WikiLeaks: in Australia segreto di Stato su un caso di corruzione internazionale. Coinvolti Malesia, Indonesia e Vietnam
Un documento ufficiale vieta ogni forma di divulgazione di notizie o informazioni su un affidavit di un alto funzionario del governo australiano. Uno scandalo multimilionario che coinvolge governanti in carica ed ex ministri di Malesia, Indonesia e Vietnam. Una nuova doccia fredda per il governo malese, dopo la scomparsa del volo MH370 e l'abbattimento del volo MH17.
Il 19 giugno 2014 la Corte Suprema di Victoria, a Melbourne, con l’intento di evitare ogni tipo di implicazione negativa alle relazioni internazionali del governo australiano, ha emesso un'ordinanza che impone la segretezza più totale, per cinque anni, vietando ogni forma di divulgazione o di pubblicazione, in Australia e all’estero, in forma elettronica o in carta, di qualsiasi notizia relativa a quello che sembra essere il più grave caso di corruzione finanziaria mai verificatosi nella storia del paese. L’ordine di censura, che non ha precedenti nella storia recente australiana è valido per tutto il Commonwealth ed è stato reso noto il 29 luglio da WikiLeaks, con la pubblicazione dell’atto da cui si evince chiaramente che il divieto di divulgazione di notizie coinvolgerebbe i capi di governo e alti funzionari degli stati di Malesia, Indonesia e Vietnam.
L’ordinanza fa esplicito riferimento ad un affidavit acquisito agli atti durante un procedimento in corso a Melbourne, su cui è stato applicato il segreto di Stato, in data 12 giugno 2014. La dichiarazione giurata in questione è di Gillian Elizabeth Bird, una importante funzionaria che ricopre diverse deleghe strategiche nelle relazioni con i paesi del sud est asiatico, oltre che per la gestione degli organismi consolari, Deputy Secretary per il Department of Foreign Affairs and Trade (DFAT), l’equivalente del ministero degli Affari Esteri e del Commercio del governo australiano.
Il documento, in particolare, vieta qualsiasi esplicito riferimento a mazzette, tangenti o pagamenti impropri, che riguardino le attuali o precedenti personalità di governo di tre stati: il Primo Ministro della Malesia (dal 2009), Mohammad Najib Abdul Razak (ex ministro delle finanze nel periodo precedente, dal 2008); Abdullah Ahmad Badawi (noto anche come Pak Lah, primo ministro della Malesia tra il 2003 ed il 2009, con delega alle finanze tra il 2003 ed il 2008); la signora Puan Noni (conosciuta come Ms/Madame Noni, o Nonni), cognata dell’ex premier Abdullah Ahmad Badawi; Mahathir Mohamed, ex primo ministro (1981 - 2003) con delega alle finanze (2001 - 2003) della Malesia; Daim Zainuddin, ex ministro delle finanze della Malesia (1984 - 1991; 1999 - 2001); Rafidah Aziz, ex ministro del commercio della Malesia (1987 - 2008); Hamid Albar, ex ministro degli Esteri (1999 - 2008) e degli Interni (2008 - 2009) della Malesia; Susilo Bambang Yudhoyono, attuale Presidente dell’Indonesia (dal 2004); Megawati Sukarnoputri (conosciuto anche come Mega), ex Presidente dell’Indonesia (2001 - 2004) ed atuale leader del PDIP, il Partito Democratico dell’Indonesia; Laksamana Sukardi, ex ministro indonesiano (2001 - 2004; nel governo di Megawati Sukarnoputri); Truong Tan San, attuale presidente del Vietnam (dal 2011); Nguyen Tan Dung, attuale Primo Ministro del Vietnam (dal 2006); Le Duc Thuy, ex capo del Comitato di Supervisione Finanziaria (2007 - 2011) ed ex governatore della Banca del Vietnam (1999 - 2007); e Nong Duc Manh, ex segretario generale del Partito Comunista del Vietnam (2001 - 2011).
L'anomala apposizione del segreto di Stato, con l'invocazione della normativa per la "sicurezza nazionale" per il fondatore di WikiLeaks, l'australiano Julian Assange, rappresenta un vero e proprio scandalo. Nella nota che ha accompagnato la pubblicazione di questo leak, l'hacker tuttora costretto a vivere all'interno dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra, formula delle accuse ben precise all'indirizzo del governo dell'Australia:
Il concetto di sicurezza nazionale non è stato inteso per essere usato come un “bianchetto” per coprire importanti accuse che coinvolgono funzionari del governo, in Australia o altrove. Per la stampa è nell'interesse pubblico riportare questo caso, che riguarda società sussidiarie della Banca centrale australiana. (...) Con questa ordinanza, la peggiore che ricordi, il governo dell'Australia non sta imbavagliando solo la stampa australiana, ma sta bendando l'opinione pubblica. Questa non è solo una vicenda in cui il governo australiano viene meno nel rendere noto questo caso di corruzione internazionale al pubblico affinché lo esamini. Il ministro degli esteri Julie Bishop deve spiegare perchè sta minacciando di arrestare ogni australiano nel tentantivo di coprire un imbarazzande scandalo di corruzione che coinvolge il governo australiano.
Julian Assange
Banconote di plastica
La vicenda sembrerebbe essere legata alle accuse formalizzata da sette alti dirigenti della Reserve Bank of Australia, la Banca Centrale australiana, e riguarderebbe dei pagamenti illeciti per milioni di dollari a personalità politiche di alto livello dei paesi coinvolti, per assicurare all’Australia i contratti per la produzione delle banconote in polimeri, da introdurre in questi paesi, come quelle prodotte dalla Banca d’Australia, sperimentate nel 1988 e prodotte a partire dal 1996, primo paese al mondo ad utilizzare le materie plastiche per produrre le banconote.
Non è la prima volta che l’Australia si trova a fronteggiare uno scandalo di corruzione internazionale su questa materia. A partire dai primi anni ’90, Securency International Pty Ltd, l’azienda leader mondiale nella produzione dei polimeri usati per le banconote di plastica, e Note Printing Australia, entrambe sussidiare della Reserve Bank of Australia, sono attive per tentare di convincere altri governi ad introdurre le banconote di plastica, fornendo loro la materia prima prodotta dalla Securency ed una joint venture tra la Reserve bank of Autralia e la società belga Innovia Films.
Purtroppo, secondo un’usanza molto in voga nei paesi che hanno conosciuto una ultradecennale storia di relazioni con paesi come gli Stati Uniti, queste attività di promozione commerciale, affinché si traducano in contratti, sembrano spesso essere associate alla necessità di ungere con tangenti, mazzette, ed altre forme illegali di pagamento, i funzionari, colletti bianchi, e politici di alto livello.
Nel maggio del 2009, il quotidiano australiano The Age portò all’attenzione una vicenda di corruzione che coinvolgeva la Securency, la Note Printing Australia, i loro intermediari ed agenti, e funzionari stranieri interessati ai contratti per stampare le banconote. Il 20 agosto del 2012, David Ellery, ex direttore finanziario di Securency, fu condannato dalla Corte Suprema di Victoria, Melbourne, a sei mesi di reclusione. Il procedimento aveva appurato che David Ellery aveva ricevuto copie di diversi documenti che facevano riferimento al pagamento in denaro ad un agente in Malesia.
Una vicenda di corruzione, la cui segretezza forse può essere legata ai nervi molto tesi dell'attuale governo malese, che dopo la scomparsa del volo MH370, mai più ritrovato, nonostante gli sforzi del governo australiano, e l'abbattimento del volo MH17 sui cieli ucraini, non si aspetta un'altra doccia fredda.