venerdì 18 dicembre 2009 - Professional Consumer

Signori Consumatori, è tempo di fare i conti

Signori, è tempo di fare i conti con il ruolo economico dei Consumatori scrollando tutta la crosta sociologica che misconosce tal ruolo: operatori di mercato, altro che altro!
 
In due parole: smaltiamo l’eccesso di offerta che connota l’economia dei consumi; acquistando, trasformiamo il valore delle merci in ricchezza; mediante la pratica di consumazione si fornisce continuità al ciclo economico.
 
Occupiamo il centro del meccanismo produttivo.
 
La forza del nostro ruolo: la pratica quotidiana di consumo genera il 70% del PIL; questo il nostro vanto.
 
La nostra responsabilità, eccola bella e pronta: la crescita economica rende la pratica del consumo indifferibile, la nostra azione insostituibile, per questo occorre farsi professionisti del consumo, altro che dilettanti.
 
E qui viene il bello: la pratica dell’acquisto diviene un obbligo, un esercizio di lavoro, altro che consumo di bisogno.
 
E qui viene il paradosso: per dare corso a questo lavoro di acquisto occorre un reddito adeguato. Disponiamo invece di redditi insufficienti ai quali soccorre il debito che surroga il reddito.
 
Debito su debito fino allo scoppio della bolla sul credito e siamo in mezzo alla crisi.
 
Per uscirne vengono messe in campo politiche congiunturali ovvero ancora debito: quello privato e quello pubblico.
 
Per questa via dalla crisi non si esce.
 
Occorre chiedersi: perché si dispone di redditi insufficienti per sostenere la domanda che smaltisce l’offerta e crea ricchezza?
 
Perché, per rinvigorire quei redditi, non si è ridotto il prezzo delle merci?
 
Oh bella! Perché c’è un vecchio paradigma economico, da demolire, che ancor oggi impone ruoli, oneri, meriti; distribuisce vantaggi.
 
Dice: i produttori producono ricchezza e danno ristoro ai bisogni dei consumatori.
 
Questa regola ha impedito al mercato di ripristinare l’equilibrio tra utili d’impresa e redditi. Sta qui la crisi.
 
Bello e pronto un nuovo paradigma per ripristinare l’equilibrio: i consumatori mediante l’acquisto generano ricchezza; con la consumazione del prodotto danno continuità al ciclo produttivo.
 
Questo precetto se spinto dalla lobby più forte di tutte le altre, quella dei consumatori, fornisce i modi più idonei per la distribuzione dei redditi e un nuovo equilibrio di sistema: altro che debito.
 
Mauro Artibani
 
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
 
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
 
Marzo 2009
 
 

 

 




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