giovedì 22 gennaio 2015 - alfadixit

Io sto con la Fornero

Il referendum sulla legge Fornero è un esempio da manuale di populismo per speculare sui cittadini e raccogliere un facile consenso. 

Diciamo le cose come stanno: il sistema pensionistico Italiano è stato il più grande saccheggio della cosa pubblica che la storia ricordi. Legale certo, ma le regole che hanno retto per decenni l’apparato, e cioè pensionamento con 35 anni di contributi e calcolo dell'assegno con metodo retributivo, hanno distribuito molte più risorse di quante ne sono state versate. In altre parole chi è andato in pensione non si è guadagnato quell’assegno ma vive alle spalle di chi lavora. E senza contare chi non ha versato proprio nulla ma percepisce comunque la pensione sociale.

Non è infatti un caso che il nostro paese abbia da un lato il maggior numero di pensionati del mondo, rispetto alla forza lavoro si intende, e dall’altro un mare di giovani disoccupati. Chiunque può infatti capire che per creare lavoro e crescita bisogna prima investire nella ricerca e poi investire ancora nei processi produttivi. Solo questo porta benessere e occupazione perché genera valore. Se quelle risorse sono invece destinate a chi si riposa e il valore lo consuma, è chiaro che si avrà solo povertà. Uno scandaloso privilegio che i padri si sono presi sulle spalle dei loro figli. In nessun altro paese al mondo è stato perpetrato un simile abominio.

Per fortuna prima Amato e poi Fornero hanno posto fine a questo brutto capitolo. Il fatto è che ormai l’esercito di baldanzosi sessantenni che il paese ha sul groppone mangia, va in vacanza, gioca a tennis, si veste, e tutto con la pensione. Ed è contento di farlo, anzi contentissimo, ciò che importa è difendere il privilegio con i denti tanto che in aiuto sono pure scesi in campo valenti alleati. Salvini infatti, quello della Lega, ha addirittura pensato di proporre un referendum per abolire la legge Fornero, cioè per riprendere il saccheggio a piene mani. Proposta bocciata dalla Consulta.

In altre parole Salvini vuole ribadire il concetto che “è meglio guadagnare molto e lavorare poco piuttosto che lavorare molto e guadagnare poco”. Un genio questo Salvini non c’è che dire e troverà anche molti seguaci, siatene certi.


 



15 réactions


  • (---.---.---.210) 22 gennaio 2015 11:41

    Non è mai una buona cosa generalizzare.

    Dai bilanci dell’INPS risulta che il comparto pensioni private è in equilibrio: le entrate coprono le uscite, i versamenti dei lavoratori attivi coprono il costo delle pensioni.

    Nel comparto pubblico invece il bilancio è in forte passivo: sia perché lo Stato non ha versato i contributi per i suoi dipendenti sia perché nel corso degli anni chi rappresentava l’interesse pubblico ha pensato bene di utilizzarlo per fini personali o di partito elargendo privilegi a destra e a manca per garantirsi utili clientele politiche.

    A risolvere brillantemente il problema ha provveduto il governo Monti/Fornero con la fusione di INPDAP (pensioni statali) ed ENPALS (pensioni sport e spettacolo) con l’INPS, scaricando sul bilancio di quest’ultimo un passivo di oltre 20 mld.

    Ora ovviamente si strilla all’insostenibilità del sistema pensionistico, e qualcuno ci crede pure.

    Oltre a questo va detto che sulle spalle dell’INPS non grava solo il peso del sistema pensionistico, dal momento che deve provvedere a molta parte del welfare italiano. 

    Anche questa una furbata degna dei nostri politici: porre welfare e pensioni a carico dello stesso ente consente di mascherare il costo del primo (a carico della fiscalità generale) con il costo delle seconde. Da cui ecco i ricorrenti allarmi sulla insostenibilità del sistema pensionistico.

    La realtà è che a governare queste complesse e delicate materie ci vanno imbonitori da fiera e magliari, il cui unico scopo è "sfangarsela" fregando gli ingenui, non il bene pubblico.


    • (---.---.---.96) 22 gennaio 2015 16:26

      Bravo 210, ha spiegato benissimo.

      Aggiungo che molti sostengono che Salvini sapesse benissimo che il referendum non era proponibile poiché riguarderebbe una legge di natura tributaria. Non è così, le pensioni non c’entrano con i tributi. Certamente le pensioni riguardano il bilancio dello Stato: ma esiste qualcosa che non riguarda tale bilancio?

      Non stimo particolarmente Salvini, ma quello che è giusto è giusto, e va detto.


  • (---.---.---.204) 22 gennaio 2015 20:18

    Anche se il referendum non aveva possibilità di andare in porto ci ha comunque consentito di fare conoscere come la pensa la gente è la gente adesso è veramente incavolata. Farebbero bene alcuni sostenitori del capolavoro Fornero, a tacere, quantomeno a tacere e a prendere atto che cosi non si va avanti. 


