martedì 19 maggio 2009 - Professional Consumer

Altre facce della crisi economica

S’i fosse fuoco, arderei ’l mondo, quando per ’l mondo si mostrano iniquità.

Il prelievo fiscale indiretto per esempio.

Qui paga meno chi acquista meno; paga ancor meno chi consuma meno e, consumando, fornisce meno impulso alla nuova produzione.

Si dirà: giusto, chi ha meno da’ meno!

I dati sulla “propensione al consumo” degli italiani smentiscono clamorosamente tale diceria: chi ha più non spende tutto in consumi, invece.

Paga meno, insomma, chi ha più perché consuma meno: debosciati.

Chi ha più acquista meno, consuma meno, smaltisce meno; fa produrre meno, meno ricchezza, meno crescita: infingardi.

Sempre loro risparmiano più di quelli che hanno meno; hanno più redditi di quelli che non l’hanno, potrebbero consumare di più ma non lo fanno.

Iniquità insomma.

Da iniquità ad iniquità: il Lavoro di Consumo, quell’obbligo di dover acquistare per produrre ricchezza, crescita economica, PIL, non viene retribuito. Viene però tassato.

L’IVA sui prodotti acquistati e la TARSU per lo smaltimento del consumato espongono l’iniquità.

Sottraggono risorse economiche al già magro potere d’acquisto dei redditi da lavoro.

Proprio quel reddito incapace di dare sostegno alla Domanda.

Li vedete gli angoli nascosti della crisi economica?


Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE

www.professionalconsumer.splinder.com

www.professioneconsumatore.org




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