Zona Bianca e Testimoni di Geova: attacco al movimento o legittima inchiesta giornalistica?
L’inchiesta di Zona Bianca sui testimoni di Geova sta sollevando parecchie critiche da parte di chi parla di istigazione all’odio contro un movimento religioso noto per la sua predicazione porta a porta. Ma davvero Zona Bianca mira a promuovere ostilità verso i testimoni di Geova oppure sta solo conducendo un'inchiesta che, come tutte le inchieste, punta a chiarire aspetti poco chiari di certe realtà che ci circondano?
L’Articolo 21 della Costituzione Italiana dice che “la libertà di stampa non può essere soggetta a censura”. Questo vale anche per le inchieste giornalistiche e non solo per i casi di cronaca nera. Non si comprende quindi il motivo di tanto accanimento contro una trasmissione televisiva che finora in cinque puntate ha raccontato aspetti molto controversi dei testimoni di Geova, concentrandosi sull’origine dei loro finanziamenti, sugli abusi sessuali e pedofilia avvenuti dentro le loro file, dei danni familiari causati dalla politica dell’ostracismo, delle accuse di condizionamento mentale. Tutti aspetti oscuri che meritano un approfondimento e non di essere osteggiati da quanti parlano di diritto all’informazione e poi si sentono toccati sul vivo quando queste informazioni veicolano lati ambigui che li riguardano da vicino.
Il conduttore Giuseppe Brindisi per garantire una discussione bipartisan ha invitato più volte in trasmissione anche i rappresentanti della Congregazione dei Testimoni di Geova per dare loro il diritto di replicare alle accuse che vengono rivolte da ex membri e da personaggi legati alla Chiesa Cattolica, ma i testimoni di Geova hanno sempre respinto l’invito, giustificandosi con la scusa secondo cui la trasmissione non sarebbe imparziale e punterebbe solo a mettere in cattiva luce il movimento. Supportati, in questo, da quanti, soprattutto sui mezzi di comunicazione, parlano di una campagna di diffamazione contro un culto che sarebbe stato preso di mira. Sì, ma preso di mira da chi? Questo i difensori dei testimoni di Geova finora non l’hanno detto né tantomeno lo hanno dimostrato con fatti concreti e prove alla mano.
Il rifiuto dei testimoni di Geova di partecipare alla trasmissione di Mediaset solleva alcune domande. Siamo sicuri che i testimoni di Geova non sono intervenuti perché temevano domande scomode? Per esempio: avrebbero avuto l’onestà, il coraggio e la faccia per raccontare al pubblico dove pigliano i soldi per finanziare la loro opera, qual è l’entità dei casi di abusi sessuali avvenuti dentro il movimento e confermate da sentenze giudiziarie e condanne carcerarie, quante problematiche familiari hanno creato, mettendo genitori contro figli e figli contro genitori solo perché costoro hanno abbandonato la loro confessione, quante sono vere le accuse di condizionamento mentale che praticano sui fedeli? Questo non lo sappiamo ed è per questo che la partecipazione dei testimoni di Geova avrebbe aiutato a chiarire questi aspetti.
Il problema è che i testimoni di Geova hanno sempre voluto trasmettere un’immagine positiva della propria confessione. Un movimento che, come tutti i movimenti religiosi ha i suoi lati positivi e i suoi lati negativi. Salire su un piedistallo, vantando di essere superiori a tutti gli altri gruppi religiosi è spesso sinonimo di presunzione. Una religione che pretende che si parli solo bene delle sue dottrine e delle sue pratiche sociali e che si taccia sui suoi aspetti ambigui è una religione che solleva ragionevoli sospetti. Una persona che non ha nulla da temere, che non ha scheletri nell’armadio non ha paura di un confronto. Ma se il confronto viene negato, non si può pretendere che una trasmissione venga abolita solo perché fa il suo dovere di informare l’opinione pubblica su realtà che forse si vogliono tenere nascoste.
52 réactions
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 07:58
Buongiorno
In merito al suo articolo vorrei precisare quanto segue:
La libertà di stampa è un bene importante perciò è una tragedia quando una trasmissione anziché informare in modo imparziale fa disinformazione.
In merito alle sue affermazioni le faccio notare che le critiche a questa trasmissione arrivano non solo dai testimoni di Geova ma da fonti terze imparziali, e persino studiosi di fama internazionale si sono rifiutati di partecipare a questa trasmissione visto l’ evidente tono diffamatorio.
Può leggere qui:
https://www.showlandnews.com/media-contro-i-testimoni-di-geova-e-le-minoranze-perche/
Lei parla di sentenze nei confronti dei TdG potrebbe citarle per favore visto che non mi risultano? Anzi esistono sentenze che hanno condannato per diffamazione alcuni mezzi di stampa che ripetevano tesi simili a quelle di questa trasmissione soprattutto sul tema di abusi su minori:
https://bitterwinter.org/spagna-i-testimoni-di-geova-vincono-unimportante-causa-contro-el-mundo/
Anche sul presunto ostracismo esistono decine di sentenze che affermano che in realtà non esiste:
Per quanto riguarda come i TDG finanziano la propria opera è già stato ribadito che è finanziata tramite contribuzioni volontarie che vengono gestite in piena trasparenza e secondo le leggi dello stato che periodicamente fa i suoi controlli.
Ovviamente tutto questo nella suddetta trasmissione non viene menzionato.
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Mario Barbato (---.---.---.95) 3 aprile 08:26
Per un corretta informazione, le cito solo queste sentenza giudiziaria. Potrei citarne altre, ma ci vorrebbero un articolo a sé.
https://nbcmontana.com/news/local/jehovahs-witnesses-ask-court-to-reverse-35m-abuse-verdict
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 08:43
Sig. Barbato spero lei stia scherzando citando queso articolo del 2019 la informo che successivamente i TdG come organizzazione sono stati assolti:
https://law.justia.com/cases/montana/supreme-court/2020/da-19-0077.html
Vede come le dicevo questo è il tipico esempio di disinformazione...
