sabato 28 settembre 2013 - Agostino Spataro

Perché i trafficanti d’immigrati preferiscono sbarcare a Lampedusa?

In queste ore stiamo assistendo a una nuova ondata di arrivi di gente disperata che alimenta fenomeni laceranti di sradicamento, di travaso di masse umane da un continente a un altro di cui la Sicilia, attraverso Lampedusa, rappresenta il collo dell'imbuto.

Penso che questa immagine renda meglio l'idea del ruolo attuale della Sicilia come principale, quasi unica, via di sbocco dei migranti clandestini i quali, partendo dal “grande raccoglitore” nordafricano (Libia, Tunisia, ecc), affrontano la pericolosa traversata verso il “contenitore Europa” la quale per l’accoglienza sembra confidare, quasi esclusivamente, sulla bontà d’animo dei lampedusani e degli italiani.

Dai porti nordafricani partono, infatti, immigrati provenienti da ogni parte del mondo: dai Paesi africani della costa nord-orientale (Tunisia, Somalia, Eritrea, Abissinia, Egitto) e di quella atlantica (Nigeria, Camerun, Ghana, Senegal, Marocco) a quelli del Medio Oriente (oggi tantissimi si dichiarano “siriani”), a quelli asiatici (Sri Lanka, Cina, India, Afghanistan, Pakistan, Filippine, Indonesia, ecc.).

La situazione è grave, ma potrebbe divenire insostenibile se, al più presto, non si dovessero chiudere, politicamente, i conflitti più acuti (Afghanistan, Siria, Libia, Egitto, ecc).

Milioni di profughi potrebbero abbandonare quei Paesi per venire in Europa (solo in casi rari nei ricchissimi Paesi arabi fratelli produttori di petrolio) non attraverso la via più breve e più sicura (ossia attraverso la Turchia e i Balcani) ma, come gli altri, seguendo la via contorta, e più pericolosa, verso il Nord Africa e da qui tentare lo sbarco in Sicilia.

Questo è il dato nuovo e preoccupante, ormai consolidatosi. Fino a qualche anno, addietro i flussi andavano per rotte diverse, oggi convergono quasi tutti su Lampedusa. Perciò sarebbe il caso che le autorità preposte cominciassero a indagarne le misteriose ragioni per offrire risposte rassicuranti alle tante domande della gente.

La prima: perché gli immigrati provenienti dai Paesi atlantici africani non intraprendono la via costiera, meno pericolosa, attraverso la quale potrebbero raggiungere agevolmente la Spagna sbarcando sulle isole Canarie o attraversando lo stretto di Gibilterra (14 chilometri di mare nel punto più stretto)?

Invece preferiscono sobbarcarsi diverse migliaia di chilometri di arido deserto per giungere in Libia e qui consegnarsi ai trafficanti di carne umana, ai quali pagano passaggi salatissimi, e sperare di arrivare salvi a Lampedusa dopo circa 300 chilometri di mare e oltre 400 sulla costa siciliana. Per altro, i barconi potrebbero approdare sulle isole di Malta (anche questa è Europa) che s’incontrano molto prima di quelle siciliane. E, invece, a Malta non sbarcano quasi mai. Stesso discorso, anzi percorso, per la gran parte degli immigrati provenienti dall' Africa orientale e dai vari Paesi asiatici: anche loro preferiscono Lampedusa quando potrebbero approdare più agevolmente a Cipro, a Creta oppure sulla terraferma in Grecia e in Bulgaria. Anche questa è Europa.

Se rischiano la vita (molti l’hanno perduta!) per venire in Sicilia, una ragione deve esserci o, forse, più d'una. Noi non conosciamo gli aspetti più reconditi e crudeli di questo “traffico”, ma - come tanti cittadini - abbiamo la sensazione che dietro vi sia un “grande imbroglio”, un groviglio d’interessi economici illeciti che prosperano facendo leva sulla disperazione degli immigrati e sulla genuina solidarietà dei siciliani e degli italiani.

