In effetti per un paese che si dichiara ateo, avere nei propri luoghi pubblici dei crocefissi, che rappresentano una dichiarazione occulta di appartenenza alla religione cattolica, è quanto meno insolito.
Non vedo il perché un fedele si dovrebbe arrabbiare se il crocefisso viene tolto, ad esempio, da una scuola pubblica.
L’appartenenza alla religione cattolica dovrebbe esulare da questa manifestazioni, da questo attaccamento a delle immagini, che sanno di pagano.
In passato aderire o meno ad una fede religiosa non era una libera scelta.
Le eresie, le deviazioni religiose, di qualunque tipo esse fossero, venivano severamente punite.
Se ci fossimo trovati nel 1600, questa storia del crocefisso sarebbe stata subito bollata come una vera e propria eresia, come il tentare di allontanare il fedele dalla vera fede.
Sicuramente i promotori di tale insensata, per l’epoca, proposta avrebbero avuto il loro bel da fare per spiegare ad una, non certo parziale, corte i motivi di tale scelta.
Per fortuna i tempi sono cambiati.
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