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Antonio Preziosi (---.---.---.44) 3 aprile 09:34
@doppio_max per correttezza di informazioni allora bisognerebbe anche dire che si, la corte ha annullato il risarcimento, non perché i fatti non sussistevano ma perche come in tutti gli istituti religiosi viene accettato il segreto confessionale. Successivamente nella stessa causa l wts è stata multata https://jwwatch.org/news/watchtower... e successivamente per porre fine alla causa stessa ha deciso di arrivare ad un patteggiamento con la vittima. https://www.jwchildabuse.org/courts... Se si arriva a patteggiamento ed accordo privato, non è mai una vittoria.
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Mario Barbato (---.---.---.156) 3 aprile 09:51
Potrei menzionare anche il processo Candace Conte avvenuto negli Stati Uniti, con la magistratura californiana che ha condannato la Watch Tower a pagare 28 milioni di dollari alla Conte, ridotti poi a 3 milioni. Ma, ripeto, ci vorrebbe un articolo a parte.
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 10:26
Menzionare questi singoli casi senza citare le motivazioni delle sentenze è altro modo di fare disinformazione.
Che anche tra i TDG ci siano stati casi di abusi come in ogni ambiente esistente nessuno lo ha mai negato. (Telefono Azzurro afferma che in europa 18 milioni di minori sono stati abusati)
Cio che si sostiene in trasmissioni come quella di cui stiamo parlando è che l’ organizzazione dei TDG dia delle direttive per occultare o non denunciare tali casi.
Ciò non solo sarebbe un reato (e quindi un affermazione grave per chi la sostiene) ma non esistono sentenze in tal senso contro l’ organizzazione dei TDG.
Nel caso specifico che lei menziona la corte ha considerato responsabile la congregazione locale per negligenza per NON aver applicato le chiare direttive per la protezione dei minori indicate dalla stessa congregazione centrale dei testimoni di Geova.
Quindi questa sentenza conferma quanto sto sostenendo che i TDG hanno una politica molto severa sulla protezione dei minori e non hanno mai diramato direttive per occultare questi casi o hanno intimato o minacciato qualcuno perchè non li denunciasse.
Infatti in questa altra causa vinta dai TDG per diffamazione si legge:
I giudici di Amburgo hanno scoperto che le accuse di coprire i casi di abusi sessuali sollevati dalla FECRIS contro i Testimoni di Geova sono spesso basate su dichiarazioni false e diffamatorie
https://bitterwinter.org/fecris-sentenced-in-germany-for-defaming-jehovahs-witnesses/
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Osservatore Cattolico (---.---.---.156) 3 aprile 10:07
Faccio presente anche la relazione finale della Commissione Reale Australiana che ha certificato come la congregazione dei testimoni di Geova abbia coperto, negli anni, centinaia di casi di pedofilia. Qui parliamo di un documento di un ente governativo. Capisco il desiderio di salvaguardare la propria reputazione, ma non accetto che si neghi l’evidenza dei fatti.
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 10:32
Evidentemente Lei non ha letto di questa condanna per diffamazione verso il periodico spagnolo EL MUNDO.
Nella sentenza si legge proprio su questo caso Australia:
La corte ha concluso che, se esaminati attentamente, “questi fatti non sono accurati e influenzano ulteriormente l’opinione pubblica nei confronti del querelante, poiché, da un lato, non vi è alcuna documentazione certa relativa ad alcuna condanna nei confronti dell’ente religioso nel suo complesso per i suddetti non specificati casi di abusi sessuali in Australia, perciò è imprecisa la circostanza per cui in quel paese dell’Oceania sarebbero stati nascosti tali presunti eventi. D’altra parte, per quanto riguarda i resoconti specifici di presunti abusi sessuali, a rilevare non è tanto il fatto che tali circostanze siano vere o meno (infatti, non è stata fornita alcuna prova di eventuali condanne derivanti da tali accuse, se esistenti).
Infatti il giornale è stato condannato per diffamazione
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Marco (---.---.---.156) 3 aprile 10:41
Forse Doppio Max potrebbe spiegare come mai un testimone di Geova condannato a 9 anni di carcere per aver abusato di sette bambine a Firenze, sia stato espulso dal movimento nel 2018 ma la denuncia ai carabinieri risulta essere stata inoltrata solo nel 2022.
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 10:55
Non sono un veggente forse Lei lo è ? (Magari l’ espulsione è avvenuta per altri motivi?) Comunque i fatti sono
che il colpevole è stato espulso, (Le risulta che qualche altra organizzazione generalmente scomunichi chi commette abusi ? ) ed è finito in carcere, quando evidentemente sono state raccolte le prove necessarie, grazie alla denuncia delle vittime e dei loro genitori (TdG) che si sono costituiti pure parte civile nel processo.
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Osservatore Cattolico (---.---.---.156) 3 aprile 10:48
Immagini che pure questa sia una invenzione dei media, giusto?!
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 11:09
Non è un invenzione, risulta comunque che il colpevole degli abusi sia stato denunciato e condannato a 50 anni di carcere, bisognerebbe capire cosa hanno imputato a questi due anziani vista l’ esigua entità della condanna cioè 10 ore di servizio alla comunità e 250 dollari di multa.
