Emergenza Coronavirus: Non siamo in guerra, salviamo la democrazia. Un manifesto a difesa della democrazia
Un manifesto che nasce nel contesto dell'emergenza del coronavirus, nella quale si sta registrando un grave sbilanciamento delle misure attuate a discapito della democrazia, delle libertà dei cittadini.
Eccessi e misure azzardate, in un contesto che non ha precedenti, e che sta diventando il terreno perfetto per sperimentazioni sociali tanto inquietanti quanto, se si consolideranno, pericolose, per la sussistenza della nostra democrazia e delle libertà dei cittadini. Segue il testo del manifesto.
Non siamo in guerra, salviamo la democrazia
"Scriviamo questo manifesto in qualità di cittadine e cittadini, nella consapevolezza che l'Italia sta attraversando un momento difficile, probabilmente il più complesso, dalla fine della seconda guerra mondiale.
Questo Paese ha conosciuto barbarie da cui si è sempre riuscito a risollevare grazie allo spirito di solidarietà, di fratellanza, di uguaglianza,principi cardini nella nostra Carta Costituzionale, che non devono mai essere offuscati, neanche in tempi duri come quelli che tutte e tutti noi stiamo vivendo dal mese di febbraio.
Da quando il coronavirus ha iniziato ad infettare anche l'Italia è stato deciso che dobbiamo comportarci come se fossimo in guerra. Affermazione tanto grave quanto discutibile perché un conto è fare la guerra al virus, e questa la si fa con la ricerca scientifica e la metodologia sanitaria, un conto è far piombare una nazione intera in un clima tipico della guerra. Le conseguenze sono pessime per la democrazia che è letteralmente sotto attacco.
Si è verificata la concentrazione di straordinari poteri nelle mani di strumenti tecnici e governativi che hanno totalmente bypassato la democrazia parlamentare che è quella su cui si fonda la nostra Repubblica.
Si è determinato nel Paese uno spirito di delazione che non si conosceva dai tempi del fascismo.
Si sta registrando un controllo sociale, che passa dalle ronde, all'impiego dell'esercito, all'utilizzo di tecnologie,come droni, cellule telefoniche, per tracciare i movimenti delle persone.
Si stanno scaricando sui cittadini le responsabilità politiche di falle e cattive gestioni sanitarie, i diritti dei lavoratori sono passati totalmente in secondo piano, ampliando la platea dei lavori cosiddetti indispensabili e mettendo a rischio la salute di chi lavora.
(Per adesioni: [email protected])