martedì 8 gennaio 2019 - Cesarezac

Assistenza sanitaria e turbe della psiche

Quasi quotidianamente le cronache ci informano di delitti raccapriccianti e inspiegabili, senza una causa apparente che possa averli scatenati. Mariti che uccidono le mogli, mamme che uccidono i figli in tenera età, ma anche suicidi di carabinieri, di militari, di poliziotti, senza motivazione apparente.

Canicattì, tragedia in caserma, carabiniere si toglie la vita. Lascia moglie e quattro figli.

Terni, il colonnello Massimiliano Giua si è tolto la vita. E' il terzo suicidio di un ufficiale in Umbria. Il colonnello Giua, aveva un curriculum di assoluto rispetto, ricopriva prestigiosi incarichi, laureato in giurisprudenza era docente di tecniche di polizia tributaria. Si sarebbe dovuto sposare con una collega il 13 ottobre prossimo.

Il Servizio Sanitario Nazionale assiste i cittadini in forma capillare mediante il medico di famiglia e strutture ospedaliere scaglionate su tutto il territorio. Grazie a questa encomiabile istituzione e agli straordinari progressi della scienza, tutti noi siamo protetti da gran parte delle patologie che in un passato non lontano decimavano la popolazione.

L'aspettativa di vita nell'ultimo secolo è cresciuta in misura che sembrava insperabile. L'ISTAT ci informa che nell'anno 2017 l'Italia vantava la presenza di ben 17.630 ultracentenari.

Sennonché, come abbiamo accennato, questo quadro idilliaco è funestato da una tragica serie di delitti e suicidi.

Crediamo auspicabile che il Ministero della Salute prenda in seria considerazione il fenomeno del diffuso disagio psichico dei cittadini, ampliando la sfera di formazione dei medici per quanto attiene la disciplina psichiatrica. Si dovrebbe parlare di medicina olistica, ossia prendere atto che in ogni individuo interagiscono organi fisici e psiche. Mens sana in corpore sano.

 

 



2 réactions


  • Vittorio Romano Zaccaria (---.---.---.164) 9 gennaio 2019 20:59

  • Vittorio Romano Zaccaria (---.---.---.164) 9 gennaio 2019 21:02

    I medici e non solo, dopo la laurea e dopo aver trovato un lavoro, rifiutano gli aggiornamenti e così non apro più un libro e non vanno ai congressi.


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