(---.---.---.210) 22 gennaio 2015 11:41

Non è mai una buona cosa generalizzare.

Dai bilanci dell’INPS risulta che il comparto pensioni private è in equilibrio: le entrate coprono le uscite, i versamenti dei lavoratori attivi coprono il costo delle pensioni.

Nel comparto pubblico invece il bilancio è in forte passivo: sia perché lo Stato non ha versato i contributi per i suoi dipendenti sia perché nel corso degli anni chi rappresentava l’interesse pubblico ha pensato bene di utilizzarlo per fini personali o di partito elargendo privilegi a destra e a manca per garantirsi utili clientele politiche.

A risolvere brillantemente il problema ha provveduto il governo Monti/Fornero con la fusione di INPDAP (pensioni statali) ed ENPALS (pensioni sport e spettacolo) con l’INPS, scaricando sul bilancio di quest’ultimo un passivo di oltre 20 mld.

Ora ovviamente si strilla all’insostenibilità del sistema pensionistico, e qualcuno ci crede pure.

Oltre a questo va detto che sulle spalle dell’INPS non grava solo il peso del sistema pensionistico, dal momento che deve provvedere a molta parte del welfare italiano. 

Anche questa una furbata degna dei nostri politici: porre welfare e pensioni a carico dello stesso ente consente di mascherare il costo del primo (a carico della fiscalità generale) con il costo delle seconde. Da cui ecco i ricorrenti allarmi sulla insostenibilità del sistema pensionistico.

La realtà è che a governare queste complesse e delicate materie ci vanno imbonitori da fiera e magliari, il cui unico scopo è "sfangarsela" fregando gli ingenui, non il bene pubblico.


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