse dixit, se crede che riportare la testimonianza con le prove, TAC dopo TAC, del miglioramento di un malato di carcinoma epatico (considerato incurabile dalla Medicina Ufficiale, come ho già scritto), sia fare ricorso al principio d’autorità. Come Le ho già ampiamente spiegato, quest’ultimo si basa sulla fiducia totale, concessa a priori, in ciò che è stato affermato da qualcuno ritenuto infallibile nel suo sapere, vedi Pitagora e Aristotele. Un atto di fede, un dogma da rispettare. E secondo voi noi dovremmo seguire i dogmi della Medicina Ufficiale senza neanche avere Pitagora o Aristotele come fonti autorevoli? Certo, come no! Arturo Villa sarebbe dovuto morire l’altr’anno soffrendo come un cane, perché la Medicina Ufficiale gli ha dato come unica cura un medicinale che gli avrebbe allungato la vita di un paio di mesi, tra atroci sofferenze. Lui lo ha rifiutato, si è creato un suo protocollo che sta documentando giorno dopo giorno in rete e qual è stata la reazione del suo oncologo? Continuare a proporgli il medicinale killer! Chi si legge la documentazione che fornisce Arturo impara attraverso l’esperienza altrui, non deve credere e basta: non è valido perché lo dice Arturo, ma perché si accede a tutta la documentazione. Ma secondo Lei ipse dixit significa: "Me l’ha detto il vicino di casa"... ha davvero studiato bene la filosofia, ai tempi!
      Quanto alle indicazioni su come leggere il sito di Arturo e la sua pagina fb, le ho già date nel mio primo commento: si vede proprio con quanta attenzione Lei legga le parole altrui prima di precipitarsi a rispondere senza nessuna cognizione di causa. Continui così, ché gli eventuali lettori di tali commenti si stanno facendo un’ottima idea del ’metodo’ da voi usato per provare a screditare che ne sa molto, ma molto più di voi, proprio perché si basa sull’esperienza personale e non sui dogmi imposti da altri.



    • (---.---.---.249) 1 giugno 2014 11:44

      Ah, dimenticavo: " Sta veicolando che la storia di Arturo Villa sia stata pubblicata in tale contesto? Nel caso, sarei curioso di leggere. Può linkare? Grazie." Casomai non avesse capito il suo esilarante errore, ho fatto riferimento a PubMed, non a una rivista chiamata "publimed". "Nel caso sarei curioso di leggere": ah, ecco, la storia di Arturo non è degna di essere letta se non viene riportata da altri! E da chi, poi, da quelli che si rifiutano a priori di prenderne atto e insistono a prescrivere un medicinale che non cura, ma allunga solo la vita di un paio di mesi? E’ esattamente questo essere succubi del principio d’autorità, andare a cercare un riscontro su PubMed saltando a pié pari la fonte primaria, cioè la documentazione fornita dallo stesso malato, ora in via di guarigione alla faccia dei dogmi delle Medicina Ufficiale.


    • (---.---.---.249) 1 giugno 2014 14:42

      Ah, avevo tralasciato di commentare la barzelletta dell’anno: "Che dice, lo lasciamo stare Arturo Villa? Ripeto: immagino non sia lei, quindi eviti di parlare a nome altrui perché non è molto corretto." Arturo Villa ha creato apposta un sito e varie pagine fb proprio per divulgare la sua storia e salvare le persone malate come lui e secondo Lei non sarebbe corretto portarlo ad esempio?? Ma il senso del ridicolo Lei lo conosce? E’ veramente imbarazzante per Lei fare queste figure (ma Lei non sembra capirlo): cambi attività ricreative, glielo dico per il Suo bene.


    • Iaia Leone Ilaria Ampollini (---.---.---.33) 3 giugno 2014 11:18

      Buongiorno, mi scusi se ho tardato nel rispondere, ma ho riflettuto su quanto ha scritto. Io ho tre considerazioni, molto sintetiche, da fare.


