sabato 28 luglio 2018 - Marco Barone

Oltre 200 i Comuni sciolti per mafia. Ma è meglio la caccia alle streghe

Infiltrazione mafiosa. Cosa nostra, nel senso di cosa tutta italiana, nell'Italia degli 8mila Comuni più di 200 dal 1991dl oggi, 27 luglio, con il Comune di Vittoria, si arrivano a sciogliere 240 amministrazioni locali per infiltrazione mafiosa.

Dal 1991 al 27 luglio 2018, come si legge sul sito Avviso Pubblico, "sono stati emanati nel complesso 481 decreti ex art. 143 del testo unico sugli enti locali, dei quali 167 di proroga di precedenti provvedimenti; su 314 decreti di scioglimento, 25 sono stati annullati dai giudici amministrativi. 

 

 

La Calabria è la regina delle amministrazioni sciolte per mafia, o meglio 'ndrangheta si dovrebbe dire.

Con 107 amministrazioni coinvolte, seguita dalla Campania, poi Sicilia, Puglia e altre regioni.

21 sono gli scioglimenti decisi nel 2017 e ben 18 nei primi 7 mesi del 2018: si tratta dei comuni di Cirò Marina (Crotone), San Gennaro Vesuviano (Napoli, già sciolto in passato in altre due occasioni), Mattinata (Foggia), Scilla (Reggio Calabria), Camastra (Agrigento), Calvizzano (Napoli), Strongoli (Crotone, già sottoposto in passato ad uno scioglimento, poi annullato dal Consiglio di Stato), Bompensiere (Caltanissetta), Caivano (Napoli), Platì (Reggio Calabria, già sciolto nel 2006 e nel 2012), Manduria (Taranto) e Limbadi (Vibo Valentia) – per questi ultimi due negli anni scorsi era stata decisa invece l’archiviazione – Surbo (Lecce, già sciolto nel 1991), San Gregorio d’Ippona (Vibo Valentia, già sciolto nel 2007), Trecastagni (Catania), Briatico (Vibo Valentia, già sciolto in passato in altre due occasioni), Sogliano Cavour (Lecce) e Vittoria (Ragusa).

Ben 58 solo le amministrazioni colpite da più di un decreto di scioglimento (vedi il prospetto “Amministrazioni con più scioglimenti“), le amministrazioni locali complessivamente coinvolte nella procedura di verifica per infiltrazioni della criminalità organizzata sono state fino ad oggi 265 e di esse 240 sciolte per mafia (tra queste ultime 1 capoluogo di provincia e ben 5 aziende sanitarie).

Si tratta di dati agghiaccianti. Che dovrebbero portare un Paese sull'orlo della rivoluzione civile.
Ma oramai un Comune interessato da un simile provvedimento rischia di non fare più notizia, di essere solo materiale per la statistica perché nell'Italia in declino i problemi da perseguire sono altri, quelli che possono soddisfare la pancia di qualcheduno, come dare la caccia alle streghe.
 
Marco Barone


1 réactions


  • paolo (---.---.---.49) 30 luglio 2018 18:48
    Italia ormai è sinonimo di mafia. La notizia delle 240 amministrazioni sciolte per mafia ormai non fa né caldo nè freddo a nessno, temo neanche alle istituzioni che dovrebbero innescare una autentica guerra di liberazione casa per casa. Il retropensiero comune è : solo quelle? E fino a che punto è arrivata l’infiltrazione ?
    Le varie criminalità ( mafia, ’ndrangheta, sacra corona unita, anonima sequestri, camorra) veicolate da 70 anni di connivenze politiche ( Chiesa cattolica compresa) hanno permeato la struttura sociale a tutti i livelli. Avvocati, giudici, e legislatori forgiati al fine di assecondare . Distinguere l’istituzione buona da quella marcia è come un terno al lotto. In certe zone del paese andare a fare una denuncia può essere l’equivalente di buttarsi dal tetto.
    Temo che si sia superato il punto di non ritorno, a mio avviso ormai è una situazione irreversibile.

Lasciare un commento