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Osservatore Cattolico (---.---.---.156) 3 aprile 11:09
Ecco un’altra bella condanna giudiziaria contro la pedofilia non denunciata dai tdg. Credo che arrampicarsi sugli specchi non convenga più a nessuno. I tdg facciano ammenda delle loro colpe e delle loro responsabilità e la smettano di difendere l’indifendibile.
https://www.nbcnews.com/news/us-news/jehovah-s-witnesses-ordered-jury-pay-34m-abuse-survivor-n914146
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 11:39
Guardi che abbiamo già parlato di questo caso veda i commenti precedenti.
Per quanto riguarda i TdG non si preoccupi, tutti sicuramente dobbiamo migliorare soprattutto in questo campo ma ribadisco che la policy mondiale dei Testimoni di Geova sulla protezione dei minori afferma chiaramente che nessuno sarà protetto dall’essere perseguito dalle autorità. Esperti internazionali (cito) di tutela dei minori hanno confermato che i Testimoni di Geova sono un’organizzazione “sicura per i bambini” e che la loro policy e le loro pratiche di tutela dei minori “riflettono un forte impegno per la protezione dei bambini”. I Testimoni di Geova sono una delle pochissime religioni che hanno una procedura religiosa per allontanare (incluso un laico) chi è accusato di abuso sessuale su minori.
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Antonio Preziosi (---.---.---.44) 3 aprile 11:56
@doppio_max citando esperti internazionali mi piacerebbe averne la fonte completa.
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 12:56
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 13:22
Si ho notato, provi a copiare il link ed inserirlo nella barra di ricerca , così a me funziona
Saluti
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Antonio Preziosi (---.---.---.232) 3 aprile 15:35
@doppio_max Sono riuscito a scaricare il PDF. Mi prenderò del tempo per tradurlo, anche se già ho notato che il riferimento fa menzione ad un opinione personale del relatore. Comunque ci lavorerò su. BG.
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doppio_max (---.---.---.154) 3 aprile 16:12
Beh è quello che ho detto: sono le affermazioni di un esperto di tutela dei minori , che non è TdG.
Non è sicuramente l’utimo arrivato: in fondo trova le sue credenziali e le sue occupazioni. Ne cito alcune:
Amministratore delegato - Consiglio nazionale per la salvaguardia dei bambini nella Chiesa cattolica in Irlanda - da luglio 2007 a giugno 2013
Consulente principale per la protezione dei bambini nel Dipartimento della salute, dei servizi sociali e della sicurezza pubblica nell’Irlanda settentrionale - da gennaio 2006 a giugno 2007
Direttore per l’NSPCC nell’Irlanda settentrionale - da gennaio 2001 a giugno 2006
Responsabile dei servizi per l’infanzia dell’area per l’NSPCC - da giugno 1996 a gennaio 2001
Responsabile del team per la protezione dei bambini dell’NSPCC - da maggio 1985 a giugno 1996
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Antonio Preziosi (---.---.---.232) 3 aprile 18:16
@doppio_max Resta pur sempre una opinione. Non è uno studio fatto in merito. E, pur riconoscendo anche io che di norma all interno di una congregazione c’è controllo, questo non significa che altrove sia peggio o non ci siano controlli. Anzi.
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doppio_max (---.---.---.154) 4 aprile 10:15
A dire il vero è una consulaenza tecnica che è stata inclusa nei documenti "chiave" di una inchiesta che una commissione d’inchiesta ufficiale sull’Inghilterra e Galles
ha fatto sull’ argomento.
Ovviamente anche altri gruppi o chiese avranno policy simili, anche se i TdG sono tra i pochi che prevedono l’ espulsione per il responsabile.
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Marco (---.---.---.156) 3 aprile 12:50
Resta il punto centrale che il dramma della pedofilia che sta travolgendo il nostro Paese, aldilà delle istituzioni e delle persone coinvolte, sta assumendo proporzioni da emergenza nazionale. Il governo dovrebbe prendere dei provvedimenti, perché qui tante piccole vite vengono rovinate.
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Luigi Candido (---.---.---.12) 3 aprile 18:19
il sig Barbato, non nuovo in accuse contro i Testimoni di Geova, dovrebbe leggere con attenzione il link che allego:
https://www.showlandnews.com/di-marzio-de-santis-quella-dei-testimoni-di-geova-e-lapri-pista/
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Osservatore Cattolico (---.---.---.156) 3 aprile 18:50
Il signor Barbato non sta accusando nessuno. Ha solo difeso una trasmissione televisiva che sta facendo il suo lavoro giornalistico. Zona Bianca ha invitato anche i testimoni di Geova per ascoltare anche la loro versione, ma questi ha declinato l’invito, mostrando di sapere recitare solo la parte delle povere vittime, affidando la loro difesa ai media prezzolati. Il link che lei ha pubblicato non serve a nulla, perché è la testimonianza di una specialista in termini di religioni che parla secondo i suoi studi, ma che non rappresenta l’intera categoria a cui appartiene, visto che ci sono altri esperti di fenomeni religiosi, come la dottoressa Lorita Tinelli, psicologa e vicepresidente del Cesap, un’associazione che si occupa di vittime dei culti abusanti, che da tempo sta sostenendo che i testimoni di Geova subiscono "un condizionamento mentale altamente nocivo" (parole sue testuali). Le ricordo che la Corte di Cassazione ha sentenziato che parlare di parlare di un movimento religioso è legittimo, purché l’informazione veicolata si basi su fatti veri, non sia caratterizzata da un linguaggio offensivo e sia di pubblica utilità. Zona Bianca sta rispettando tutti e tre i criteri della Cassazione. Se questa inchiesta vi urta, potete benissimo chiedere di partecipare alla trasmissione per difendervi personalmente, anziché gridare alla persecuzione.
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Antonio Preziosi (---.---.---.232) 3 aprile 19:01
@Luigi Candido E cosa si dovrebbe evincere dall’ intervista della di marzio?
