giovedì 23 luglio 2009 - Francesco Rossolini

USA, risvolti della sofferta riforma del sistema sanitario

 

Uno dei cavalli di battaglia di Obama, in campagna elettorale, è stato proprio la tanto attesa e promessa riforma del sistema sanitario.

Attualmente il sistema sanitario USA si basa su assicurazioni sanitarie private che i cittadini devono o stipulare completamente da soli, o comunque integrare rispetto a ciò che viene loro offerto dai datori di lavori, ovvero assicurazioni di basso livello a copertura limitata.

Anche nel caso in cui un lavoratore abbia una buona assicurazione capita spesso però che questa abbia dei massimali non appropriati a fronteggiare eventuali gravi patologie. Non è raro vedere famiglie statunitensi, appartenenti al ceto medio, completamente rovinante per dover pagare di tasca propria le cure ai propri cari, cure eccedenti i massimali dell’assicurazione stipulata.

In sostanza i cittadini statunitensi che dispongono di una copertura totale, ovvero che possono permettersi un’assicurazione da 2000$ al mese sono una percentuale veramente esigua della popolazione.

Ciò che in Italia è scontato, ovvero essere curati nel migliore dei modi e gratuitamente sempre e comunque, in USA è una chimera, un’utopia che forse mai si realizzerà. Da questo punto di vista vale la pena ricordare che il sistema sanitario italiano è uno dei migliori al mondo, nonostante alcuni sprechi e storture che dovranno essere sanati.

Comunque il problema serio degli USA è rappresentato da una larghissima porzione della popolazione, ovvero quasi 80 milioni di persone, che non dispone di un’assicurazione sanitaria. Per costoro una qualsiasi malattia anche non grave ma che necessiti di cure sanitarie specialistiche può divenire un incubo senza via di scampo.

In sostanza Obama vorrebbe prelevare denaro dalle tasche dei più ricchi per fronteggiare l’emergenza dei non assicurati, lasciando comunque il grosso del sistema sanitario in mano alla previdenza privata. Nonostante la riforma sia quindi parziale e non intacchi il sistema alla base gli interessi in gioco sono molti e gli oppositori, anche nello stesso partito democratico, non mancano.

Nell’attesa di vedere i risvolti dell’annosa questione meditiamo, noi italiani, sul fatto che sanità e istruzione sono un caposaldo che deve rimanere pubblico ed accessibile a tutti. Chiunque professi la privatizzazione di questi elementi essenziali dello Stato non conosce i principi costituzionali alla base della Repubblica Italiana ed è quindi un pericolo per la stabilità nazionale.



1 réactions


  • Emilio (---.---.---.246) 23 luglio 2009 14:36

    Niente di più vero.
    A mio avviso, chi sta cercando di cambiare le carte in tavola qua in Italia lo sta facendo a seguito di un preciso interesse lobbistico.


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