      1) la fiducia di cui lei parla non è concessa a priori, ma al contrario è una fiducia data a una forma di sapere che si è costituita nel tempo, a partire dalle popolazioni più antiche, perfezionandosi lentamente e sbagliando anche (gli errori sono fondamentali, altrimenti non ci sarebbe progresso). Fidarsi della ’medicina convenzionale’ oggi significa fidarsi del percorso del pensiero scientifico, che comprende anche Pitagora, Archimede, così come Paracelso, Newton o Galeno. 

      2) non è questione di negare l’efficacia. Il problema è un problema di responsabilità: il fatto che una cura abbia funzionato (siamo sicuri? cosa mi dice di eventuali recidive?) su una persona non significa molto per la medicina, perché quello che si cerca è una cura che funzioni il meglio possibile per il più alto numero di persone. 

      3) concepire o proporre nuove terapie è sicuramente possibile, ma bisogna rispettare le regole del gioco. Quindi, protocollo alla mano, per dimostrare la validità di una cura (che io non chiamerei alternativa, ma semplicemente non scientificamente dimostrata) è necessario sperimentarla su un determinato numero di pazienti, in doppio cieco, poi verificare se il suo effetto è assimilabile a un placebo o maggiore. La cosa più importante resta comunque la collaborazione con la comunità scientifica: non possono e non devono esistere cure magiche o segrete, i cui principi siano fumosi, non misurabili o non riproducibili. Questo è un principio non calato dall’alto da un qualche testo sacro dogmatico, ma è una regola metodologica fondamentale, nata poco per volta da Galileo in poi, confermata dai successi della chimica dopo Lavoisier e utilizzata dalla scienza moderna. 

    • (---.---.---.219) 3 giugno 2014 18:00

      Arturo Villa avrà creato tutte le pagine web del mondo per divulgare la sua storia, ma non è intervenuto in questa sede, pur potendo visto che non ha alcun problema a scrivere sul web.


      Se Lei non è Arturo Villa, eviti di parlare a nome suo.

      Io il senso del ridicolo ce l’ho, a differenza di chi tira in ballo l’ipse dixit fuori contesto (ipse dixit applicato alla scienza significa andare oltre il ridicolo) e poi per portare acqua al proprio mulino parla di casi altrui, tirando in ballo altre persone, dopo aver scritto esplicitamente che si può parlare solo di ciò che si è sperimentato in prima persona.

      Per un Arturo Villa che può citare lei, potrei fare la lista delle persone la cui vita è stata salvata dalle terapie convenzionali. Se li tirassi in ballo per tacitarla non farei niente di diverso da quanto sintetizzabile del suo intervento in questa sede.

      Il punto è che i singoli casi non fanno una statistica se non si applicano delle metodologie per trattare i dati.

      Se vuole posso chieder alle persone con patologie conclamate, salvate dalla medicina ufficiale, se avessero trovato opportuno praticare clisteri di caffé nei periodi acuti della loro patologia, così poi vediamo chi ha il senso del ridicolo.

      O dell’umorismo, perché non credo che le risposte le piacerebbero.


