Chi ha vinto?
Doveva essere un duello.
Per la destra ha vinto Berlusconi.
Per la sinistra sinistrata non ha vinto Berlusconi ma non ha vinto neanche Santoro.
Solito tutto, domande scontate, prevedibili, risposte ovvie e conosciute.
In un primo momento sembrava di vedere un Michele Santoro determinato ed infatti decide di governare la barca mediatica decidendo quando inviare la pubblicità. Ed il segnale di inviare la pubblicità è il segnale del polso che si ha nella gestione di un programma televisivo.
Poi i comandi passano nella mano di chi ha inventato la televisione degli ultimi vent'anni.
Ed il gioco è fatto.
Complicità o meno, consapevolezza o meno, hanno vinto entrambi, ma non io.
Hanno vinto entrambi, l'uno per l'audience il secondo per la sua comunicazione politica.
D'altronde Berlusconi non deve convincere l'elettorato di sinistra, ma quell'elettorato che già lo conosce e che lo ha conosciuto e che sarà rimasto soddisfatto per la sua performance televisiva.
Berlusconi che “massacra” Travaglio, i due geni del male al confronto, emulando il suo modo di fare giornalismo, copia ed incolla ed elenco di condanne. L'attenzione viene poi spostata sull'oggetto delle condanne ma non sulla vicenda complessiva, ovvero un giornalismo sterile, freddo, da copia incolla e da note sul registro.
Sembra impossibile, ma a quanto pare la maledizione deve giungere a compimento.
Era il 1994 e forse si dovrà aspettare la fine del 2014 per vedere ultimato il ventennio del berlusconismo.
Solo quando avrà emulato, in termini di durata e condizionamento politico e sociale, il fascismo, forse l'uomo più potente d'Italia si farà da parte. Ma sarà una sua scelta.
Che altro dire?
Vi è stato un vero Travaglio di Santoro per prolungare la vita politica a Berlusconi.
L'Italia è un Paese di "coglioni", io incluso, perché pur prevedendo il tutto ho voluto guardare il "duello" televisivo.
Già.
