pv21 (---.---.---.65) 30 dicembre 2017 19:55

MACIGNO >

Quando il rapporto Debito/Pil viaggia sul 130% è a dir poco azzardato parlare di crescita riavviata e sottacere quell’immane “macigno” che da vari anni grava sul futuro del paese.

Non occorre arrivare a ipotizzare delle furenti vampate da parte della speculazione finanziaria.

SE il tasso di interesse dei nostri Btp pluriennali dovesse risalire ai valori di inizio 2014, prima del salutare intervento della Bce (v. QE), da solo si fagociterebbe più del 60% delle risorse aggiuntive di un PIL dato al +1,5%.

IN TAL CASO resterebbe appena una decina di miliardi per alimentare la crescita.

Sempre che non siano da fronteggiare subitanei “ammanchi” e/o imprevisti “accidenti”.

Per non parlare di perdurante disoccupazione e di lavoro precario, di famiglie in povertà, di senza tetto, di carenze strutturali, di dissesto idrogeologico, ecc.


Nella sostanza.

Proprio da tale abnorme DEBITO dipendono quei “rischi involutivi” paventati da UE e Bce. Per “continuare” nel percorso di crescita non possiamo solo sperare nell’andamento sempre favorevole dell’economia globale.


VERO terreno di confronto tra i futuri programmi elettorali saranno le misure, niente affatto piacevoli, messe in campo per erodere in modo sostanziale (ripeto sostanziale) siffatto “macigno” del nostro Debito.

Per contro. Meglio diffidare di suadenti Riflessi e Riflessioni calibrate su …


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