giovedì 11 giugno 2020 - Marco Barone

Quel nazionalismo che non vuole tramontare in Venezia Giulia. Dalla celebrazione del 12 settembre al 12 giugno

Nel mondo stanno accadendo da tempo delle cose interessanti. Dopo secoli nei libri di scuola finalmente si può leggere che Cristoforo Colombo non era quel santo che pensavamo fosse. Ma uno schiavista e torturatore di Indios. Hanno abbattuto diverse statue.

D'Annunzio a Verona con Mussolini 1937

 In Italia ancora nessuno ha osato cancellare vie, piazze, monumenti dedicate a Colombo. Sulla stessa onda il movimento Black Lives Matter ha iniziato ad abbattere e rimuovere statue dedicate a razzisti, a schiavisti. Come Edward Colston di Bristol od a Londra, Robert Milligan, la cui statua è stata fatta fuori dagli operai. In Italia, invece, ci si muove al contrario. Con il passo del gambero.

Il 12 settembre del 2019, alle ore 12, per celebrare l'occupazione di Fiume che farà piombare la città in una dittatura di 500 giorni, è stata inaugurata la statua dell'antislavo D'Annunzio i cui versi razzisti verso gli "slavi" erano ben noti. Faranno scuola per il fascismo. Ed il tutto nella città capoluogo della regione che ha anche radici slave oltre che latine e germaniche. Dovevano celebrare il nazionalismo italiano. Così come è stato per il 12 giugno del 1945, ha iniziato Trieste, poi Monfalcone, poi Gorizia. Si celebra la fine dell'occupazione jugoslava. I famosi 42 giorni jugoslavi. Che nella memoria di alcuni sono stati peggiori dei quasi due anni di occupazione nazista. Altra data sacra per il nazionalismo italiano.

Eppur il nazionalismo nella sua coerenza dovrebbe festeggiare anche il 15 settembre del '47, quando Monfalcone e Gorizia verranno restituite all'Italia ed il 26 ottobre del '54 quando ritornerà su Trieste l'amministrazione italiana. Va detto che non fu un periodo di rose e fiori durante la permanenza angloamericana.

Nella Venezia Giulia si son registrati più di 500 giorni di violenze di stampo fascista in quel periodo. Si iniziò proprio con il 12 giugno 1945, quando elementi di destra e collaborazionisti infiltrati nel corteo dei manifestanti inneggianti all'Italia, provocarono numerosi incidenti e scontri nel primo giorno dell'amministrazione anglo-americana a Trieste, per arrivare al 26 ottobre giorno del passaggio dall'amministrazione alleata a quella italiana con iniziative di squadre di estrema destra che provocarono la popolazione slovena di Opicina, per arrivare all'attentato neofascista ai danni del circolo comunista di Gretta.

E' una questione di sentimento, di vedute e prospettive e pregiudizi. Più facile e funzionale alla logica del nazionalismo italiano celebrare la liberazione dall'occupazione jugoslava che da quella angloamericana, vuoi mettere? Anche perchè a dirla tutta per costoro probabilmente l'occupazione angloamericana è stata un ponte per il ritorno all'Italia o dell'Italia. Ma l'interrogativo rimane comunque sempre lo stesso, nel 2020 a chi giova tutto ciò?

mb

Foto: D'Annunzio a Verona con Mussolini 1937/Wikipedia



1 réactions


  • Attilio Runello (---.---.---.254) 11 giugno 2020 21:46

    A Gorizia la parte italiana e quella slovena si stanno candidando insieme a città della cultura 2025. Danno un bel l’esempio di convivenza in questo modo. Questo è il futuro che vogliamo. Il passato è giusto ricordarlo. Lasciamo che ognuno lo commemori come ritiene opportuno. Purché lo faccia pacificamente. Quella zona ha visto guerre e occupazioni, purtroppo. Poi se vuoi fare ricostruzioni storiche devi contestualizzare. Se Colombo è stato un criminale non si salva nessuno. Sino a sessanta anni fa Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda, Belgio avevano le colonie. E adesso siamo i promotori dei diritti umani?


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