    • (---.---.---.115) 16 giugno 2014 22:43

       “Io il senso del ridicolo ce l’ho, a differenza di chi tira in ballo l’ipse dixit fuori contesto (ipse dixit applicato alla scienza significa andare oltre il ridicolo)”. L’ipse dixit si applica proprio alla scienza, pensi un po’ che sciocchezza madornale ha scritto! Vada a documentarsi sul processo a Giordano Bruno, o a Galileo, così forse imparerà qualcosa sul principio d’autorità con cui si pretendeva di bloccare ogni ‘eresia’ riguardo alla struttura del mondo: difendere il sistema copernicano significava andare contro la fisica aristotelica, adottata dalla Chiesa per ribadire le presunte nozioni scientifiche reperibili nella Bibbia. Glielo ripeto, Le conviene evitare di parlare di argomenti di cui è palesemente digiuno: pretende di parlare di medicina e crede che PubMed sia una rivista, si spaccia per conoscitore della filosofia e neanche sa chi sia Aristotele, cosa sia l’aristotelismo della scolastica e cosa abbia significato l’ipse dixit nella storia della scienza… veramente notevole come aspirante tuttologo. La chiusura della Medicina Ufficiale nei confronti delle cure come la Breuss, la Gerson, il protocollo elaborato da Arturo Villa, ecc. ecc., corrisponde proprio al muro dell’ipse dixit con cui si pretendeva di arginare la ricerca scientifica, impastoiandola e riconducendola nei sentieri già battuti. Chi aveva ragione, Aristotele o Galileo? Cosa ha dovuto fare Galileo per salvarsi la vita? Abiurare. Beato il popolo che non ha bisogno di eroi: nulla è cambiato da allora. Ora non ci sono roghi, ma gogne mediatiche e tanta, tanta spocchia da parte di chi non ne capisce niente, non ha mai messo in pratica le suddette cure e si permette di dare del ciarlatano a chi invece conosce benissimo tutto ciò. Una volta erano bollati come eretici, oggi come ciarlatani, da persone ben più ignoranti di loro.


    • (---.---.---.115) 16 giugno 2014 22:55

      Riguardo ad Arturo Villa, non finga di non capire il motivo per cui ho citato il suo caso: Le ho scritto chiaramente che se voleva che io usassi il mio tempo per pubblicare per Lei la documentazione relativa ai casi che conosco per esperienza personale, Lei doveva mostrare di esserne degno: come volevasi dimostrare, Lei non ha nessuna intenzione (o non è in grado) di recepire niente, a partire da quanto già documentato da Arturo Villa, che non chiede di meglio che si conosca la sua storia (e si illude se crede che lui abbia tempo e voglia di discutere in qualsiasi sito: lui si cura solo del proprio sito e delle proprie pagine, lasciando che tutti si documentino da soli leggendoli; non ci pensa affatto ad andare a cercarsi i lettori altrove dibattendo un po’ qua, un po’ là, avendo già oltre 40.000 persone che seguono gli aggiornamenti del suo caso). Ovviamente Lei non è disposto ad ammettere che quanto detto alle Iene riguardo al cancro e all’alimentazione possa avere anche un parziale riscontro, quindi si guarda bene dall’andarsi a studiare un caso, quello di Arturo Villa, per l’appunto, già ampiamente pubblicato e documentato in rete. Dunque non sprecherò neanche un minuto per fornirLe la documentazione di cui dispongo io, perché con Lei cadrebbe nel vuoto.


    • (---.---.---.115) 16 giugno 2014 23:00

      Infine, l’ultima perla: “Per un Arturo Villa che può citare lei, potrei fare la lista delle persone la cui vita è stata salvata dalle terapie convenzionali. Se li tirassi in ballo per tacitarla non farei niente di diverso da quanto sintetizzabile del suo intervento in questa sede.” Che fa, svicola? Il punto non è affatto questo: voi escludete a priori la validità di cure del cancro che non siano quelle tradizionali, indignandovi per i servizi delle Iene; adesso non faccia il furbo provando a rovesciare la frittata: la storia di Arturo Villa dimostra che avete assolutamente torto, ma Lei continua a non volerlo ammettere, fingendo di credere che stiamo contando chi ha più figurine da attaccare all’album. Quando si dice: “menare il can per l’aia”!

      Ah, un consiglio: la smetta di parlare senza nessuna cognizione di causa (tanto per cambiare) dei clisteri di caffè della terapia Gerson: Lei non è spiritoso, è solo un grande ignorante in materia. Faccia un bagno d’umiltà e si metta a studiare, come hanno fatto le persone che hanno applicato con successo proprio quella terapia. A proposito: dai suddetti clisteri sta ricavando grande beneficio anche Arturo Villa, pensi un po’ quanto ha ancora da imparare! 


