(---.---.---.194) 8 maggio 2012 11:23

Testimoni di giustizia; il fallimento dello Stato.

Nel 1971 c’era in Florida un certo James Cusak, agente FBI, che per acquisire informazioni dai cittadini contro la
criminalità, nel più completo anonimato, stabilì le seguenti norme estremamente precise .

La polizia non chiedeva le generalità dell’informatore , ma era la polizia che attribuiva al collaboratore un nome in codice con il quale richiamare per altri dettagli, altre segnalazioni o per ritirare la ricompensa.

1° Garanzia assoluta dell’anonimato per quanti avessero segnalato fatti delittuosi;

2° Gli informatori non potevano essere citati in giudizio come testimoni;

3° Non si potevano eseguire arresti né spiccare ordini di cattura soltanto sulla base di una denuncia di cui la polizia avrebbe dovuto servirsi unicamente per l’individuazione del responsabile del reato;

4°Le prove la polizia se le sarebbe dovute procurare da sola;

5° Le ricompense sarebbero state pagate solo a condanna avvenuta o se non ritirato sarebbe stato devoluto ad istituti.

Le TV e le stazioni radio sia pubbliche e private, una volta accertato che le libertà civili risultavano garantite,. hanno dato ampia pubblicità

La cosa più importante è che questa iniziativa offre veramente ai cittadini l’opportunità di aiutare la polizia senza esporli al rischio di rimanere coinvolti o di essere bollati come spie.

Il cittadino è stanco di considerarsi complice di assassini, corruttori, ladri, mafiosi, spacciatori di droga, stupratori,. Deve finire il ragionamento “perché mi devo intromettere; meglio evitare seccature e tribunali che correre brutti rischi di minacce, ricatti o di venire ucciso io o la mia famiglia? Ed è proprio sull’omertà che fanno leva i delinquenti..

Inviata al Ministro della Giustizia >Paola Severino il 6/4/2012

Inviata a Luigi Vitali, commissione giustizia il 6/4/2012


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito