giovedì 14 dicembre 2017 - Riccardo Noury - Amnesty International

Thailandia, rischia 15 anni di carcere per aver commentato una battaglia del XVI secolo

La vicenda che state per leggere è tra le più assurde in cui mi sia imbattuto. Potrebbe essere archiviata con un sorriso se non fosse che c’è in gioco una condanna fino a 15 anni di carcere.

Sulak Sivaraksa è uno storico thailandese di 85 anni. Ha scritto decine di libri e di saggi sulla cultura, la società, la religione e – per l’appunto – la storia della Thailandia.

Il 5 ottobre 2014, durante un seminario all’unversità Thammasat di Bangkok, Sivaraksa ha messo in discussione la versione ufficiale della battaglia degli elefanti tra il re thailandese Naresuan e il principe birmano Mingyi Swa. L’anno della battaglia? Il 1593.

Nonostante da quei fatti siano trascorsi qualcosa come 424 anni, Sivaraksa rischia 15 anni di carcere per violazione dell’articolo 112 del codice penale, che considera reato di “lesa maestà” ogni azione o parola che “diffami, insulti o minacci il re, la regina, gli eredi al trono o il reggente”. Non si citano che i sovrani di quattro secoli prima, ma evidentemente poco importa.

In questo blog (ad esempio, qui e qui) abbiamo raccontato altre storie di applicazione paradossale e crudele della legge sulla “lesa maestà”. Un’applicazione che risulta in aumento dal colpo di stato del 2014.

Il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà d’espressione e numerose organizzazioni per i diritti umani continuano a chiedere l’abrogazione di quella norma, che criminalizza la libertà d’espressione.

(Nella foto: un dipinto siamese del XVII secolo tratto dalla collezione Morris e riprodotto in Maurice Collis, “The land of the great image. Being Experience of Friar Manrique in Arakan”, Faber and Faber, Londra 1943)



1 réactions


  • illupodeicieli (---.---.---.137) 15 dicembre 2017 11:35

    In Europa ti mettono dentro e ti distruggono la vita , se provi a porti domande sull’olocausto e sui campi di concentramento nazisti , se provi a dire che il bombardamento di Dresda o il lancio delle atomiche, se lo potevano pure risparmiare. Evidentemente il mondo è molto più uguale di ciò che si crede.


Lasciare un commento