  • (---.---.---.59) 22 gennaio 2015 20:58

    Un referendum per sentire se i cittadini vogliono lavorare di meno e prendere più’ pensione?? E come pensate andrebbe a finire??? Il solo concetto di equità e’ percepire per quanto versato. Punto. E non continuare va raccontarsi la bufala che i conti dell’INPS sono in ordine. E’ chiaro che lo sono, i versamenti non sono una scelta dei lavoratori ma coercitivi, pertanto in caso di sbilancio lo stato potrebbe aumentare forzosamente i contributi ed il gioco e’ fatto. I conti sarebbero in pareggio anche pagando meta’ importi delle pensioni e riducendo della meta’ i contributi a carico dei lavoratori


    • (---.---.---.135) 23 gennaio 2015 14:50

      "equità è percepire quanto versato"

      Mi trova in completo disaccordo su questa affermazione, che riduce il sistema pensionistico a una mera partita di giro, pertanto inutile.

      La civiltà è tale perché è contrapposta alla bestialità del lasciare ognuno a sé stesso, e in questo senso va vista la progressività della contribuzione che è scritta nella nostra Costituzione.

      Lei non direbbe la stessa cosa se avesse un figlio disabile: allora si che si accorgerebbe della differenza fra società civile e preistoria.


  • (---.---.---.157) 23 gennaio 2015 14:46

    Prendere i soldi per sanare il bilancio dello stato è facile dove sono a poratata di mano , ache se il 2011 era un anno disastroso non si doveva ad infierire sui pensionandi si perchè i pensionati già stanno bene , fare un’azione globale con una tantum prendendo di più da chi ne ha e poi si poteva giustamente pensare ad una riforma seria delle pensioni , troppo comodo riempirsi la bocca come dice la Fornero era una necessità urgente ed è stat fatta in fretta (l’ingiustizia è stata fatta merito ai dottoroni della Bocconi che hanno voluto infierire sul popolo compreso ex presidente Napolitano )


  • (---.---.---.244) 23 gennaio 2015 15:33

    .Articolo veramente vergognoso, si tirano in ballo le pensioni sociali di 500 euro e non si parla dei superprivilegi dei politici che per anni hanno preso le pensioni senza pagare neanche un contributo, o delle superpensioni di chi ha versato molto meno di quello che ha ricevuto. Non parliamo mai dei privilegiati. Bravi! E non tirate sempre fuori la questione quantitativa, si deve anche dare l’esempio, o facciamo come Dini che si è applicato la sua baby pensione di ...milioni e poi le ha abolite 


  • (---.---.---.160) 23 gennaio 2015 18:05

    Chi ha scritto questo articolo evidentemente non ha capito nulla.

    Gli errori fatti in passato da chi ha legiferato non possono colpire i lavoratori,
    che hanno lavorato e versato i contributi. Se li facciamo lavorare fino alla morte
    sai come l’Inps va in attivo? Vogliamo azzerare le maxi pensioni? Vogliamo
    ricalcolare le pensioni dei baby pensionati del pubblico che da trenta anni e più prendono la pensione? Vogliamo capire che l’Inps era in attivo prima che incorporasse l’Inpad? Vogliamo capire che la manovra Fornero è stata fatta
    solo per fare cassa subito sulle spalle dei poveracci? 

    • (---.---.---.207) 24 gennaio 2015 09:44

      Assolutamente d’accordo, e aggiungerei un pensiero. Le pensioni dovrebbero essere uguali (o quasi) per tutti. Ognuno dovrebbe contribuire, nella parte attiva della sua vita, per quanto può. Quando va in pensione, ognuno dovrebbe avere dai 1000 ai 2000 euro di pensione - non di più e non di meno. Per i casi particolari di indigenza (che so, un padre di famiglia pensionato con 4 figli a carico) i servizi sociali dovrebbero fare il resto.

      E’ questo il senso della solidarietà e del contratto sociale delgi italiani.


    • (---.---.---.200) 24 gennaio 2015 13:27

      Il problema, come da altri rilevato, è che dal fondo pensioni è stato finanziato l’assistenzialismo, che in troppi casi era legato ad un sistema di false attestazioni, clientelismi politici etcetc...
      Tutto il rispetto per i disabili veri, sia chiaro, che di questa situazione sono triplamente vittime: in quanto italiani perché il bilancio dello stato va in passivo e lo pagano come tutti, come disabili perché le poche risorse vengono distribuite a pioggia e non a chi servono davvero e come disabili perché pagano lo scotto sociale del sospetto di falsità.

      Riguardo le pensioni d’oro, sicuramente c’è un problema di equità che andrebbe valutato specie quando si chiedono sacrifici alla collettività, però secondo me è un po’ sopravvalutato. Per quanto iniquo che qualcuno percepisca 200.000 euro di pensione al mese, dargliene 2000 significherebbe avere i soldi per altri 99 pensionati. Siccome le pensioni d’oro sono relativamente poche, non ci vuole molto a capire che non è tagliandole che si troveranno i soldi per milioni di italiani. Per quanto ovviamente il privilegio sia odioso, ma conti alla mano è più un discorso di principio (legittimo e sacrosanto) che di bilancio.