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Marco (---.---.---.156) 3 aprile 19:33
Io ho seguito le puntate di Zona Bianca e non capisco le parole della Di Marzio. Ho ascoltato le testimonianze di ex testimoni di Geova che hanno detto cose vere. Come il comportamento del padre di quella donna che, intervistato da una giornalista, ha dichiarato pubblicamente di aver rinnegato la figlia solo perché lei ha abbandonato il culto. Ho ascoltato Rocco Politi che ha mostrato dei documenti e delle foto, come quel membro del Corpo Direttivo che paragonava gli ex membri a un fiammifero che si spegnerà presto e che ha letto un passaggio della Torre di Guardia in cui il Corpo Direttivo affermava che gli ex membri non si possono uccidere fisicamente, ma che si possono "uccidere" socialmente. Ho visto le incredibili proprietà della Watch Tower che ammontano a 6 miliardi di dollari e dei capitali investiti in aziende militari, come ha dimostrato una inchiesta di Fanpage, con tanto di documenti finanziari pubblicati. Ho sentito donne dichiarare di essere state abusate sessualmente dai confratelli che non sono stati denunciati. Insomma, ho visto e sentito cose che mal si conciliano con la strana difesa portata avanti dalla Di Marzio su una presunta campagna di odio contro i testimoni di Geova.
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Mario Barbato (---.---.---.156) 3 aprile 20:00
Ho seguito anche io le puntate finora trasmesse da Zona Bianca e ho notato come gli ex testimoni di Geova presenti in studio fossero molto pacati ed equilibrati. Sono i testimoni di Geova che stanno eccedendo nel vittimismo.
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doppio_max (---.---.---.154) 4 aprile 09:15
Quando alcuni citano la sig.ra Tinelli come esperta di TdG mi viene in mente subito questo articolo mi pare mai smentito, si trova ancora online:
Cito alcune parti:
In molti si sono domandati la ragione di tanto astio da parte di Lorita Tinelli:
In parole povere: Lorita Tinelli aveva un fidanzato di cui era molto innamorata, il quale ha deciso di lasciarla e di rompere la propria relazione per seguire un gruppo religioso.
Quale gruppo religioso? Basta vedere chi ha cominciato sin da subito ad attaccare la psicologa pugliese ancora prima di fondare il CeSAP, astutamente coinvolgendo chi poteva avere il massimo interesse nel sostenerla (un certo clero intransigente) e da lì in poi trasformando assieme ai suoi collaboratori in una sorta di business la propaganda «anti-sette»: i Testimoni di Geova.
Da quel periodo in poi, come lei stessa racconta nell’intervista di qualche giorno fa, Lorita Tinelli è stata indottrinata contro le nuove religiosità da un altro psicologo che in quei tempi era noto, oltre che per l’etilismo, anche per le sue discutibili tecniche di spionaggio ai danni dei gruppi religiosi minoritari da lui ritenuti «pericolosi», Maurizio Antonello, morto suicida a quarantanove anni nel maggio del 2003. Il collega della Tinelli deve avere avuto gioco facile nel predisporla all’odio verso i nuovi movimenti religiosi, considerando il momento di travaglio emotivo di lei, sul quale molto probabilmente egli deve aver anche fatto leva. -
doppio_max (---.---.---.154) 4 aprile 09:39
I motivi che muovono trasmissioni come questa li spiega bene il prof. Introvigne in questo articolo:
https://www.showlandnews.com/introvigne-di-marzio-minoranze-testimoni-di-geova-zona-bianca/
Cito:
La discriminazione delle minoranze religiose, ma qualche volta anche non religiose,che passa attraverso tre stadi.
I tre stadiIl primo stadio è quello dell’intolleranza, cioè della diffusione di notizie false, di discorsi di odio da parte di lobby che però riescono a essere rappresentate dai media; poi, una volta che l’intolleranza ha preparato il terreno, si passa alla discriminazione, cioè a leggi o regolamenti o sentenze di tribunali che limitano i diritti di libertà religiosa dei gruppi presi di mira; infine, o qualche volta insieme alla discriminazione, si passa al terzo stadio, che è quello della persecuzione, cioè della violenza che può venire da privati – come la bomba carta recentissima contro una sede dei testimoni di Geova a Roma – e qualche volta può venire anche dallo Stato. Nel modello di Roma si dice che questo piano a tre settori è un piano inclinato: se mettiamo una pallina sul piano, questa prende progressivamente velocità e poi non la si ferma più.
Noi in Italia siamo ampiamente nello stadio dell’intolleranza, non siamo ancora allo stadio della discriminazione, perché i tribunali resistono alla discriminazione. Per esempio, c’è una sentenza recente della Cassazione a proposito della pratica dei testimoni di Geova a cui viene consigliato di non avere un certo tipo di relazione con gli ex membri. La Cassazione dice che questo può essere forse considerato maleducato da qualcuno, però rientra nell’ambito della libertà religiosa; dice espressamente che in Italia non è un illecito penale, ma non è neppure un illecito civile.
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Osservatore Cattolico (---.---.---.156) 3 aprile 20:57
Spero che Doppio Max possa spiegare pure questa sentenza.
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doppio_max (---.---.---.154) 4 aprile 09:20
Dovrebbe aggiornare le sue fonti.
tale sentenza è stata ribaltata dalla corte di Cassazione belga che ha dato piena ragione ai testimoni di Geova su questo argomento come peraltro decine di tribunali europei e non.
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Luigi Candido (---.---.---.12) 4 aprile 09:08
altre considerazioni:
Le rettifiche richieste dall’ente religioso non sono state lette integralmente e il conduttore del programma di Rete 4 ha letto solo alcune frasi e le ha fatte poi commentare agli ospiti in studio, che hanno ridicolizzato o negato il contenuto’.
