venerdì 13 marzo 2009 - Professional Consumer

Bisogna commerciare la salvezza del commercio

Si è tentato, con il concorso attivo dei Consumatori, di fare di ogni cosa commercio, poi di smerciare ogni commercio. Per fare questo si è andati oltre il reddito, oltre il debito, oltre il credito et voilà: «L’economia globale calerà con ogni probabilità quest’anno per la prima volta dalla seconda guerra mondiale e la crescita sarà di almeno 5 punti percentuali al di sotto del suo potenziale». Questo prevedono gli economisti della banca mondiale nel rapporto preparato in vista del G20 dei ministri finanziari, in programma sabato a Londra. «La produzione industriale a livello globale per la metà del 2009 sarà scesa fino al 15% sotto i livelli di un anno fa e il commercio mondiale rischia di registrare il suo maggiore declino in 80 anni, con perdite molto significative nell’Estremo Oriente».

Signori attenzione, si prospetta per noi Consumatori un’occasione niente affatto trascurabile per uscire dalla crisi economica.

Bisogna commerciare la salvezza del commercio, non possiamo sottrarci.

Non paghi di aver dato fondo alle risorse economiche per sostenere la crescita, possiamo mettere all’asta la nostre istanze, le nostre attitudini, financo i nostri stili di vita tanto appetiti dai nostri estimatori.

Si, le risorse: istinto, ingordigia, cupidigia e prodigalità che sono il nostro vanto.

Il valore di questo armamentario: un tesoro.

Si un tesoro in grado di far tornar a splendere il sole, sta qui in bella mostra: acquistiamo ben oltre il bisogno, smaltiamo per far riprodurre, impieghiamo fiducia, utilizziamo il nostro tempo, l’attenzione pure i nostri denari.

Tutto questo ha reso prospero il commercio; questa la nostra merce.

Lotti di merci preziose per rifocillare il nostro reddito.

Signori l’asta è avviata: chi offre di più?




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