martedì 3 marzo 2009 - Professional Consumer

Ricchezza prodotta con il debito: un ossimoro?

Si è consumato con il debito; si è creato credito con il debito; si è vissuto a debito.

Quell’eccesso di consumo fatto con il debito ha prodotto inquinamento; inquinate pure le relazioni umane; indebolite nazioni già indebitate.

Un ossimoro si aggira per il mondo: la ricchezza prodotta con il debito.

15 anni di stra-vacanze senza il becco d’un quattrino.

Poi sboom.

Il meccanismo di rifinanziamento dei mutui immobiliari USA, con il quale si drenava reddito per consumare dal debito, è finito in pezzi; a catena è andato in pezzi tutto il resto.

Oggi si va da quei pezzi, al tentativo di mettere pezze alla crisi economica: et voilà si ricomincia.

Azzerati i tassi di interesse, più facile indebitarsi.

Scende l’inflazione: ci si può indebitare a costi più contenuti.

Gli stati nazionali mettono debito su debito per sfornare politiche anticicliche.

Noi consumatori, per garantire quella crescita, abbiamo l’obbligo di tornare a consumare ahimè con il debito.

Siamo di fronte all’ottimismo imperscrutabile della ragione o alla negligenza, insipienza e disperazione della volontà?

L’ottimismo insomma di chi non ha voluto spendere appena 600 miliardi di $ per erogare garanzie di pagamento ai mutuatari- sterilizzando il veleno contenuto nei titoli tossici- spendendo invece 20 volte tanto per salvare banche affinché possano continuare ad erogare credito, quindi debito?

O la disperazione di chi non riesce a vedere oltre il debito?

Ai posteri l’ardua sentenza.

Noi consumatori, non avendo il tempo dei posteri, abbiamo al nostro arco due frecce per fare centro contro il debito: non possiamo sbagliare.

La prima: tirarci fuori dal debito riducendo i consumi non necessari.

La seconda: pretendere in maniera risoluta un reddito di scopo.

Reddito! Non prebende, bonus, oboli.

Lo scopo? Continuare a consumare.

Un Reddito che compensi l’obbligo di dare sostegno alla crescita economica .




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