. Esperti internazionali di tutela dei minori hanno confermato che i Testimoni di Geova sono un’organizzazione sicura per i bambini e che la loro policy e le loro pratiche di tutela dei minori ‘riflettono un forte impegno per la protezione dei bambini e sono una delle pochissime religioni che hanno una procedura religiosa per determinare se un aderente (incluso un laico) accusato di abuso sessuale su minori debba essere allontanato dalla congregazione o se la persona possa continuare a farne parte’.
Suona strano questo accanimento con il dramma della pedofilia in seno alla Chiesa cattolica e agli scandali dell’omertà che hanno visto vittime di stupri e violenze da parte di prelati della Chiesa Cattolica non credute e sacerdoti responsabili protetti e spesso solo spostati di parrocchia in parrocchia
Se un Testimone battezzato viola abitualmente il codice morale della Bibbia essendo violento e non si pente, verrà rimosso dalla congregazione. Le pubblicazioni dei Testimoni di Geova affermano chiaramente che il responsabile della violenza non è mai chi la subisce. Eventuali testimonianze contrarie, qualora fondate, hanno natura esclusivamente privata e familiare e non hanno alcun collegamento con la confessione dei Testimoni di Geova’,
In Italia ci sono circa 1.000 Sale del Regno aperte al pubblico, dove tutti sono i benvenuti. La sede nazionale è visitabile prenotando un tour. I Testimoni di Geova sono presenti in tutte le città e le località d’Italia con i loro espositori e la loro opera di evangelizzazione. Le attività sono volontarie e gratuite, hanno ribadito gli appartenenti all’Organizzazione religiosa , smentendo il clima di sospetto e segretezza che la trasmissione Zona Bianca ha voluto far intendere durante le trasmissioni.
e potrei continuare . Nel frattempo caro Barbato e osservatore cattolico, datemi notizie sulla fede religiosa degli ultimi barbari femminicidi commessi da giovani cjhe le famiglie definiscono insospettabili !!
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Luca riflessivo (---.---.---.200) 4 aprile 10:17
Leggo con interesse questo articolo e la vivace discussione che ne è seguita. È evidente che il tema "Zona Bianca" e Testimoni di Geova tocca nervi scoperti. Da un lato, capisco la difesa della libertà di stampa e il diritto/dovere di indagare su realtà che possono avere lati oscuri, come sottolinea l’autore Mario Barbato. Nessuna organizzazione, religiosa o meno, dovrebbe sentirsi al di sopra di un esame critico. Dall’altro lato, però, non posso ignorare le obiezioni sollevate da doppio_max e altri. Quando si parla di "inchiesta giornalistica", l’imparzialità dovrebbe essere un faro. Se, come viene riportato, anche figure accademiche esterne percepiscono un tono diffamatorio e rifiutano di partecipare, qualche domanda sulla correttezza del format sorge spontanea. Non si tratta di negare i problemi (gli abusi, ad esempio, sono un dramma ovunque si verifichino, e doppio_max stesso non nega che casi esistano anche tra i TdG), ma di capire se l’obiettivo sia informare a 360 gradi o costruire una narrativa specifica. Mi colpisce il continuo riferimento a sentenze giudiziarie da entrambe le parti. Vediamo citate condanne (come quella di Ghent sull’ostracismo o i verdetti iniziali in alcuni casi di abuso), ma anche assoluzioni o vittorie in cause per diffamazione (come quella spagnola contro El Mundo, che sembra ridimensionare anche la questione australiana, o quella della Cassazione belga sull’ostracismo). Questo "ping pong" legale dimostra che la situazione è molto più complessa di come a volte viene dipinta in TV. Forse una trasmissione come "Zona Bianca" dovrebbe dare lo stesso peso a tutte queste sentenze, non solo a quelle che supportano una certa tesi? Riguardo alla mancata partecipazione dei TdG, l’articolo la interpreta come possibile paura. Ma se un interlocutore percepisce l’ambiente come ostile o prevenuto (giustamente o a torto che sia), è davvero così strano che scelga di non partecipare a quel specifico "processo mediatico"? Forse preferiscono altre sedi o modalità per far sentire la propria voce. In conclusione, credo che sia giusto chiedere trasparenza e indagare, ma è altrettanto giusto chiedere che l’informazione sia equilibrata, completa e non si trasformi in una campagna denigratoria basata su una selezione parziale dei fatti o su testimonianze non adeguatamente contestualizzate o bilanciate da controargomentazioni e fatti documentati (come le sentenze favorevoli citate). La verità raramente è tutta da una parte sola.
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doppio_max (---.---.---.154) 4 aprile 10:48
Buongiorno
Apprezzo molto questo suo commento, in effetti quello che mi lascia basito non è il fatto che si faccia una trasmissione di inchiesta sui testimoni di Geova, ma la volontà che pare evidente di creare come dice lei una narrazione specifica. Tralasciando il fatto che in questa trasmissione sono state dette cose evidentemente false come il fatto che i testimoni di Geova credano nei draghi volanti (affermazione fatta nella prima puntata da una giornalista che si diceva esperta di testimoni di Geova) anche i fatti veri o verosimili vengono decontestualizzati o narrati in modo da creare ostilità verso i testimoni di Geova. E’ quello che afferma anche la dottoressa Di Marzio che quando è stata interpellata per partecipare alla trasmissione ha proposto di intervistare alcuni dei 250.000 TdG che ci sono in italia, ma le è stato risposo No non interessa, le hanno solo chiesto se aveva qualche vittima da mandare in trasmissione.
https://www.dire.it/05-02-2025/1121571-testimoni-geova-bersaglio-media-denuncia-centro-studi-lirec/
Cito:
le “accuse” rivolte a un determinato gruppo religioso, sono molto spesso legate a comportamenti che, se non fossero attribuiti a quello specifico gruppo, non sarebbero così interessanti e non solleverebbero tanta indignazione’.
