Confermo quello che scrivi: Giovanni Semerano è stato un noto filologo e, a proposito del nome Mosè, ha scritto che
la sua origine: «sarebbe da ritrovarsi in
egiziano ms (ragazzo, nato), che
entra come componente di nomi teoforici come Rameses, Thut-mosi (egiz. ṣḥūt-mǒśe)». Il nome rimanda quindi alla terminologia egizia, come ho già scritto.
Peraltro tutta la parte iniziale del libro della Genesi ha palesi riferimenti a racconti della mitologia sumerica e babilonese. Esistono comunque anche temi prettamente ebraici nel testo biblico. Gli antichi israeliti hanno quindi inglobato elementi delle culture circostanti - compresa quella persiana - integrandoli nel loro racconto fondativo. Cosa che d’altra parte hanno fatto anche altri popoli secondo una tradizione integrativa più che sostitutiva. I babilonesi ad esempio hanno rielaborato molti temi sumerici ed elementi dello zoroastrismo sono arrrivati fino al cristianesimo attraverso correnti dell’apocalittica giudaica anche se non ne siamo più consapevoli. Il termine "saccheggiare" quindi ha un senso inutilmente polemico.
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