A margine >
Tra i cosiddetti “migranti economici” non vengono ricompresi gli scampati a carestie, epidemie, dissesti, ecc..
Non si attraversa l’Atlantico a bordo di gommoni e barconi rabberciati.
Sia il Nord che il Sud America dei tempi citati erano in fase di forte espansione, assetata di nuove braccia da lavoro.
Una volta arrivati a destinazione i nostri emigranti non ricevevano né alloggio né diaria e sopravvivevano arrangiandosi.
Tanti di loro hanno dovuto rinunciare a prendere la nuova cittadinanza per poter mantenere e trasmettere quella d’origine.
Le immagini circolanti spesso erano “confezionate” in modo da non destare ulteriori preoccupazioni nei parenti lontani.
In una parola.
Quelle storie e quelle situazioni erano del tutto diverse dalle attuali. Qualsiasi tentativo di accostamento è tanto infondato quanto inammissibile.
Fare appello a siffatta “memoria storica” è un altro tentativo di suscitare “prefissate” reazioni emotive (afflati, slanci, ..).
Quella degli odierni flussi migratori (e traffici) è una brutta storia tutta ancora da scrivere. Meglio è diffidare di Riflessi e Riflessioni modulate …
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