lunedì 7 gennaio 2013 - Marco Barone

Che lingua parlerà la storica ceramica Ginori? Oggi la risposta

 
Il 2013 inizia nello stesso modo in cui è finito il 2012.
 
Aziende in crisi, lavoratori che perdono il lavoro, battaglie continue e lavoratori che sperano di non dover finire nel bel mezzo della strada avvolta dal buio totale.
 
Ho più volte parlato di nazionalizzazioni di grande imprese, ma devo prendere atto che fino a quando esisterà il sistema vigente, il capitalismo, con tutte le sue espressioni e correnti politiche, siano esse conservatrici, riformiste o progressiste, si camminerà sempre sul manto del capitalismo e proporre cose e principi anti-sistema è certamente una provocazione, ma nella sostanza non realizzabile fino a quando il detto sistema non perirà.
 
Ed allora ecco i lavoratori confondersi e spesso sostituirsi anche all'imprenditore, a ciò si deve aggiungere un carattere ben connotato in molti operai italiani, cosa che ho constatato varie volte in molte aziende e riunioni con i lavoratori, l'immedesimazione nell'azienda, il senso di appartenenza, l'orgoglio di realizzare quel prodotto, la soddisfazione che quel prodotto, nato e sudato dalle proprie mani, girerà per il mondo intero, rendendo grande il marchio considerato, e poi non ci si deve dimenticare di una cosa. Spesso le grandi aziende nascono e si stabiliscono in piccole realtà, una piccola realtà che matura un proprio senso di esistenza grazie all'azienda e se l'azienda morirà, con essa verrà travolta l'intera economia, la vita sociale del paese ospitante.
 
Che poi ai lavoratori in tasca entri poco questa è altra storia, e poi con i tempi che corrono, destinati a perdurare per un ventennio come minimo, difendere un posto di lavoro è la battaglia vitale, perché senza lavoro non si vive.
 
Ciò lo si deve capire, perché questa è la realtà.
 
La Ginori, storica azienda di Sesto Fiorentino leader per molti anni nella produzione di oggetti in maiolica, porcellana, terraglia e ceramica , il 7 gennaio 2013 conoscerà il suo futuro.
Debiti contro debiti e viene chiesto il fallimento.
 
Nello stesso tempo si deposita una istanza di concordato preventivo, che è la procedura concorsuale prevista dalla legge fallimentare, grazie alla quale l'imprenditore per evitare il fallimento cerca di trovare un accordo con i creditori. Il concordato evita all'imprenditore di aver precluse nuove cariche e nuove imprese, permette di scongiurare il fallimento, di valorizzare l'azienda e conferire continuità all'attività salvaguardando la storia, il marchio e specialmente il lavoro dei lavoratori.
 
Tra le ipotesi concrete emerge la cordata formata dall'americana Lenox, e dalla romena, ma con capitali italiani, Apulum. Però viene denunciato dai lavoratori, sulla loro pagina facebook, dichiarando di occupare lo stabilimento, ed in prima linea troverai ancora una volta i Cobas, che l'ex commercialista della Ginori non ha ritirato l'istanza di fallimento, cosa fatta invece dagli altri creditori.
 
Una decisione che potrebbe compromettere la realizzazione della cordata della multinazionale americana e favorire la svendita dell'azienda in caso di fallimento ed aprire il portafoglio per esempio della The Great Wall di Canton, di proprietà cinese, che ha già messo gli occhi su quel gruppo.
 
D'altronde è noto che l'economia cinese guarda da anni con interesse quella italiana, nascono anche le prime catene di supermarket cinesi. Nulla di strano, l'economica capitalista e globalizzata lo permette e lo deve permettere, almeno fino a quando, cosa che auspico, non crollerà questo sistema. Il punto è quale sorte toccherà ai lavoratori? Che lingua parlerà la ceramica di Sesto Fiorentino? Cinese o americana? In ogni caso sarà sempre capitalista, ma con delle garanzie per i lavoratori che certamente muteranno e ad oggi la cordata "occidentale", salvo diverse decisioni del Tribunale, sembra essere quella più protettiva per i lavoratori.
 
Scegliere il male minore, nel male assoluto del capitalismo. Ma ribadisco che le acque del capitalismo sono agitate, ma ancora invasive e destinate ad espandersi per poi ritirarsi e quando si ritireranno lamenteremo tutta la distruzione che esso ha lasciato nella sua corsa piratesca che ha annientato ogni umanità, ogni senso di speranza e piegato l'essere umano alla scelta del male minore.
 
Il 7 gennaio sarà una giornata importante per la sorte di centinaia di lavoratori e lavoratrici, una data che si ripeterà altre centinaia di volte in Italia così come nel resto dell'Occidente sempre più deprimente.


1 réactions


  • Marco Barone Marco Barone (---.---.---.167) 7 gennaio 2013 12:18

    La Richard Ginori - celebre azienda di porcellane di Sesto Fiorentino - è stata oggi dichiarata fallita dal tribunale di Firenze.
    Vediamo se il capitalismo cinese si farà avanti o meno, intanto manifesto la mia più alta solidarietà a tutti i lavoratori della Ginori.
    m.b


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