lunedì 2 luglio 2018 - Marco Barone

L’Italia è il Paese che ha avuto l’esodo più grande nella storia dell’emigrazione. Ma eravamo bianchi, cattolici e "italiani"

Il benessere conseguito nel fantomatico boom economico che ha rilanciato il sistema Italia e favorendo nel tempo anche la ghigliottina del debito pubblico a causa di corruzione e cattiva gestione della cosa pubblica, hanno illuso tutti che l'Italia fosse il fantomatico Bel Paese da cartolina felliniana. Flussi, onde ed ondate emigratorie hanno fatto sempre parte della storia del nostro Paese.

 

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Oggetto di conquista, di predatori ma anche di mescolanze e condivisione di culture e civiltà che ne hanno caratterizzato la bellezza, quella che ora si fatica ad intravedere. La crisi del 2007 poi darà una mazzata definitiva all'Italia.

Ad oggi come è noto sono quasi 5 milioni gli italiani che hanno conservato o acquisito la cittadinanza. Di essi 2.684.325 sono in Europa, 1.614.274 in America centromeridionale, 395.710 in America settentrionale, 65.696 in Africa, 65.007 in Asia e 147.930 in Oceania. Il nostro Paese in soli dieci anni è riuscito a scalare la classifica dei Paesi da cui si emigra di più. Una costante che fa parte della storia del nostro Paese che ha raggiunto l'apice dei 60 milioni di abitanti ed è destinato a scendere sempre di più e vedere l'asticella puntata e diretta verso il basso sarà l'assoluta normalità da questo momento.

Quasi 30 milioni sono stati gli italiani che sono andati via dal nostro Paese in soli cent'anni. Dal 1861 in poi. Tra le regioni più coinvolte da questo grande esodo, il più importante della storia d'Occidente, non vi furono solo quelle meridionali, come si potrebbe pensare, ma anche quelle del nord, a partire dal Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Questa è la storia del nostro Paese. Fatta di emigrazioni e di immigrazioni. Ma eravamo italiani, eravamo bianchi, eravamo cristiani e cattolici, si dirà.

Marco Barone



2 réactions


  • paolo (---.---.---.49) 2 luglio 2018 14:58
    Io però sarei un pò meno categorico.
    Al netto dei mafiosi, gli emigranti italiani hanno portato conoscenze tecniche, specializzazioni e competenze in tutti i campi e hanno fatto la fortuna dei paesi in cui sono andati (USA in primis). Muratori, meccanici, marmisti, tecnici, artisti, medici, scienziati ecc.....ecc...

    L’immigrazione che arriva dall’Africa cosa ci porta? Quali competenze lavorative ? quale surplus conoscitivo ? Nada de nada.
    Quindi il colore della pelle e la religione non c’entrano una mazza.
    Sono due fenomeni migratori non assolutamente confrontabili e chi li pone su un piano di equivalenza lo fa soltanto per speculazione politica ( al meglio).

  • Enzo Salvà (---.---.---.98) 5 luglio 2018 09:46

    Già, aggiungiamo pure le migrazioni interne anni 50-60 fine anni 60-70, circa 1,5 milioni di persone dal sud al nord, migrazioni riprese negli ultimi anni. L’effetto economico e sociale è sconcertante, da un lato una economia che ha braccia a poco prezzo per "tirare", dall’altro lo spopolamento di zone che non hanno più la forza motrice umana per riscattarsi. Pur essendo italiani, bianchi e cristiani, venivano/sono spesso considerati ..........lasciamo perdere che è meglio!

    Al Sig. Paolo direi che oggi "esportiamo" anche gente preparata che non sappiamo ma soprattutto non vogliamo "adoperare" sulla base delle competenze ma gran parte degli emigranti di allora e di oggi erano e sono manodopera a buon mercato che si prestava/presta a lavori umili e malpagati quando non a vero e proprio sfruttamento; allora erano veri e propri morti di fame, oggi va meglio ma......!
    Un Saluto
    Es.
      


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