  • (---.---.---.188) 31 maggio 2014 16:55

    A ---.---.---.8, lei dice che io sto gridando allo scandalo per questo articolo, cosa che non sto facendo per niente. Chi invece grida allo scandalo è l’autrice dell’articolo e chi ne condivide le idee. Non cerchi di rovesciare i ruoli, perchè sarebbe inutile dato che sono fin troppo chiari.
    Poi mi chiede di condividere il mio sapere ecc ecc...: a cosa servirebbe? Basta leggersi tutti i commenti a questo articolo (sono stati dati anche vari spunti, che ovviamente sono stati ignorati) per capire chi è che parla a casaccio e per partito preso e senza niente in mano per poter parlare.
    Buona continuazone anche a lei..


    • (---.---.---.19) 31 maggio 2014 22:09

      Non cerchi di rovesciare i ruoli, perchè sarebbe inutile dato che sono fin troppo chiari.

      Infatti è chiarissimo perché scrive qui, di certo non per fare informazione, ma solo per boicottare quella che non le piace, senza perderci neanche il tempo di spiegare il perché. In altre parole proiettando i suoi metodi sugli altri, come da sua precedente critica.

      Poi mi chiede di condividere il mio sapere ecc ecc...: a cosa servirebbe? 

      Non lo so, me lo dica lei, è lei che interviene affermando che in questa sede mancano informazioni attendibili, da lei evidentemente possedute, che però non ha voglia di diffondere.
      Che i suoi commenti servano a poco (se non niente) a me è perfettamente chiaro, vorrei solo evidenziarlo per eventuali lettori. 

      Basta leggersi tutti i commenti a questo articolo (sono stati dati anche vari spunti, che ovviamente sono stati ignorati) per capire chi è che parla a casaccio e per partito preso e senza niente in mano per poter parlare.

      In effetti ha ragione: basta leggere i commenti a questo articolo per capire chi parla a casaccio e per partito preso senza niente in mano per poter parlare. 

      E soprattutto chi vota i commenti di parte, sistematicamente ad ogni accesso, senza neanche leggerli. Mi son beccato un paio di voti pure io che ero sarcastico, neanche l’hanno capito.

      Buona continuazone anche a lei..
      Ricambio sentitamente, sicuro di ribeccarla in questa sede a dare addosso ad Ilaria Ampollini, colpevole addirittura di aver criticato una trasmissione televisiva. Non si fa.

