lunedì 7 ottobre 2019 - Marco Barone

Dalla follia omicida di Parigi a quella di Trieste

Il giorno prima dei tremendi fatti di Trieste, ed il bilancio sarebbe potuto essere ben più pesante, vi è stato un fatto altrettanto agghiacciante, accaduto in luogo, teoricamente protetto. La Prefettura di Parigi. Quello che veniva definito come impiegato modello, uccide due poliziotti, una agente, e un funzionario amministrativo. Un’altra poliziotta verrà ferita con una coltellata alla spalla.. Mickael Harpon verrà ucciso da un poliziotto che gli spara dopo avergli intimato l'alt. Il movente ancora non è chiaro. Chi parla di movente personale, chi non esclude qualche possibile legame con il terrorismo islamista.

Il furto del motorino e la decisione di costituirsi
Il giorno dopo a Trieste. Un ragazzo sudamericano decide di voler fare costituire il fratello autore di un furto di un motorino in via Carducci ai danni di una donna. Come le testimonianze hanno evidenziato il clima era sereno, addirittura si erano fatte delle battute sull'altezza di uno dei due poliziotti che lo accompagnerà in Questura. Si parlava di basket, si racconta. La nota della Questura triestina diffusa il 5 ottobre, ha evidenziato "il cittadino dominicano STEPHAN MERAN Carlysle riferiva di avere appreso dal fratello STEPHAN MERAN Alejandro Augusto che questi era l’autore della menzionata rapina; pertanto si rendeva disponibile ad accompagnare gli operatori presso il domicilio del fratello al fine di recuperare il mezzo. Nel frangente specificava che il congiunto soffriva di disturbi psichici, pur non essendo allo stato seguito dai servizi di igiene mentale di questo capoluogo." Giunta la volante sul posto, con il 118 allertato, "si verificava la presenza del ricercato, il quale appariva collaborativo e pacato. Pertanto, veniva accompagnato in Questura, unitamente al fratello, a bordo di una vettura in colori di istituto."
L'imprevidibilità della follia 
E qui si scatena l'imprevidibilità della follia. Fino a quel momento da quello che si è capito non vi erano stati cenni o atteggiamenti che potessero fare intendere intenzioni violente o altro. Non si sa cosa abbia scatenato la reazione del ricercato. Non si sa perchè così all'improvviso abbia deciso di darsi alla fuga dopo aver acconsentito con il fratello di costituirsi. Forse perchè solo in quel momento ha capito in cosa andava incontro? Il pretesto per organizzare la fuga diventa probabilmente la richiesta di andare in bagno. 
 
Il momento dell'uccisione dell'agente Rotta e agente scelto Demenego 
Nella nota della Questura si legge che "dopo aver chiesto di andare in bagno, nell’uscire riusciva a prendere la pistola d’ordinanza in dotazione all’Agente ROTTA esplodendo due colpi al lato sinistro del petto e all’addome; uditi gli spari, l’Agente Scelto DEMENEGO Matteo usciva per verificare cosa stesse accadendo, venendo a sua volta attinto sotto la clavicola sinistra, al fianco sinistro e alla schiena"
 
Il fratello del domenicano si nasconde perchè temeva per la propria vita 
"Durante tali concitate fasi, il fratello STEPHAN MERAN Carlysle, in un primo momento, si barricava all’interno dell’ufficio dell’U.P.G.S.P. impaurito, sotto shock e temendo per la propria incolumità, sbarrando la porta con una scrivania; poi, non udendo più gli spari, scappava nei sotterranei della Questura, dove veniva individuato e bloccato dagli agenti intervenuti. "
Si sarà probabilmente barricato perchè temeva che il fratello, in quella follia omicida che si è innescata, volesse colpire anche lui? Visto che era stato lui a convincerlo a costituirsi in Questura per il furto del motorino?
 
La sparatoria per la fuga dalla Questura 
"Nel mentre l’omicida tentava di imboccare le scale di accesso ai piani superiori, ma veniva fatto desistere dal personale presente negli uffici, a cui indirizzava altri colpi senza causare feriti; successivamente, cercava di guadagnare l’uscita dalla Questura attraversando l’atrio adiacente impugnando entrambe le pistole d’ordinanza prima asportate ai predetti operatori, esplodendo ulteriori colpi di pistola all’indirizzo del personale in servizio al corpo di guardia che rispondeva al fuoco; in tale frangente veniva colpito alla mano sinistra un Assistente Capo in servizio alla P.A.S., il quale è attualmente ricoverato presso il locale nosocomio in attesa che venga sottoposto ad intervento chirurgico. Una volta fuori dall’edificio, il fuggitivo, cercava prima di aprire una volante parcheggiata in prossimità dell’ingresso di via di Tor Bandena, e poi notando l’auto della Squadra Mobile, apriva il fuoco verso il mezzo e all’indirizzo del personale, attingendo la portiera lato passeggero appena aperta. Gli operatori rispondevano al fuoco, attingendo il soggetto all’inguine, senza colpire parti vitali, riuscendo a renderlo inoffensivo ed a disarmarlo, verificando che una delle pistole poco prima sottratte era aperta e col serbatoio vuoto, mentre l’altra aveva il cane armato.
Nel frattempo sanitari del 118 intervenuti tentavano invano di rianimare gli agenti colpiti e prestavano soccorso al ferito, il quale veniva trasportato presso l’ospedale di Cattinara, in attesa di essere sottoposto ad intervento chirurgico."

I corpi dei due agenti verranno portati via dalla Questura di Trieste intorno a mezzanotte e venti minuti. Scortati da due volanti della polizia. Un fatto che ha sconvolto Trieste, dove è stato proclamato lutto cittadino, che pone più interrogativi. In tanti si concentrano sulla fondina, sulla questione ammanettamento, nessuno saprà mai come sono andate le cose esattamente, i due testimoni sono stati uccisi. Ma due questioni meritano sicuramente un chiarimento. La madre dice che più volte il figlio è stato segnalato ai servizi sociali, che aveva problemi di salute mentale, che era in cura in Germania.

Se non era seguito a Trieste, perchè ciò si è verificato?Sempre se quanto dice la madre corrisponde al vero. Andrà verificato se queste segnalazioni sono state effettuate,come, ed a quale soggettività. Così come rimane da capire il motivo per cui il personale del 118 non fosse presente in Questura al momento dell'arrivo del soggetto in questione. Quali i protocolli quando si hanno a che fare con persone segnalate come problematiche? Questi a parer mio sono i due aspetti principali da approfondire. Per un fatto che in tanti stanno in modo vergognoso strumentalizzando per altre ragioni, chi per fare sciacallaggio contro i migranti, chi per altri motivi, ed in tutto ciò due ragazzi trentenni circa sono stati ammazzati, poteva essere una strage con risvolti ancora più pesanti, e con più famiglie distrutte per quanto accaduto in questo 4 ottobre 2019 che rimarrà inciso nella memoria di Trieste.

mb


1 réactions


  • mb (---.---.---.143) 7 ottobre 2019 12:03

    Ma come si permette a dire che " a noi può fare piacere". Quanto lei scrive è vergognoso è diffamante e denigratorio. Forse non ha capito il senso dell’intervento. Se la persona in oggetto fosse stata attenzionata per tempo dai servizi sociali, o segnalata per tempo, forse non sarebbe successo niente? Si tratta di questioni complicate, difficili e complesse che vanno analizzate in tutte le sue prospettive. Ma commenti diffamatori come il suo, senza neanche firmarsi, non meritano alcuna considerazione. saluti


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