    • (---.---.---.20) 24 gennaio 2015 13:53

      Gentile lettore, io mi sono limitato a esporre un problema semplice. Il sistema pensionistico italiano e’ iniquo perche distribuisce ai pensionati più di quanto hanno versato e pertanto vivono alle spalle degli altri. Tutto qui. Se lei trova giusto che un baldanzoso sessantenne viva giocando a tennis tutti i giorni coi soldi di chi lavora (che quindi si vede lo stipendio saccheggiato dalle tasse), o coi soldi dei disabili o dei giovani, o dei disoccupati, ebbene lei e’ libero di pensarlo. Io lo trovo odioso e farei un referendum non per abolire le legge Fornero ma per ricalcolare le pensioni, alte o basse che siano, secondo equità’.

      Claudio Donini l’autore dell’articolo.

    • (---.---.---.200) 24 gennaio 2015 15:06

      Io tutti questi sessantenni che giocano a tennis non li vedo, perché l’età media si è alzata (quindi il carico sul sistema pensionistico) ma la qualità della vita in termini di salute è rimasta la stessa se non peggiorata: stili di vita non sani e stress hanno portato la proliferazione di malanni vari che in passato non si sarebbero verificati.

      Il problema non è il 60enne che gioca a tennis, ma il 70enne che non può andare in pensione e quindi lasciare il posto libero al 25enne che resta a casa a fare le ragnatele invece di produrre e crearsi una famiglia. In una situazione del genere, il 70enne con la pensione decente è la risorsa che tiene in vita la società, perché quella pensione serve alla sussistenza di figli e nipoti. Figli che quando lavorano quadagnano una miseria che non consente la sopravvivenza e non per colpa delle pensioni dei padri, ma perché sta passando un concetto di capitalismo che considera l’economia reale e il fattore umano come sacrificabili ad altre fonti di guadagno. Puoi dare 100 euro di pensione al mese a tutti i pensionati italiani ma questo non garanità l’assunzione a tempo indeterminato del figlio o uno stipendio decente, perché non c’è la volontà politica che avvenga. La crisi è la scusa per modificare il mondo del lavoro e questi attacchi alle pensioni sono strumentali, politici.

      Non sputiamo sui 70enni con 1500 euro di pensione, non ci giocano a tennis: pagano i corsi di tennis ai figli e nipoti, perché lo stesso modello di stato che li vuole affamati prevede che lo sport non sia un diritto pagato dalla collettività ma basato sulla disponibilità economica del singolo. Se puoi te lo permetti, se non puoi ti arrangi. Si vogliono pensionati affamati e servizi a pagamento. Si dà tanto addosso ai pensionati per il semplice motivo che ora sono i nuovi ricchi, il resto è peggio.

      Ma poi chi percepisce 1500 euro al mese di stipendio davvero crea ricchezza oppure riceve più di quanto produce? Ormai siamo in un momento di saturazione dell’offerta, i beni prodotti non valgono niente e spesso vengono prodotti con una vita prestabilita o distrutti per mantenerne il prezzo, che altrimenti crollerebbe per carenza di domanda. Siamo proprio sicuri che 1500 di stipendio percepito corrispondano ad una corrispondente produzione di ricchezza? Il nostro sistema economico è malato, scaricare tutto sugli anziani è vergognoso, specie considerando che oggi rappresentano - proprio per le loro pensioni - il tessuto di assistenza sociale che lo stato non fornisce più.

      Quando si guarda un pensionato si dovrebbe guardare il genitore che ti ha comprato il pc, il cellulare e le nike alla moda, perché sul benessere dei padri i figli ci hanno intinto il biscotto dall’infanzia. O a cinque anni si guadagna a sufficienza per comprarsi i giocattoli?


  • (---.---.---.9) 24 gennaio 2015 15:51

    Articolo che sembrava un invito alla discussione, provocatorio, invece Alfadixit ci crede proprio; beh Donini, un’ottima "lezione" Le arriva dal primo commento (210), breve, incisivo, centrato; non si è nemmeno scomposto sulle storture perchè il vero problema è proprio il sistema.

    Capisco esprimere opinioni ma almeno avere cognizione di causa.......su Donini, 
    Un Saluto
    Eno

    • (---.---.---.62) 24 gennaio 2015 16:53

      E’ chiaro che l’articolo e’ scritto in maniera piuttosto provocatoria ma si basa anche su dati reali che vedono un forte sbilancio del nostro paese verso il "sistema delle pensioni" rispetto a tutti gli altri. E siccome mi piace credere ai numeri lo ritengo anche vero. Se un cittadino norvegese lavora fino a 65 anni, da sempre, come un tedesco o uno svizzero, e percepisce per quanto versato, mentre da noi il sistema e’ assai piu’ generoso, ebbene a me tutto questo fa pensare. Seriamente. Molto al di la della provocazione. 


    • (---.---.---.207) 24 gennaio 2015 17:29

      Non mi piace pensare che si dovrebbe ricevere per quanto versato. Allora, facciamo che abolire le pensioni! Così finiscono tutti i problemi! E torniamo alla preistoria - ognuno per sé e vinca il più forte. Ma non è civiltà.


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