a distanza di 10 anni: Una vasta operazione dei carabinieri di Reggio Calabria, coordinata
dalla Procura di Palmi, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di
custodia cautelare a carico di numerose persone ritenute responsabili, a
vario titolo, di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro,
sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. L’inchiesta ha
colpito una rete di caporali, composta da cittadini extracomunitari di
origine centrafricana all’epoca dei fatti domiciliati nella baraccopoli
di San Ferdinando e a Rosarno, i quali, in concorso con i titolari di
aziende agricole e cooperative del settore della raccolta e della
vendita di agrumi nella Piana di Gioia Tauro, erano dediti alle attività
di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ai danni di
braccianti agricoli extracomunitari, a anche al favoreggiamento e lo
sfruttamento della prostituzione di donne africane.
Erano
costretti a lavorare 10-12 ore al giorno, sette giorni su sette, senza
alcuna protezione individuale, a 2-3 euro l’ora i braccianti
extracomunitari sfruttati dalla rete di caporali, anch’essi
extracomunitari, con la complicità di imprenditori agricoli operanti nel
settore della raccolta e vendita di agrumi nella piana di Gioia Tauro,
sgominata stamani dai carabinieri con il coordinamento della Procura di
Palmi. Un’operazione che,
per la prima volta, è scaturita dalla
denuncia di un migrante che ha trovato la forza di denunciare i suoi
sfruttatori. Complessivamente i carabinieri, in esecuzione di
un’ordinanza del gip, hanno arrestato venti persone - 13 in carcere e 7
ai domiciliari - e notificato 9 tra obblighi di dimora, divieti di
dimora e obbligo di presentazione alla pg. Tra gli arrestati figurano 13
caporali 7 imprenditori agricoli ai domiciliari, oltre ad altri 2 con
obbligo di dimora, 1 con divieto di dimora e 1 con obbligo di
presentazione alla pg.Ansa http://www.ansa.it/calabria/notizie/2020/01/08/migranti-sfruttamento-lavoro-nero-e-prostituzione-arresti_b2afc6d3-bffb-4176-ab27-666a75a564e5.html
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