(---.---.---.233) 15 maggio 2012 20:43

Bella analisi professorei, ma io credo che più che ad una "ristrutturazione del sistema politico"siamo ad un vero e proprio cambio di regime. E come in tutti i precedenti cambi di regime il ruolo dell’antipolitica propositiva (quella non alla Giannini) non sarà secondario. In fondo nel 94 la componente antipolitica della proposta berlusconiana fu la vera carta vincente.

Ma il risultato elettorale sarà determinato dall’andamento della crisi. Se all’inizio del 2013 si dovesse cominciare a vedere una inversione di tendenza nella crisi allora la "Lista Monti" vincerà tranquillamente le elezioni. Il tecnico Monti, il non professionista della politica, sarebbe il leader naturalmente votato a raccogliere la rabbia di milioni di italiani contro il ceto politico attuale. E come nelle precedenti crisi di regime si passerebbe da una destra all’altra, in questo caso da quella autoritaria berlusconiana a quella moderata del professore.

Se invece la crisi si dovesse aggravare, come purtroppo sembra che stia per succedere, allora non ci resta che aspettare la nascita di un nuovo partito di destra, la qual cosa sembra ora inverosimile, ma tutti ci ricordiamo (quelli di una certa età) come Berlusconi spuntò fuori pochi mesi prima delle elezioni e allora la situazione economica era infinitamente migliore di adesso.


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