Continua il Lirec: ‘Solo per fare qualche esempio: l’abuso fisico o psicologico a danno di bambini è purtroppo un fenomeno che si verifica in famiglie di tutti i ceti sociali, in comunità di accoglienza e in strutture legate a ogni tipologia di confessione religiosa. Tuttavia una testimonianza di abusi inserita in una trasmissione creata ad hoc per istigare all’odio verso una determinata minoranza assume un peso maggiore perché funziona come ennesima conferma delle caratteristiche “criminogene” di quel determinato gruppo.
Gli atteggiamenti vessatori di molti uomini verso le donne con le quali vivono sono un fenomeno dilagante ancora oggi, ma se una donna ex membro di un gruppo bersaglio riferisce questi medesimi abusi, essi diventano un altro pezzo del mosaico criminogeno prescelto in quel caso. Siamo di fronte a vere e proprie sceneggiature costruite con ogni cura per istigare ostilità e odio in chi non conosce o è già preda di pregiudizi sul gruppo bersaglio. Quando un giornalista o una trasmissione televisiva si occupa di loro, ciò a cui assistiamo è una vera e propria sceneggiatura infamante.“NESSUNO SPAZIO ALLE ESPERIENZE POSITIVE DI OLTRE 250 MILA FEDELI”
Nella sceneggiatura infamante progettata contro questo gruppo non c’è spazio per l’esperienza positiva di oltre 250.000 Testimoni di Geova che vivono nel nostro paese e di tutti quelli che hanno lasciato la Congregazione senza diventare suoi nemici. Anche tutto ciò che metterebbe in luce le caratteristiche e le ricadute positive sull’intera società di dottrine e prassi proprie di questa confessione religiosa, ma che risultano divergenti rispetto alle idee, prassi e abitudini della maggioranza, ricade nell’oblio.
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Luca riflessivo (---.---.---.200) 4 aprile 10:18
Visto che la discussione continua ad essere così approfondita e tocca molti aspetti delicati del rapporto tra media, inchieste e gruppi religiosi, mi sono imbattuto in un altro articolo che mi sembra molto pertinente e che vorrei condividere con voi. Si tratta di questo pezzo pubblicato oggi su la-notizia.net: https://www.la-notizia.net/2025/04/... Dal titolo ("I Testimoni di Geova e le indicazioni che vengono da Zona Bianca"), sembra offrire un’ulteriore prospettiva o un’analisi specifica proprio sulle conclusioni o sugli spunti emersi dal programma "Zona Bianca" in relazione ai Testimoni di Geova. Potrebbe aggiungere elementi utili alla nostra riflessione sulla correttezza dell’inchiesta, sulle reazioni e sulle tematiche specifiche che stiamo dibattendo. Lo segnalo come contributo aggiuntivo per chi fosse interessato ad approfondire le diverse letture e analisi disponibili su questa vicenda complessa. Penso possa offrire spunti interessanti per arricchire ulteriormente il nostro scambio di opinioni.
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Mario Barbato (---.---.---.14) 4 aprile 10:36
L’articolo che lei ha proposto è firmato dal responsabile dell’ufficio stampa dei testimoni di Geova su un quotidiano che non ha nulla a che fare con la fede religiosa. Mi sembra strano che queste rivendicazioni vengano pubblicate sui media e non vengano invece citate direttamente nella trasmissione di Zona Bianca. Questo modo di agire non fa altro che alimentare il sospetto che i testimoni di Geova abbiano declinato finora l’invito a partecipare a Zona Bianca per il timore di dover rispondere a domande scomode. Mi spiace, ma io così la vedo.
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Luca riflessivo (---.---.---.200) 4 aprile 10:45
@Mario Barbato capisco la sua lettura, ma propongo una visione alternativa: Rispondere tramite canali ufficiali o altri media è prassi comunicativa standard. Rifiutare un format TV specifico non è paura del dibattito, ma può essere una scelta strategica per garantire una replica accurata e completa, specialmente se si dubita dell’imparzialità del programma
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doppio_max (---.---.---.154) 4 aprile 11:28
Questo modo di agire non fa altro che alimentare il sospetto che i testimoni di Geova abbiano declinato finora l’invito a partecipare a Zona Bianca per il timore di dover rispondere a domande scomode. Mi spiace, ma io così la vedo.
Lei ovviamente è libero di vedere le cose come meglio crede ma in realtà la mancata partecipazione è dovuta principalmente alla mancanza di possibilità di reale contraddittorio.
Ciò è evidente da quanto segue:
Le repliche inviate dalla congregazione centrale dei testimoni di Geova e anche da altri non sono state lette in trasmissione.
In realtà in alcune puntate alcuni TdG in autonomia sono stati presenti ma non gli è stata data la possibilità di intervenire se non per pochi secondi.
Quindi hanno rinunciato ad essere presenti nelle puntate successive:
vedi link:
https://testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11903680/COMUNICATO/discussione .aspx
La testimonianza della dottoressa Di Marzio che afferma di essere stata contattata per questa trasmissione e quando Lei ha proposto di intervistare alcuni dei 250.000 TdG o alcuni ex TdG che non hanno nulla contro la congregazione (che statisticamente sono la maggioranza) le è stato risposto NO non interessa, volevano solo che mandasse qualche "vittima".
E’ evidente quindi che lo scopo dela trasmissione non è di informare ma di creare una narrazione specifica.
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Luigi Candido (---.---.---.12) 4 aprile 16:02
guarderei la sostanza sig Barbato degli articoli, lei non mi sembra imparziale anzi colgo l’occasione di chiederle come mai questa avversione ai Testimoni di Geova.
