martedì 17 marzo 2009 - Professional Consumer

Lo stato di salute dell’economia dei consumi: pessimo

Lo stato dell’economia dei consumi: pessimo.

Quello degli operatori del mercato, ancor di più.

I produttori: con margini di profitto smozzicati da un cronico eccesso di offerta.

I commercianti: stremati da costose pratiche di fidelizzazione per affrancarsi dalla concorrenza.

Quelli dell’informazione: sfiancati dal tentativo di raccattare l’attenzione di consumatori in tutt’altre faccende affaccendati.

I pubblicitari: fiaccati dal confezionare slogan per attenzioni ingolfate.

Quelli del marketing, stressati dal compito più arduo: confezionare la Domanda per acquirenti squattrinati.

I Consumatori: chiusi in un decoroso riserbo, costretti da redditi insufficienti, non rispondono alla Domanda.

E siamo all’oggi.

Se tutto questo E’, chi investirà per produrre invenduto? Chi commercerà quell’invenduto? Chi inventerà slogan per l’invenduto? Chi confezionerà domanda di invenduto?

Eccola la crisi. Si, crisi su crisi.

Tutti cercano tutele, tutti vanno tutelati.

Tutelano gli Stati bolsi e indebitati?

Tutelano quegli istituti di credito che non tutelano manco se stessi?

Tutelano forse i governatori del denaro mal distribuito?

Tutela una politica screditata e priva di idee?

Signori, siamo alle solite: tutti fingono di non sentire; tutti fan finta di non capire.

Per sbloccare il meccanismo della crisi occorre il Reddito per sostenere la Domanda.

Altro che tutele!

Questo il modo, l’unico, per far tornare redditizio il nostro fare di Consumatori, poi il fare di tutti.

Se assoldati, oplà, tutori del Mercato: acquisteremo l’eccesso, l’invenduto; presteremo attenzione, risponderemo alla domanda, torneremo fedeli al nostro Lavoro di Consumo.

Potrete scommetterci, sarà tutto come prima.




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