mercoledì 27 novembre 2013 - Cesarezac

Renzi, un uomo nuovo

Nel depresso e deprimente panorama politico, si è affacciato un uomo nuovo, un uomo che non parla politichese, che non si è fatto soggiogare da ideologie, da populismi, dai diktat dell’Unione Europea e, direi, nemmeno dalle omelie del Presidente della Repubblica. Un uomo che ha le idee ben chiare, che vuole costringere la politica a perseguire obiettivi concreti che facciano uscire il Paese dalla nebbia mefitica nella quale è stato cacciato e che lo sta soffocando.

Egli non pretende di ingannare il popolo bue facendogli intravedere luci assai improbabili in fondo al tunnel, non vende fumo. Egli pretende, più che chiedere, ed era ora che si facesse avanti qualcuno che in articulo mortis si facesse avanti per tentare di richiamare in vita il morto, il nostro Paese. Pretende riforme. Poche ma buone, fondamentali: l’abolizione del bicameralismo, conditio sine qua non il Paese continuerebbe ad essere ingovernabile a tutto beneficio di chi nel caos ci sguazza e ci si ingrassa. Abolizione del senato, non semplicemente per risparmiare. Poi una salutare, improcrastinabile e draconiana riforma della giustizia. Un paese dove non funziona al meglio la giustizia, l’economia langue. Non attrae capitali e imprenditori e quelli nazionali fuggono.

In un’illuminante recente puntata in un talk show televisivo, Egli ha richiamato la vergognosa vicenda dell’ingegner Silvio Scaglia fondatore di Fastweb, incriminato, ristretto in carcere prima, e poi agli arresti domiciliari, separato dalla famiglia per un intero anno e poi prosciolto con formula piena! Pena più severa di quella irrogata a tanti romeni pluriomicidi e recidivi, applicata senza scrupoli su una base che poi si è rivelata inconsistente. Il programma segue con la riforma della burocrazia nei tempi, negli adempimenti e nei costi e infine nel porre limiti alla pressione fiscale ora insostenibile, una delle cause dell’evasione fiscale. Egli pone al centro dell’azione di governo il lavoro di cui all’art.1 della Costituzione.

Quest’uomo è il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Se, come appare assai probabile, egli sarà il prossimo segretario del Partito Democratico, la sua leadership farà bene al Paese e anche alla sinistra italiana che grazie a Lui, potrà assumere i connotati di un moderno partito socialista e quindi attirare nelle sue fila anche la media borghesia, la maggioranza silenziosa stanca e sbandata, compensando in tal modo la prevedibile e salutare emorragia dei duri e puri, degli irriducibili orfani del comunismo sovietico. Se poi questo quadro, idilliaco ma non impossibile, avesse a materializzarsi, finalmente si porrà fine alla perdurante guerra civile che ha portato il Paese all’attuale declino, così che per l’Italia potrebbe dispiegarsi una nuova stagione di pacificazione e di concordia, indispensabili per un futuro laborioso a cui tutti aneliamo.

Matteo Renzi, un uomo nuovo per un Paese nuovo.



3 réactions


  • (---.---.---.90) 27 novembre 2013 18:49

    Un uomo nuovo che soprattutto non fa parte della vecchia guardia comunista che ha rovinato l’Italia.


  • (---.---.---.35) 27 novembre 2013 22:24

    Gent. Cesare, dall’incipit pensavo ad un articolo ironico; malauguratamente, mi sbagliavo. Lei parla sul serio. Se essere figlio di politico, appoggiato da poteri forti, ed avere una bella dialettica e’ il nuovo, il vecchio cos’e’? http://www.agoravox.it/Renzi-e-lo-strano-caso-dell.html Se e’ in buona fede lo legga, potrebbe aprirLe un mondo. Cordialita’


    • Cesarezac Cesarezac (---.---.---.59) 14 febbraio 2014 23:09

      Lei si esprime con civiltà e mi spiace dover polemizzare. 

      Innanzitutto, sono abituato a giudicare i politici dai programmi, non dalla simpatia o antipatia o dalla dialettica.
      Nell’articolo spiego in forma semplice, perché Renzi è un uomo nuovo. Perché non si appella all’emotività o peggio all’odio viscerale e al risentimento sociale, sentimenti con i quali si fa politica distruttiva come quella che ha portato il nostro Paese al collasso.
      Poi, perché, giustamente Renzi ha accusato il governo Letta di non avere fatto nulla per fare uscire il Paese dalla morta gora nella quale è stato cacciato in mezzo secolo di guerra civile e soprattutto dal suo e dal governo Monti, i peggiori governi nella storia d’Italia. Su questo sono concordi sindacati, e Confindustria. 
      Lei come giudica i risultati degli ultimi due anni di governo? L’andamento dell’economia, i suicidi di imprenditori, lavoratori, imprese, le fughe all’estero di cittadini , imprese, capitali? 
      Renzi è intenzionato a fare le riforme indispensabili e urgenti della quali il Paese ha assoluto bisogno. Non avrà vita facile, perché le diverse caste gli si opporranno. Probabilmente le toghe rosse si stanno già preparando per inquisirlo.
      Cordiali saluti 

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