  • (---.---.---.188) 31 maggio 2014 22:54

    A ---.—.---.19, io boicotterei? Effettivamente boicotto l’ignoranza e il parlare per partito preso, come vedo che avviene in questo articolo. E’ proprio chi ha scritto questo articolo e chi lo condivide che casomai boicotta delle terapie che hanno avuto e hanno successo! Non il contrario!
    In sintesi, leggendo i commenti, ne esce che chi si scaglia contro le Iene e i suoi servizi non ha NIENTE in mano per poter dare delle sentenze, niente di niente se non pregiudizi e luoghi comuni da Medioevo.
    Al contrario, dall’altro versante ci sono persone che, senza parlare a vanvera per dar fiato alle fauci, certe terapie le hanno provate e con ottimi risultati. Alla faccia del "Se si rifiutano le terapie convenzionali si va certamente incontro a morte certa e tra atroci sofferenze", come ho sentito dire da presunti esponenti della medicina. Che faccia tosta, veramente...
    Nessuno sta dando addosso a Ilaria Ampollini nello specifico, ma piuttosto alla mentalità regnante secondo la quale ogni cosa uscente dai canoni è per forza di cose falsa o errata.
    Meno male che i cosiddetti "razionalisti" si riempiono la bocca di prove, dati, documentazioni, dimostrazioni scientifiche, ma quando tocca a loro spiegare il perchè di quanto sostengono tutte queste cose passano in secondo piano, e hanno ragione loro a prescindere e senza fornire prove, dati e documentazioni a loro supporto. Comodo, non c’è che dire! Del tipo "Io sò io e voi non siete un cazzo", se ha visto dei film di Alberto Sordi. E sordi in questo caso lo siete voi, ancora non ho capito se per reale convinzione (nel qual caso però non se ne capisce il perchè, dato che non sapete fornire motivazioni valide) o per mera presa di posizione (e in tal caso si capirebbe benissimo il perchè).
    Lei ritiene che i servizi delle Iene abbiano divulgato cose false? Prego, sono tutto orecchi nel sentire per quali motivi scientifici lo sarebbero. E ho detto motivi scientifici. Non voglio sentire luoghi comuni o frasi fatte, voglio sentire motivazioni scientifiche reali basate su una comprovata documentazione. Immagino che, per permettervi di scagliarvi con così tanta veemenza contro le Iene per i servizi che hanno fatto vedere, voi abbiate un’immensa mole di studi riguardanti la casistica mostrata.
    No?
    Non è così? Allora, invece di scatenare discussioni inutili e fuorvianti, si faccia due domande e si dia due risposte. A meno che ciò non la mandi in crisi esistenziale, nel qual caso, per la sua integrità mentale, le sconsiglio di porsi determinati interrogativi, troppo destabilizzanti per chi crede a certe cose come fosse un fondamentalista religioso.


  • (---.---.---.188) 1 giugno 2014 11:58

    A ---.—.---.19, io boicotterei? Effettivamente boicotto l’ignoranza e il parlare per partito preso, come vedo che avviene in questo articolo. E’ proprio chi ha scritto questo articolo e chi lo condivide che casomai boicotta delle terapie che hanno avuto e hanno successo! Non il contrario!
    In sintesi, leggendo i commenti, ne esce che chi si scaglia contro le Iene e i suoi servizi non ha NIENTE in mano per poter dare delle sentenze, niente di niente se non pregiudizi e luoghi comuni da Medioevo.
    Al contrario, dall’altro versante ci sono persone che, senza parlare a vanvera per dar fiato alle fauci, certe terapie le hanno provate e con ottimi risultati. Alla faccia del "Se si rifiutano le terapie convenzionali si va certamente incontro a morte certa e tra atroci sofferenze", come ho sentito dire da presunti esponenti della medicina. Che faccia tosta, veramente...
    Nessuno sta dando addosso a Ilaria Ampollini nello specifico, ma piuttosto alla mentalità regnante secondo la quale ogni cosa uscente dai canoni è per forza di cose falsa o errata.
    Meno male che i cosiddetti "razionalisti" si riempiono la bocca di prove, dati, documentazioni, dimostrazioni scientifiche, ma quando tocca a loro spiegare il perchè di quanto sostengono tutte queste cose passano in secondo piano, e hanno ragione loro a prescindere e senza fornire prove, dati e documentazioni a loro supporto. Comodo, non c’è che dire! Del tipo "Io sò io e voi non siete un cazzo", se ha visto dei film di Alberto Sordi. E sordi in questo caso lo siete voi, ancora non ho capito se per reale convinzione (nel qual caso però non se ne capisce il perchè, dato che non sapete fornire motivazioni valide) o per mera presa di posizione (e in tal caso si capirebbe benissimo il perchè).
    Lei ritiene che i servizi delle Iene abbiano divulgato cose false? Prego, sono tutto orecchi nel sentire per quali motivi scientifici lo sarebbero. E ho detto motivi scientifici. Non voglio sentire luoghi comuni o frasi fatte, voglio sentire motivazioni scientifiche reali basate su una comprovata documentazione. Immagino che, per permettervi di scagliarvi con così tanta veemenza contro le Iene per i servizi che hanno fatto vedere, voi abbiate un’immensa mole di studi riguardanti la casistica mostrata.
    No?
    Non è così? Allora, invece di scatenare discussioni inutili e fuorvianti, si faccia due domande e si dia due risposte. A meno che ciò non la mandi in crisi esistenziale, nel qual caso, per la sua integrità mentale, le sconsiglio di porsi determinati interrogativi, troppo destabilizzanti per chi crede a certe cose come fosse un fondamentalista religioso.


