mercoledì 20 gennaio 2010 - Enzo Di Micco

Haiti, l’apocalisse. Disperazione contro disperazione

Terremoto. Migliaia di corpi sepolti vivi sotto le macerie. Centomila e più, i morti. Tre milioni di persone sono rimaste senza casa. Si scava a mani nude e insanguinate, senza sosta e con lacrime amare. Disperazione contro disperazione.

HAITI - Terremoto. Migliaia di corpi sepolti vivi sotto le macerie. Centomila e più, i morti. Tre milioni di persone sono rimaste senza casa. Si scava a mani nude e insanguinate, senza sosta e con lacrime amare. Disperazione contro disperazione. Dolore, strazio e sgomento. Caos dopo l’apocalisse. Haiti, un paese già di per sé attanagliato dalla miseria, uno tra i più poveri del mondo, ha subito, a partire dalla fine degli anni ‘80, una forte recessione economica dovuta anche all’incremento demografico.
 
In un panorama occupazionale che vede circa il 50% della popolazione senza un impiego fisso, i due terzi della forza lavoro sono attivi nel settore agricolo. Un popolo in ginocchio costituito da neri discendenti dagli schiavi africani, il rimanente è composto in gran parte da mulatti franco-africani. Sebbene il sistema scolastico preveda l’istruzione gratuita e obbligatoria per i ragazzi tra i 7 e i 13 anni, la pesante carenza di strutture non facilita la scolarizzazione, tanto che il tasso di alfabetizzazione della popolazione adulta rimane piuttosto basso: 54,8%. 
 
Haiti, stato insulare dell’America centrale, situato nella parte occidentale dell’isola di Hispaniola, nelle Grandi Antille, di cui occupa circa un terzo del territorio, ha ora le strade piene di cadaveri. Haiti, un cimitero aperto senza muro di recinto con fosse comuni e incubo di epidemia. Il diavolo si è scagliato anche contro i bambini inermi, molti fra loro feriti e rimasti orfani. Ad Haiti i bambini devono sopravvivere nella disperazione. Dopo il danno anche la beffa, che vede non solo il rischio di infezioni dovuto ai cadaveri putrefatti, ma anche la costrizione, per questi bambini, a dormire in strada fra i morti. La beffa? Anche per gli stessi morti, cadaveri senza pace, non sanno dove metterli. Molti bambini hanno bisogno di essere assistiti, sono sotto shock . Altri non hanno più notizie dei propri familiari. Ad Haiti i bambini devono sopravvivere nella disperazione.
 
L’Unicef, presente nell’isola caraibica con una sede operativa permanente, ha immediatamente mobilitato tutte le risorse umane e logistiche disponibili nel paese e nella confinante Repubblica Dominicana. Un accorato appello per la raccolta di fondi è stato lanciato dal presidente dell’Unicef Italia, Vincenzo Spadafora: “Sono stati stanziati dal Comitato Italiano per l’Unicef - ha detto Spadafora – trecentomila euro quale primo contributo alle operazioni di soccorso. Ma occorre fare molto di più e per questo è indispensabile l’aiuto di tutti”.
 
Timore anche per nostri connazionali: decine di italiani mancano all’appello. La Farnesina li sta cercando. Si tratta di numerosi missionari ed alcune suore. Il governo italiano ha inviato un C-130 dell’Aeronautica militare con gli aiuti e un ospedale da campo. Un team di 12 uomini coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile si è messo a lavoro per rintracciare i nostri connazionali, ma c’è dell’altro. Il C-130 atterra a Port Au Price, capitale della repubblica d’Haiti, per scaricare 11 tonnellate di materiale come l’ospedale da campo, composto da cinque tende pneumatiche, una sala operatoria, apparecchiature medico-strumentali, scorte di medicinali ed acqua potabile. Il quadro ad Haiti non è fiorito anche per la gente rimasta illesa: mancano il cibo, l’acqua potabile. A rischio anche la salute per l’epidemia da tetano e da assunzione di acqua infetta.
 
 
NOTE
Si possono effettuare donazioni all’UNICEF tramite c/c postale 745.000, causale: ‘Emergenza Haiti’; carta di credito online su questo sito oppure chiamando il Numero Verde UNICEF 800-745.000; cc bancario Banca Popolare Etica IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051” i Comitati locali dell’UNICEF presenti in tutta Italia (qui l’elenco completo)
 
La Croce rossa italiana ha diramato un comunicato in cui mette in risalta che gli aiuti per Haiti sono la Protezione Civile Nazionale e il ministero degli Affari Esteri e che non esiste alcun network o consorzio di associazioni. Ma come inviare i fondi, si può fare un sms per donare 2 euro da numero wind “3 facendo 48 488540 o telefonando al numero verde 800166666, usando il sito www.cri.it. Con la causale: Pro emergenza Haiti.
 



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