Il governo ha gli strumenti per accertare tali incomprensibili ragioni. Il fenomeno va contenuto e gli effetti ripartiti fra i diversi paesi europei e non solo. Scaricare questo fardello su Lampedusa, sulla Sicilia e sull’Italia è ingiusto, inaccettabile e anche molto costoso per le casse dello Stato e degli enti locali interessati.

 

Foto: Wikimedia



12 réactions


  • (---.---.---.164) 28 settembre 2013 16:11

    Ma cosa vi aspettavate ? Risparmiano combustibile, il rischio e’ minore, partono ora con grandi navi e trasbordano su piccole, Malta che e’ entrata nella U.E. non li accetta, noi come sempre non sappiamo cosa fare. Allora mettiamo le nostre navi militari, 2 o 3 al massimo, senza sparare, ma a vigilare fuori Tripoli e poi vediamo se continuano a partire. Quattro anni fa quando il nostro Primo Ministro ando’ a trovare Ghaddafi, fu solo una farsa.



  • (---.---.---.18) 29 settembre 2013 08:22

    risposta molto semlice, le motovedette greche sparano a vista (ndr), quelle maltesi invece mitragliano a vista (ndr) ecco perchè vanno tutti verso lampedusa.........



    • (---.---.---.157) 6 ottobre 2013 11:42

      se togli le (ndr) resta solo la tua ultima ripetizione dell’ovvio finale.


    • (---.---.---.48) 8 ottobre 2013 19:46

      Si, ma perchè non sbarcare per esempio a Pantelleria (90 Km da Tunisi) ,risparmiandosi un 300 KM


  • (---.---.---.90) 2 ottobre 2013 06:17

    Noi abbiamo i comunisti che li accolgono a braccia tese perché portano voti.

    Le navi della Guardia costiera li va a prendere sotto la costa libica.

  • (---.---.---.136) 4 ottobre 2013 19:27

    Non è asolutamete vero. La maggior parte degli immigrati "entra" dai paesi dell’est, un’altra fetta dalla Spagnia e solo la fetta più piccola da Lampedusa e Sicilia.


  • (---.---.---.157) 6 ottobre 2013 11:45

    beh, perche’ di sicuro qualcuno si fa i suoi begli interessi... e dove se non tra un popolo di caproni come questo?


    • (---.---.---.157) 6 ottobre 2013 11:48

      C.R.I. di sto ca**o tra i tanti.


  • (---.---.---.122) 14 ottobre 2013 20:18

    vengono in italia perchè abbiamo il vaticano quindi sarebbe bene che prima di tutto qualche migliaia vadano trasferiti dal papa e altri centinaia nelle varie chiese europee i restanti nei vari stati europei


  • (---.---.---.132) 16 ottobre 2013 09:35

    Perché non le Canarie? Mai sentito parlare di FRONTEX? 


  • (---.---.---.219) 25 ottobre 2013 19:36

    Queste "entrate" continueranno a crescere geometricamente se non sono fermate con decisione.
    Che cosa e’ piu’ caritatevole, tolerare le "entrate" al costo di molti morti e crescita del crimine del trasporto, o fare assolitamente chiaro che l’Italia non ha entrata libera e ha obbligazioni verso i suoi cittadini?
    (scuse per errori d’Italiano)


  • (---.---.---.237) 12 ottobre 2014 10:56

    la marina militare ha il sacrosanto dovere di controllare che le nostre frontiere marittime non siano invase. Al contrario il governo in carica manda le nostre navi militari a recuperare addirittura in acque costiere libiche gli immigrati clandestini e sbarcarli in varie destinazioni italiane. E’ assolutamente inconcepibile e anti italiano tale ingiusto comportamento, che alimenta disoccupazione, malavita e malattie. Gli equipaggi delle motovedette della guardia di finanza e guardia costiera imbarcati su piccole unità sono sottoposti a sacrifici enormi senza peraltro ricevere alcun indennizzo, né di usufruire almeno un buon alloggio a terra, un adeguato pasto e riposo compensativo. Non è assolutamente giusto aiutare gli immigrati a discapito degli italiani, così facendo si vuol distruggere l’Italia e gli italiani. 

     


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