  • (---.---.---.188) 1 giugno 2014 13:27

    A ---.—.---.19, io boicotterei? Effettivamente boicotto l’ignoranza e il parlare per partito preso, come vedo succedere in questo articolo e nei vostri commenti a chi chiede chiarimenti. E’ proprio chi ha scritto questo articolo e chi lo condivide che casomai boicotta delle terapie che hanno avuto e hanno successo! Non il contrario!
    In sintesi, leggendo i commenti, ne esce che chi si scaglia contro le Iene e i suoi servizi non ha NIENTE in mano per poter dare delle sentenze, niente di niente se non pregiudizi e luoghi comuni.
    Al contrario, dall’altro versante ci sono persone che, senza parlare a vanvera per dar aria alle fauci, certe terapie le hanno provate e con ottimi risultati. Alla faccia del "Se si rifiutano le terapie convenzionali si va incontro a morte certa e tra atroci sofferenze", come ho sentito dire da presunti esponenti della medicina. Che faccia tosta, veramente...
    Nessuno sta dando addosso a Ilaria Ampollini nello specifico, ma piuttosto alla mentalità regnante secondo la quale ogni cosa uscente dai canoni è per forza di cose falsa o errata.
    Meno male che i cosiddetti "razionalisti" si riempiono la bocca di prove, dati, documentazioni, dimostrazioni scientifiche, ma quando tocca a loro spiegare il perchè di quanto sostengono tutte queste cose passano in secondo piano, e hanno ragione loro a prescindere e senza fornire prove, dati e documentazioni a loro supporto. Comodo, non c’è che dire! Chiunque discuta con loro deve fornire studi, prove, dati, ecc..., loro invece sono autorizzati a straparlare, dare sentenze categoriche senza però fornire uno straccio di motivazione. Del tipo "Io sò io e voi non siete un cazzo", se ha visto dei film di Alberto Sordi. E sordi in questo caso lo siete voi, ancora non ho capito se per reale convinzione (nel qual caso però non se ne capisce il perchè, dato che non sapete fornire motivazioni valide) o per mera presa di posizione (e in tal caso si capirebbe benissimo il perchè).
    Lei ritiene che i servizi delle Iene abbiano divulgato cose false? Prego, sono tutto orecchi nel sentire per quali motivi scientifici lo sarebbero. E ho detto motivi scientifici. Non voglio sentire luoghi comuni o frasi fatte, voglio sentire motivazioni scientifiche reali basate su una comprovata documentazione. Immagino che, per permettervi di scagliarvi con così tanta veemenza contro le Iene per i servizi che hanno fatto vedere, voi abbiate un’immensa mole di studi riguardanti la casistica mostrata.
    Non è così? Allora, invece di scatenare discussioni inutili e fuorvianti, fatevi due domande e trovate le risposte. A meno che ciò non vi mandi in crisi esistenziale, nel qual caso, per la vostra integrità mentale, vi sconsiglio di porvi determinati interrogativi, troppo destabilizzanti per chi crede a certe cose indiscutibili come fosse un fondamentalista religioso.


  • (---.---.---.86) 2 giugno 2014 00:01

    "Che dice, lo lasciamo stare Arturo Villa? Ripeto: immagino non sia lei, quindi eviti di parlare a nome altrui perché non è molto corretto." 

    Risata omerica! 