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Laura (---.---.---.14) 4 aprile 11:30
Ho seguito pure io questo interessante dibattito sui TdG e ho notato che non è stato messo in risalto un punto cruciale. Mediaset ha sicuramente il suo pool di avvocati e sicuramente, prima di trasmettere le puntate su questo culto religioso, avrà consultato i suoi legali. Se la trasmissione è andata regolarmente in onda, gli avvocati di Mediaset avranno dato il nulla osta perché non ci avranno visto nulla di discriminante. Non ho seguito finora le puntate di Zona Bianca, ma questi commenti mi hanno incuriosita e credo che seguirò le prossime, perché pare che il palinsesto di Rete 4 preveda altre puntate.
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doppio_max (---.---.---.154) 4 aprile 11:53
Gentile sig.ra Laura
Le cose non sono così semplici, come siega il prof. Introvigne le cause per diffamazione sono cause difficili
Cito:
Gli avvocati sanno che quelle per diffamazione sono cause difficili. Non tutte le false dichiarazioni costituiscono diffamazione. Alcune affermazioni possono risultare inesatte, ma i tribunali potrebbero considerarle semplici espressioni di un’opinione (e sono indicate in giurisprudenza come “giudizi di valore”) anziché dichiarazioni di fatto, così che esse esulano dall’ambito delle leggi che tutelano il diritto all’onore.
una dichiarazione può essere imprecisa e al contempo esclusa dall’ambito della diffamazione o della violazione del diritto all’onore.
Comunque capita che alcuni mezzi di informazione siano stati condannati per diffamazione sostenendo tesi simili a quelle espresse in questa trasmissione:
https://bitterwinter.org/spagna-i-testimoni-di-geova-vincono-unimportante-causa-contro-el-mundo/?
Altri giudici invece hanno concluso che nel caso di conflitto tra i due diritti, a venire tutelata è, la libertà di espressione rispetto al diritto all’onore. Per essere protetti dalla libertà di espressione, anche quando potenzialmente lesiva del diritto all’onore di una comunità, è sufficiente la “veridicità” e non è richiesta la verità. Ad esempio, quando i media riportano che un’organizzazione è stata accusata di un certo comportamento dannoso, la “veridicità” non dovrebbe essere identificata con l’“accuratezza della notizia” (exactitud de la noticia). “La veridicità richiesta è limitata alla verità oggettiva dell’esistenza dell’affermazione”, anche se l’affermazione riportata non è accurata.
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doppio_max (---.---.---.154) 4 aprile 12:37
Oltre a ciò che ho evidenziato prima vorrei far notare che per fare una trasmissione per mettere in cattiva luce qualcuno non c’è bisogno di mentire in modo evidente.
Se ad esempio voglio mettere in cattiva luce i milanesi (è solo un esempio) andrò a cercare tutte quelle notizie dove un milanese ha commesso qualche reato o scorrettezza e poi ogni volta sottolinerò che l’ ha commessa un milanese.
Oppure posso citare delle accuse di chi odia i milanesi senza informare che magari tali accuse sono state nel frattempo smentite da tribunali competenti.
Oppure posso fare delle interviste solo a persone che hanno litigato con i milanesi (Senza tener conto che la maggior parte delle persone invece ci va d’ amore e d’accordo)
Non fa nulla se magari statisticamente i milanesi compiono meno reati e rispetto a tutti gli altri sono i più corretti, la percezione che darò è che siano un branco di criminali antipatici.
Poi per fingere di essere corretto invito in trasmissione qualche milanese, però gli concedo pochi secondi di replica, lo interrompo spesso ecc.
Di fronte queste tecniche non c’è difesa giuridica ma sta solo all’ etica di chi fa informazione che in questo caso mi sempra sprofondata.
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Luca riflessivo (---.---.---.200) 4 aprile 12:27
Non sono un Testimone di Geova, ma ho iniziato a studiare la Bibbia con loro da alcuni mesi, spinto dalla curiosità di capire meglio cosa credono veramente. Onestamente, fatico a riconoscere l’esperienza che sto vivendo io per il momento. Non ho visto pressioni strane, né richieste di denaro, né le atmosfere cupe descritte. Trovo persone gentili che dedicano il loro tempo gratuitamente per rispondere alle mie domande sulla Bibbia. Quello che mi sta colpendo di più, e che per me è il punto focale, è la dottrina. Per la prima volta, mi sembra di trovare risposte logiche e coerenti alle domande che mi facevo da tempo, e ogni risposta viene cercata e mostrata direttamente nelle Scritture. Questo approccio, dove tutto viene ricondotto alla Bibbia, mi sembra molto più solido e soddisfacente rispetto ad altre confessioni religiose che ho potuto conoscere in passato, dove spesso prevalgono tradizioni o filosofie umane. Non voglio dire di aver accettato tutto senza riserve. Sono ancora all’inizio, ho ancora dubbi e sicuramente ci saranno aspetti che dovrò approfondire o forse comprendere meglio col tempo. Volevo solo condividere questa mia esperienza personale, che è molto diversa dal quadro dipinto da alcuni.
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Luca riflessivo (---.---.---.200) 4 aprile 12:29
Per la prima volta, mi sembra di trovare risposte logiche e coerenti alle grandi domande sulla vita, sulla sofferenza, sul futuro, e ogni risposta viene cercata e mostrata direttamente nelle Scritture. Questo approccio, dove tutto viene ricondotto alla Bibbia, mi sembra molto più solido e soddisfacente rispetto ad altre confessioni religiose che ho potuto conoscere in passato, dove spesso prevalgono tradizioni o filosofie umane. Non voglio dire di aver accettato tutto senza riserve. Sono ancora all’inizio, ho ancora dubbi e sicuramente ci saranno aspetti che dovrò approfondire o forse comprendere meglio col tempo; magari alcune cose nella mia mente dovranno essere "corrette" man mano che studio. Però, per adesso, la coerenza interna degli insegnamenti e il fatto che si sforzino di basare tutto sulla Bibbia mi sta dando una fiducia crescente. Volevo solo condividere questa mia esperienza personale, che è molto diversa dal quadro dipinto da alcuni. Mi sembra importante considerare anche l’aspetto dottrinale e il metodo di studio, che per chi si avvicina come me è forse l’elemento più significativo.
