venerdì 22 marzo 2013 - paolodegregorio

I 20 punti risuonano dal Quirinale

Sarò un po' ritardato, ma non capisco perché il Presidente della Repubblica non affidi al partito italiano che ha preso più voti il mandato di formare un nuovo governo, che poi è l’unico partito che si presenta con i suo 20 punti di programma, a fronte di una indecente ambiguità e genericità di tutti gli altri partiti.

 

Ci piacerebbe tantissimo osservare il PD mentre spiega perché questi 20 punti non vanno bene, anche se votati dai cittadini, mentre i suoi fumosi 8 punti sono un papocchio inventato a tavolino, dopo le elezioni, con la speranziella e la tattica di dividere i grillini.

Se il Partito Democratico avesse veramente a cuore la famosa governabilità e volesse veramente una svolta per liquidare inciuci e berlusconismo, potrebbe semplicemente appoggiare e dare la fiducia al M5S e al suo programma, riconoscendo il più notevole fenomeno politico dal dopoguerra ad oggi, creato da incensurati, senza soldi, che si sono fatti largo con le loro proposte sul territorio, abbandonato dai partiti chiusi nel Palazzo e negli studi televisivi.

Mi ha dato una grande gioia sentire i portavoce del Movimento, all’uscita dal colloquio con Napolitano, scandire dal più alto dei colli di Roma il proprio programma, senza retorica, con tranquilla fermezza, con la puntigliosità di chi vuole rispettare la volontà degli elettori.

Bersani è in un vicolo cieco: il M5S non gli darà la fiducia, non gli resta che la carta suicida di accettare la “concordia nazionale” di Berlusconi, ma credo che Renzi sia il più adatto a compiere questo passo.

Chi si illudeva di smacchiare i giaguari e mettersi in tasca gli “ingenui” grillini credo che sia a fine carriera, e sarà ricordato come un debole che, dopo le dimissioni del Caimano, ha avuto paura di vincere le elezioni, e ci ha regalato un anno abbondante di mascalzoni tecnici che non hanno risolto un solo problema, ma hanno peggiorato molto il tenore di vita delle classi subalterne.



4 réactions


  • GeriSteve (---.---.---.155) 22 marzo 2013 12:23

    Ebbene sì: sei proprio un pò ritardato, ma qualcosa riesci ad azzeccarla: hai ragione quando dici che il PD ha avuto paura (se non peggio) di vincere le elezioni, ma hai torto quando non dici che il M5S ha paura di governare e che per nascondere la sua paura fa capricci infantili.

    Sul "partito che ha preso più voti" leggiti qui su Agoravox i dati elettorali e forse dopo sarai meno ritardato.

    GeriSteve


    • (---.---.---.62) 22 marzo 2013 19:24

      PaoloM.
      Geri Steve mi ha preceduto; bravo. Aggiungo che il M5S vuole solo distruggere, senza pensare alle conseguenze. Come pensa infatti di attuare i famosi 20 punti, comportandosi come sta facendo: se Napolitano gli affidasse la Presidenza del Consiglio, pensa che otterrebbe qualcosa? L’unico sbocco è il ritorno alle urne con questo sistema (il porcellum) e probabilmente non cambierebbe la situazione di stallo in cui si trova l’ attuale nuovo parlamento. E’ sicuro infine Grillo che otterrà più voti oppure che gli italiani,che lo hanno votato, non evidenzino il suo comportamento inconcludente e non gli rinnovino il voto?


  • (---.---.---.213) 22 marzo 2013 16:50

    Almeno otto o nove dei 20 punti potrebbero essere attuati nel giro di un anno o anche meno con un accordo di governo a tempo con il PD.

    Pagherete alle prossime elezioni, con la perdita di quei tre milioni di voti venuti a M5s dalla sinistra, il vostro ingiustificato rifiuto e il vostro tentativo di spingere al "Tanto peggio tanto meglio"


  • (---.---.---.234) 22 marzo 2013 19:42

    Udite, udite >

    Il paese è strozzato nella morsa della recessione. Dai media arrivano solo bollettini di guerra. E’ passato un mese dalle elezioni.
    Grillo chiede a Napolitano l’incarico di formare un governo a guida M5S.
    Per fare cosa?
    La stessa sera Servizio Pubblico (La7) propone l’anteprima dell’intervista appena rilasciata da Grillo ad una tv turca.
    Ecco la sua risposta.

    "Questo paese è fallito. Facendo a modo nostro saremo più poveri per i prossimi 4-5 anni, ma senza dubbio più contenti".

    Parole inequivocabili.
    Anche i nuovi disoccupati ed i nuovi poveri saranno “più contenti” sapendo che i partiti ed i giornali non avranno più contributi e che l’intero paese sarà coperto con la banda larga gratuita per tutti.
    Un solo limite.
    Per certo Grillo incontrerà grossi problemi a essere “più contento” partendo dalla sua condizione di milionario.

    Postilla. Basta voler capire quanto è facile coltivare il Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione …


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