MarcusBrutus (---.---.---.221) 2 novembre 2009 11:49

Con Angelo Izzo, un omicida sadico, un Lustmorder, non ci si è posti tanti scrupoli, quando si è trattato di metterlo in semilibertà e affidargli un servizio sociale che gli consentisse di venire a contatto con le sue vittime preferite. Così ha potuto uccidere una donna e la sua bambina. Invocare la difficoltà nel decidere sul piano professionale, nel caso della Blefari suona falso, ipocrita e in ultima analisi, immorale. Oltretutto la Blefari ha fondamentalmente fornito un supporto logistico. Il suo è stato più un favoreggiamento, che un omicidio diretto. Domanda, come mai lo scrupolo professionale non sorge mai con assassini seriali, mafiosi e neofascisti?


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