Parole e fatti >
Renzi afferma che bisogna
essere “più decisi, concreti e rapidi nelle scelte” e che si deve “far seguire
i fatti alle parole”.
Perciò ha offerto ben 3 “soluzioni pronte” per il sistema
elettorale ed un “pacchetto” di riforme istituzionali. Lui è certo che il PD si
“accoderà” al modello elettorale che avrà avuto il “consenso più largo”, ma che,
precisa, non diventerà legge “a colpi di maggioranza”. Di più.
Insieme dovrà
essere condiviso e quindi approvato l’intero suo “pacchetto” di riforme.
E
ancora.
Renzi è altresì certo che fino a oggi “si sono perse occasioni su
occasioni”.
Visto che giocano “nella stessa squadra”, si sente obbligato a dare
una mano “perché Letta governi bene”.
Ecco allora quel piano di lavoro (da lui
“dettato”) che il governo dovrà “eseguire” ottenendo i risultati assegnati, nei
tempi indicati. Letta, “se vuole”, può cambiare (chissà come?) dei membri del
governo dato che, conclude Renzi, “se si logora” è perché governa male.
Postilla.
Questo è parlar chiaro. Così si dimostra come “volendo” le cose si possono
fare.
Se poi non funziona c’è sempre un’altra possibilità.
Dichiararsi
"incompresi" è tesi ricorrente in un Dossier Arroganza …
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