Persio Flacco (---.---.---.140) 29 marzo 2014 22:10

L’autore dell’articolessa che hai linkato e che blatera di "casta dei pensionati" non riesce a prendere atto della realtà citata da Zag: il fondo gestione INPS per le pensioni dei lavoratori privati nel 2011 era in attivo. Il sistema funziona in base al vecchio principio solidaristico che vuole i lavoratori attivi pagare la pensione a quelli in quiescenza. E funziona: lo dicono i numeri, anche col rapporto attuale tra lavoratori attivi e pensionati.

Se l’INPS è in deficit lo è perché, con la consueta astuzia levantina della nostra classe politica, gli sono stati messi sulle spalle parte del welfare: che dovrebbe essere a carico della fiscalità generale con criteri di trasparenza; le passività generate dalle regalie clientelari che la solita classe politica ha elargito sotto forma di privilegi alle pensioni pubbliche; gli ammanchi dovuti alla sistematica evasione dei contributi da parte dello Stato. Questo consente all’astuta Casta di strillare periodicamente al passivo dell’INPS, e tutti capiscono: pensioni, per passività che con le pensioni e con la previdenza in generale non c’entrano nulla.

Ma non è solo questo a motivare la guerra di trincea che la Casta ha da lungo tempo mosso al sistema pensionistico italiano. Il sistema solidaristico per alcuni di quelli che contano è un pessimo esempio che ai loro nasi sensibili puzza di comunismo. Come si fa a lasciar funzionare indisturbato un sistema in cui la solidarietà tra lavoratori si dimostra efficiente? E’ pericoloso.

C’è anche un altro motivo, ancora più forte di quello, meno ideologico e più concreto: il passaggio di risorse finanziarie tra lavoratori attivi e passivi non passa né per i mercati finanziari né per le compagnie assicuratrici. 
Sono tanti soldi che costoro vedono passare da un lavoratore all’altro senza poterci mettere sopra le mani: un vero insulto.
E infatti da decenni fanno lobbing per poter trasformare il sistema pensionistico italiano in un sistema all’americana: da solidaristico ad egoistico. I lavoratori versano i contributi per la propria pensione in un fondo di investimento che li colloca in vario modo.

Naturalmente nessuno di quelli che dipendono da un fondo di investimento può essere certo che un giorno avrà una pensione. Al pari di ogni altra impresa che opera nel mondo della finanza i fondi pensione sono soggetti a varie disgrazie: investimenti sbagliati, rovesci in borsa, inflazione, percentuali da pagare a gestori e intermediari. Ma non è certo la sicurezza che chi va in pensione percepisca un reddito decente a preoccupare gli operatori finanziari, che hanno altre priorità.


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito