sabato 28 novembre 2009 - Marvin

Volontariato e solidarietà nell’ambito della propria comunità

Ero nel bisogno e abitavo accanto a te, ma quando avevo fame, mi hai dato da mangiare? Quando avevo sete mi hai dato da bere? Quando ero nudo, mi hai vestito? O ti sei accorto di me solo quando il fetore del mio cadavere in decomposizione è uscito dalla porta chiusa della mia casa ed è diventato insopportabile?

Il volontariato sociale che è indispensabile alla nostra società dei consumi e del benessere, perchè essa emargina sempre più le categorie dei deboli, si manifesta in tantissimi modi. Spesso, purtroppo, agisce in maniera predominante a favore di luoghi e persone lontane, certamente bisognose di assistenza, di cui però veniamo a conoscenza quasi sempre attraverso i media, per cui quello che viene portato alla ribalta polarizza molte attenzioni e tanti aiuti.

A volte si fanno le adozioni a distanza e si trascurano quelle vicine, spesso infatti si ignora che un vicino di casa o un abitante del quartiere vive in situazioni analoghe a quelle tragiche che appaiono sui media.

Il fatto è paradossale perchè si mandano aiuti dove non sempre si può verificare se questi arrivano a destinazione, mentre si trascurano tutte quelle situazioni di bisogno della porta accanto, che spesso siamo portati a non vedere, e che invece sarebbero più facilmente verificabili.

Abbiamo un difetto alla vista, guardiamo bene lontano, ma ci sfugge quanto ci accade accanto. Sarebbe ora di allargare gli orizzonti del bisogno e della solidarietà e guardare maggiormente anche ciò che non viene portato alla ribalta, che non ha visibilità e che non da’ visibilità, ma che ci tocca e ci interroga da vicino.



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