venerdì 27 luglio 2018 - Riccardo Noury - Amnesty International

Sgombero Rom “Camping River”: almeno 100 persone senza un tetto

Al “Camping River” vivevano, sin dal 2005, circa 300 rom. “Vivevano”, poiché il 26 luglio è stato eseguito il loro sgombero forzato.

Non solo sono state demolite le abitazioni di decine di famiglie e lasciate senza tetto almeno 100 persone, compresi bambini in tenera età.

L’Italia ha anche aggirato gli obblighi assunti nei confronti del diritto internazionale e delle norme europee, eseguendo l’ennesimo sgombero forzato e persino ignorando la decisione della Corte europea dei diritti umani che aveva provvisoriamente accolto un ricorso promosso dall’Associazione 21 luglio a nome di tre residenti disponendo la sospensione dello sgombero almeno fino al 27 luglio.

A cose fatte, la Corte europea avrebbe dato un ok, essendo i tre ricorrenti stati accolti in una struttura della Croce rossa.

Il ministro dell’Interno Salvini ha espresso soddisfazione per quello che ha definito un passo avanti verso ‘legalità, ordine e rispetto’. In realtà si è trattato del contrario: dell’ennesimo assalto delle autorità italiane nei confronti dei rom.

Dal 2012 la Commissione europea ha sotto gli occhi numerosi esempi di violazione della direttiva anti-discriminazione da parte dell’Italia contro le comunità rom nel campo dell’alloggio, tra cui sgomberi forzati a centinaia e la costruzione di campi etnicamente segregati (ossia per soli rom). L’apertura di una procedura d’infrazione diventa veramente urgente e non più rinviabile.

Credit per l’immagine di apertura: (Proto/Barsoum)



1 réactions


  • Emilia Urso Anfuso Emilia Urso Anfuso (---.---.---.241) 1 agosto 2018 21:32

    In Italia non si conosce il verbo "risolvere" e al suo posto si utilizza il verbo "dimostrare". In special modo dall’insediamento del governo Lega-5Stelle.


    Ovviamente, tutto ciò ha un forte impatto su una fetta di cittadinanza, quella che sostiene chi sta al governo, ma queste persone non sono nemmeno lontanamente in grado di ragionare sugli sfasci di queste azioni eclatanti e spot, che non solo non risolvono ma generano maggiori problematiche sociali rispetto a quelle che certi politici dichiarano di voler cancellare.

    Sarebbe anche necessario ricordare - ad esempio - all’attuale Ministro dell’Interno, che a firmare il decreto sulla realizzazione dei campi Rom fu un certo...Maroni.

    Ora, capisco che certi italiani abbiano scarsa memoria, e che pur di sostenere gli insostenibili, sciorinano tonnellate di frasi sterili del tipo: "Ora sono cambiati, hanno capito che"...

    A mio parere, un’azione collettiva - che preveda anche la partecipazione diretta di quella fetta di società civile ancora pensante - deve almeno essere tentata.

    Un caro saluto

    EAU

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