    Arturo Villa passa le sue giornate a divulgare il proprio caso in rete, per permettere al maggior numero possibile di persone di aprire gli occhi sui potenti mezzi della Medicina Ufficiale nei casi di carcinoma epatico, ovvero: nessuna soluzione e morte assicurata tra mille pene per i malati! E Lei dice che "non è molto corretto" parlare del suo caso? Sa qual è la differenza tra "parlare a nome altrui", come si è inventato Lei, e pubblicizzare il caso clinico di una persona che si batte da un anno e mezzo per far conoscere a tutti la sua storia, quella di un malato condannato dalla Medicina Ufficiale e che invece si sta salvando da solo?? Veramente imbarazzanti i suoi interventi... qualcuno dovrebbe darLe il consiglio di evitare di scrivere simili astrusità, per il Suo bene.


  • Daniele Bernabei Daniele Bernabei (---.---.---.171) 11 ottobre 2017 14:12

    Mi permetto di entrare in questa discussione facendo osservare che una cura efficace può dirsi tale quando si individuano esattamente LE CAUSE che determinano l’insorgenza di una certa malattia.

    A tutt’oggi le cure UFFICIALI per i cancro sono ben lontane da un approccio epistemologicamente valido che definisca l’eziologia primaria e remota delle c.d. neoplasie. Ci si limita a individuare fattori predisponenti o scatenanti. Invece di appellarmi alla comunità scientifica sono andato a vedere cosa scrivono gli utenti di queste cure. Parlo dell’ AIMAC https://www.aimac.it.
    Orbene in questo sito ci sono libretti tematici su alcuni tipi di cancro. Se vado su quello del tumore alla mammella leggo testualmente:

    "Il cancro della mammella è il tumore più frequente tra la popolazione femminile. Pur essendo le cause tuttora sconosciute, sono stati individuati alcuni 

    Condizione che accresce le probabilità che un individuo sviluppi una particolare malattia. Per approfondire vedi la sezione fattori di rischio.

    " title="" style="cursor: help; border-bottom: 1px dotted;">fattori di rischio: in primo luogo l’età (tant’è che oltre il 65% dei casi si riscontra in pazienti con più di 65 anni), seguita da..."

    E così in tutti gli altri libretti tematici.

     Orbene se di un evento non si conosce l’origine, la causa scatenante, come può la medicina allopatica definirsi scienza?

    Non lo è infatti in quanto il suo approccio è meramente statistico e materialistico senza possibilità di "poter ripetere l’esperimento ottenendo i medesimi risultati" (effetti collaterali docent).

    Inoltre la validazione di una cura è affidata alla stessa comunità scientifica che tale cura dovrà adottare. Come chiedere all’oste se il suo vino è buono. A nulla valendo il controllo da parte dello Stato che non ha competenze e mezzi per controllare i protocolli di ricerca affidati alle stesse aziende produttrici dei farmaci (p.e.).

    Con questo non voglio entrare nel merito di una discussione che si propone senza fine dove ciascuno espone le proprie ragioni, con una violenza direttamente proporzionale alla sua ignoranza.

    Mi limito a consigliare a chi è filosofo di trattare le materie di sua competenza evitando di vestirsi dei panni di un ennesimo Piero Angela in erba. 

    Che poi il fumo sia causa di cancro è ancora tutto da dimostrare in quanto ci sono fumatori che raggiungono venerande età senza mai ammalarsi di tumore ai polmoni. Tutt’al più potrà essere un fattore predisponente, che vale a dire un nulla di niente.

    Infine per quanto riguarda le statistiche in merito alle citate cure bisogna verificare le loro fonti, la completezza, il metodo, i calcoli, le risultanze, gli algoritmi, LA LORO INTERPRETAZIONE...

    Che la medicina non sia una scienza esatta lo dicono anche i medici (onesti) che si affidano ai 5000 ed oltre protocolli di cura sintomatici, senza sapere se la cura sortirà l’effetto sperato. Ma di quello che non funziona poco se ne parla.

    Questo mi basta per essere scettico su affermazioni categoriche dettate, molto speso, da presunzione ed ignoranza specie se affidate all’abusato sistema del copia-incolla.


Lasciare un commento