lunedì 2 novembre 2009 - Frankbull

Diana Blefari carnefice o vittima?

Si parte dal presupposto che sulla Terra sono impossibili modelli di legge o di Stato infallibili. Solo Marco ne sarebbe capace. Pertanto si è scelto (quando si è potuto) di decidere il tipo di governo di uno Stato e le leggi atte a sostenerlo.

Non è pensabile che in democrazia qualcuno decida, come si faceva nel Far West, di prendere le armi, di ammazzare una persona e di rimanere impunito. E mi sembra logico che la stragrande maggioranza degli italiani, quando hanno ammazzato Biagi, abbia ritenuto la Blefari e gli altri brigatisti colpevoli e carnefici.

Oggi magari con la sua morte si potrebbe pensare che sia stata vittima di una giustizia aguzzina e soprattutto cieca. Fare diagnosi di malattia psichiatrica, mettere fuori o in strutture differenti questi elementi non è così facile o semplice. Immaginatevi cosa sarebbe successo se qualcuno lo avesse fatto: un finimondo.

Chi scrive è uno dei tanti lavoratori che sta vivendo i grandi disagi prodotti dalle leggi, anche se modificate o mal interpretate di Biagi come le cessioni di ramo d’azienda et similia, del giuslavorista bolognese ma da questo ad ammazzare ne passa.

Mi domando e vi chiedo a questo punto: la Blefari era sana prima, quando ha deciso di collaborare all’uccisione di Biagi e malata poi quando ha deciso di suicidarsi, oppure è sempre stata sé stessa? Ovvero una donna che non era in pace con sé stessa.
 
Una donna cioè a cui non piaceva il malgoverno e le leggi fasulle italiane prima ed il suo stato di solitaria prigioniera poi.



6 réactions


  • Doriana Goracci Doriana Goracci (---.---.---.84) 2 novembre 2009 10:52

    E’ ironicamente realista il tuo testo, mi è piaciuto seguirti in questo sragionamento...Penso proprio che non fosse serena, tanto prima quanto poi.Chi, poi ,se ne giova di un regime di isolamento e contenzione? La vita di Diana mi sembra un deserto d’amore, forse ne aveva così tanto inespresso, che non sapeva da che parte cominciare e non aveva mai avuto modo di praticarlo, se non in quel tragico modo, che non aveva iniziato un bel niente,se non la fine di Biagi ,tanto per la persona, che per il lavoratore.Il presupposto iniziale, mi sembra quanto mai calzante, di infallibile non c’è niente ma gli obiettivi si continuano a trovare...fallibili sfruttati e sotto ricatto e ci si accontenta sempre di più, anche della solidarietà politica, che non vuol dire niente.


    • pv21 (---.---.---.80) 2 novembre 2009 12:14

      Come rende rinnovare il mito dell’eroe solitario! Proprio come nel Far West. E quale profondità di pensiero nello scoprire che ... di infallibile non c’è niente.


  • MarcusBrutus (---.---.---.221) 2 novembre 2009 11:49

    Con Angelo Izzo, un omicida sadico, un Lustmorder, non ci si è posti tanti scrupoli, quando si è trattato di metterlo in semilibertà e affidargli un servizio sociale che gli consentisse di venire a contatto con le sue vittime preferite. Così ha potuto uccidere una donna e la sua bambina. Invocare la difficoltà nel decidere sul piano professionale, nel caso della Blefari suona falso, ipocrita e in ultima analisi, immorale. Oltretutto la Blefari ha fondamentalmente fornito un supporto logistico. Il suo è stato più un favoreggiamento, che un omicidio diretto. Domanda, come mai lo scrupolo professionale non sorge mai con assassini seriali, mafiosi e neofascisti?


    • Frankbull Frankbull (---.---.---.29) 2 novembre 2009 17:28

      Se ti dico che ,quando ho scritto ... la sua liberazione avrebbe creato un finimondo, ho pensato al caso di Angelo Izzo, mi credi ? Ma molti avrebbero utilizzato il caso di Izzo per contrastare la messa in semilibertà della Blefari !Sono d’accordo con te quando affermi che hanno esagerato con Izzo ,ma non sono con te per il caso Blefari ! Forse hanno esagerato ,ma devi anche considerare la moglie e tutti i parenti di Biagi ! Ecco ,se il perdono fosse venuto da questi ultimi ,allora sì ! Con questo articolo ho voluto evidenziare proprio questo e cioè che è difficile giudicare,che i giudici (legali o sanitari) sono uomini diversi e diversamente interessati ,con ottiche diverse ecc. Sinceramente mi dispiace perchè la morte ,non naturale ,di una persona non è mai una cosa piacevole ! E chi ti scrive ,unitamente ad altri 15.000colleghi del mio settore ,prova ancora oggi rancore nei confronti del giuslavorista Biagi ( che ci ha ridotto alla disoccupazione nera )


  • Truman Burbank (---.---.---.251) 2 novembre 2009 12:30

    Le comunità medioevali temevano talmente la peste che il suo solo nome le terrorizzava...

    [La Fontaine] ci fa assistere al processo della malafede collettiva che consiste nell’identificare nell’epidemia un castigo divino. Il dio della collera è irritato da una colpa che non è condivisa egualmente da tutti. Per allontanare il flagello, bisogna scoprire il colpevole e trattarlo di conseguenza o piuttosto, come scrive La Fontaine, «offrirlo in voto» alla divinità.

    René Girard


  • spiaggetto (---.---.---.26) 3 novembre 2009 09:56

    Vittima de che??
    Delle porcate che ha fatto?
    sta bene dove sta! e speriamo che guardi in faccia le persone che ha ucciso!! sta cessa!!!


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