martedì 15 gennaio 2013 - Riccardo Noury - Amnesty International

Pussy Riot, domani si decide su una seconda scarcerazione

 

Domani, mercoledì 16, un tribunale deciderà se rilasciareMaria Alekhina (nella foto), attualmente detenuta nella prigione femminile di Berezniki, nella regione di Perm, affinché lei possa, essendo tra l’altro madre single, accudire la sua piccola figlia.

Maria Alekhina è una delle componenti del gruppo femminista Pussy Riot, la band russa che nel 2012 ha catturato l’attenzione internazionale attraverso performance ritenute, a seconda dei casi, irriverenti, sacrileghe, demoniache, provocatorie, offensive, radicali, artistiche. Sicuramente, controverse. Altrettanto sicuramente, anti-putiniane.

Da quando è stato costituito, nel 2011, il gruppo si è esibito più volte in luoghi pubblici, come la metropolitana e la Piazza rossa di Mosca. Nelle interviste, le ragazze hanno sempre dichiarato di voler esprimere, attraverso la loro arte, laprotesta contro la restrizione della libertà di espressione e di riunione in Russia, i processi politici iniqui e le accuse false contro attivisti dell’opposizione.

Queste azioni sono state tollerate fino a quando, il 21 febbraio dello scorso anno, le Pussy Riot sono entrate nella Cattedrale del Cristo Redentore di Mosca e hanno cantato il brano “Vergine Maria liberaci da Putin”. Il testo criticava il sostegno dato da alcuni esponenti della Chiesa ortodossa al leader russo e invitava la Vergine Maria a diventare femminista e a cacciarlo.

Il 17 agosto, al termine di un processo celebrato in un clima ostile e persecutorio e nel quale le loro azioni sono state presentate tanto come “peccati” quanto come “reati”, Maria Alehkina e altre due co-imputate, Nadezhda Tolokonnikova ed Ekaterina Samutsevich, sono state giudicate colpevoli di “vandalismo” e condannate a due anni di carcere, inclusi i cinque mesi di prigione già scontati dopo l’arresto.

Il 10 ottobre, nel processo d’appello, Maria Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova si sono viste confermare la condanna mentre Ekaterina Samutsvevich è stata rilasciata con la condizionale, con un periodo di prova di due anni durante i quali dovrà presentarsi regolarmente alla polizia e avrà alcune limitazioni di movimento.

I gruppi di sostegno alle Pussy Riot hanno organizzato iniziative in varie città. Domani a Milano, l’associazione Anna Viva ha convocato una manifestazione di solidarietà in via Dante, sotto la bandiera russa, dalle 17.30.



2 réactions


  • Sandro kensan Sandro kensan (---.---.---.221) 15 gennaio 2013 15:38

    Spero venga liberata al più presto e che anche in Italia si possa andare a cantare una canzone nella basilica di san pietro in cui si manda a quel paese il papà senza accento. Le ultime quattrro femministe che si sono azzardate a mostrarsi in topless nella immensa piazza davanti alla basilica sono state immediatamente arrestate e avranno guai seri. Quindi tutto il mondo è paese compresa la civile Italia.

    Se le 4 ragazze si fossero messe in topless durante una messa del papà senza accento con annesse frasi ingiuriose in stile pussy riot vorrei vedere come ne parlerebbe la papissima stampa italiana.


  • Sandro kensan Sandro kensan (---.---.---.221) 15 gennaio 2013 15:41

    Spero venga liberata al più presto e che anche in Italia si possa andare a cantare una canzone nella basilica di san pietro in cui si manda a quel p*ese il pap*. Le ultime quattro femministe che si sono azzardate a mostrarsi in t*pless nella immensa piazza davanti alla basilica sono state immediatamente arrestate e avranno guai seri. Quindi tutto il mondo è paese compresa la civile Italia.

    Se le 4 ragazze si fossero messe in t*pless durante una messa del pap* con annesse frasi ingiuri*se in stile pussy riot vorrei vedere come ne parlerebbe la p*pissim* stampa italiana.


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