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Luca riflessivo (---.---.---.200) 4 aprile 12:29
Sono ancora all’inizio, ho ancora dubbi e sicuramente ci saranno aspetti che dovrò approfondire o forse comprendere meglio col tempo; magari alcune cose nella mia mente dovranno essere "corrette" man mano che studio. Però, per adesso, la coerenza interna degli insegnamenti e il fatto che si sforzino di basare tutto sulla Bibbia mi sta dando una fiducia crescente. Volevo solo condividere questa mia esperienza personale, che è molto diversa dal quadro dipinto da alcuni. Mi sembra importante considerare anche l’aspetto dottrinale e il metodo di studio, che per chi si avvicina come me è forse l’elemento più significativo.
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Marina Casagrande (---.---.---.168) 4 aprile 20:28
Trovo questi articolo equilibrato, con concetti logici e pacati. Se qualcuno mi accusasse di qualcosa in televisione andrei anche io in televisione a difendermi. Forse uscirei con le ossa rotte, ma per lo meno dimostro coraggio. Dall’altra parte riconosco anche che se dovessi trovarmi davanti a un programma televisivo già pieno di pregiudizi, allora forse non ci andrei. Però mi chiedo se questo clima di ostilità contro i Testimoni di Geova non sia la conseguenza delle stesse ideologie religiose dei Testimoni di Geova.
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Mario Barbato (---.---.---.168) 4 aprile 21:07
Comunque io non ho visto tutto questo pregiudizio di Zona Bianca contro i testimoni di Geova, tanto è vero che l’inviata del programma ha intervistato anche dei predicatori che giravano per strada chiedendo delle loro credenze. Ripeto: si sta gridando troppo al vittimismo intorno a questa vicenda.
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Bruno Bargiacchi (---.---.---.161) 5 aprile 11:00
@Mario Barbato Gentilissimo Signor Mario Barbato, si ricorda di me? Qualche anno fa ci siamo incrociati su “Fai Informazione”, la piattaforma bbandonare la piattaforma. Solo per tornare poco dopo, scrivere qualcosa… e poi cancellare tutto. Nell’agosto del 2022 è riapparso con un nuovo articolo: “Perché i Testimoni di Geova furono perseguitati dal regime nazista”. Ci furono nuovi scambi tra lei e me, fino a quando, alla fine dello stesso mese, ha nuovamente salutato con queste parole: “Per quanto riguarda invece il sottoscritto, dichiaro terminato il mio filone dedicato alla Watch Tower, perché mi sono accorto che, quando si parla di Testimoni di Geova, si scatenano delle ’scaramucce’ verbali che scadono anche in insulti personali. E questo non si addice a un civile dibattito.” Aveva perfettamente ragione. Anche se, come forse ricorderà, gli insulti personali non arrivarono da parte mia. Anzi, ne fui vittima — da parte di un tale con un nome palesemente falso (che non cito, tanto non era il suo vero nome). A proposito… Lei si chiama davvero “Mario Barbato”? Solo per curiosità, ovviamente. Comunque, torniamo alla cronologia: dopo altri annunci di congedo e ritorni, il 9 settembre pubblicò un’altra “chicca”, dal titolo “Un consiglio amichevole ai Testimoni di Geova”. E qui possiamo anche fermarci. Ma perché questa mia piccola carrellata di ricordi? In primo luogo, per ringraziarla. In quei mesi, lei mi ha aiutato a superare un periodo difficile, quello immediatamente successivo alla pandemia. Mi ha aiutato a mantenere la mente attiva. L’opera di predicazione pubblica e di casa in casa, per noi Testimoni di Geova, era allora molto limitata… e il mio cervello rischiava l’atrofia — nonostante qualcuno scrivesse che, in fondo, noi non lo usiamo granché, essendo “annullati dalla WT”. La seconda ragione di questo mio commento è rispondere alla sua affermazione secondo la quale noi Testimoni di Geova soffriremmo di vittimismo. Va bene, glielo concedo. Ma bisogna anche ammettere che spesso ce ne viene data l’occasione. A volte, sembra che per alcuni la missione principale della loro vita sia criticare, attaccare, calunniare o screditare i Testimoni di Geova. Comunque, va bene così: è il bello della libertà. Le auguro una buona giornata e un sereno proseguimento.
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Mario Barbato (---.---.---.11) 5 aprile 11:17
Buongiorno signor Bargiacchi! Sì, mi ricordo di lei. Come va?! Sono contento di rivederla. Ricordo benissimo i nostri civili scambi di opinione su Fai Informazione. Ricordo anche la sua educazione. Gli articoli dovetti cancellarli in parte perché c’erano due persone, di cui non cito i nomi ma che lei ricorderà bene, che stavano litigando pesantemente tra loro, dando un pessimo esempio di maleducazione ai lettori. Poiché il sito non è mio, per evitare di creare grattacapi alla redazione, decise di trasferire gli articoli su un altro sito che non prevede l’area commenti. Sono comunque contento che quegli articoli le abbiano dato la possibilità di mantenete la mente attiva in un momento davvero brutto per il mondo. Ringraziandola per il suo intervento, le auguro tante belle cose.