venerdì 27 novembre 2009 - Professional Consumer

L’acqua: un diritto, una merce, o tutti e due?

Orsù clienti, clienti di tutto, arriva al mercato l’ultima merce: l’acqua. Liquida, insapore, inodore, insostituibile, vitale. Prima un diritto, ora merce.

Proverbiale l’efficienza del mercato: c’è sete d’acqua per miliardi di individui. Un bene dunque, pure scarso, e il mercato fa il prezzo.

Se ne discute la liceità, si tenta di declinare tra diritto e merce: difficile, non impossibile.

Si affannano alla rinfusa populismi, istinti dottrinari, riverberi ideologici, persino gravi insipienze.

Quando i fatti, che già si mostrano, non migliorano il servizio, la qualità, il prezzo di quel prodotto, quel difficile sembra farsi impossibile.

E poi, alla faccia dell’efficienza, proprio quando mancano redditi adeguati per acquistare merci, ops, arrivano altre merci: oibò.

Ma si sa, il mercato ha sempre ragione pure quando ha torto, torto marcio.

P.S. Per le ripercussioni che il provvedimento di liberalizzazione dei servizi idrici potrà avere sul prezzo finale dell’acqua, il Presidente dell’Antitrust Catricalà ha chiosato: "Alcune associazioni sono preoccupate per i prezzi e lo condivido, se non ci dovesse essere un controllo da parte delle autorità competenti. Se questo ci sarà, spero che queste preoccupazioni si rivelino infondate". Spero?

Per approfondire il tema trattato: Professione Consumatore

Fonte: Professional consumer




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