mercoledì 7 giugno 2017 - Riccardo Noury - Amnesty International

Argentina, brutto clima per i diritti umani

Diritti umani | Si è svolta oggi alla Camera dei deputati, ospitata dall’onorevole Giovanna Martelli, una conferenza stampa sulla situazione dei diritti umani in Argentina, alla presenza tra gli altri di Eduardo Tavani, noto giurista argentino che ha seguito diversi processi per crimini contro l’umanità.

Tavani è anche l’avvocato difensore di Milagro Sala (nella foto), la leader nativa in carcere ormai da oltre 500 giorni in quello che è un vero e proprio caso di persecuzione giudiziaria (qui altre informazioni) e della quale anche il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle detenzioni arbitrarie ne ha chiesto la scarcerazione.

Un altro organo delle Nazioni Unite, il Comitato contro la tortura, ha recentemente denunciato i casi di maltrattamento e tortura all’interno dei commissariati di polizia argentini.

A maggio ha destato scandalo e indignazione la sentenza della Corte suprema su quella che è stata soprannominata la “legge 2×1”.

Secondo la legge, di fatto disapplicata dal 2001, se durante un processo un imputato fosse rimasto in carcere più due anni, ogni giorno di prigione avrebbe contato doppio. L’obiettivo originario era quello di velocizzare e i processi ed evitare il sovraffollamento delle carceri.

La Corte suprema ha però stabilito che la legge dovesse valere per tutti, colpevoli di crimini comuni e di crimini contro l’umanità, aprendo così le porte alla possibile uscita dal carcere di centinaia di condannati per i crimini commessi durante la dittatura militare.

La mobilitazione nelle piazze argentine è stata così forte che il parlamento si è affrettato a emanare una legge che esclude i benefici della “legge 2×1” ai responsabili di crimini contro l’umanità. La Corte suprema si è vista così costretta ad annullare la sua sentenza.

Su altri preoccupanti aspetti relativi alla situazione dei diritti umani si sofferma l’ultimo Rapporto annuale di Amnesty International.

Foto: Romina Santarelli/ Ministerio de Cultura de la Nación/Wikimedia

 

 


1 réactions


  • Tpo (---.---.---.136) 7 giugno 2017 19:05

    Siamo emigrati nel 1948 in Argentina quando avevo 7 anni e siamo ritornati nel 1956. Là ho avuto un’infanzia felice, conservo ancora amici di giochi e di studio e ogni due anni vado a trovarli. A 77 anni provo ancora molta felicità quando li rivedo e quando mi immergo nell’atmosfera di Buenos Aires Noto che non ne parlate mai molto bene perché non la conoscete e soprattutto perché il vs fanatismo politico vi impedisce di farlo. Chiaramente siete di sinistra e il Presidente argentino no . È STATO ELETTO DAL POPOLO ARGENTINO. siate democratici e accettate la legge della democrazia . Avete perso le elezioni perché il popolo ha deciso che non meritavate di vincere


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