giovedì 5 dicembre 2013 - francesco latteri

Vittoria della Corte Costituzionale: bocciato porcellum, sbloccata questione elettorale

"E' una grande vittoria per la Giustizia il fatto che la Corte Costituzionale con la bocciatura del porcellum abbia risolto la questione elettorale che la politica non riusciva a risolvere da anni."

Così il Presidente emerito della stessa Corte, Valerio Onida, il quale sottolinea al tempo stesso la propria forte convinzione circa l'incostituzionalità dell'eccessivo premio di maggioranza assegnato dal porcellum.

Invero gli aspetti del porcellum sottoposti all'attenzione della Corte sono stati due e l'altro è quello del blocco delle liste che non consente al cittadino una libera scelta dei candidati, limitando di fatto la libertà dei cittadini ed asservendola ad una indebita maggiorazione di potere dei partiti.

Per entrambi gli aspetti la Corte ha decretato la inammissibilità. Il porcellum dunque è morto. Nello stesso pronunciamento la Corte fa però anche un'affermazione importante e decisiva stabilendo il principio montesquieuiano della nostra Carta Costituzionale, ovvero della divisione dei poteri, chiarendo che non spetta alla Corte decidere quale legge elettorale debba essere posta in essere, bensì alla politica, per la quale si tratta di una spettanza, un compito ed un dovere, oltreché un diritto.

La "palla" passa dunque alla politica la quale può decidere se agire oppure no. In quest'ultimo caso alle prossime elezioni si andrà con la legge Mattarella, altrimenti con quella che il parlamento riuscirà nel frattempo ad approvare. Comunque sia: il porcellum è morto. Vada all'Inferno.



1 réactions


  • (---.---.---.14) 5 dicembre 2013 20:09

    Pressione >
    Venire letteralmente alle mani sta diventando l’ultima “etichetta” del dibattito politico.

    Sempre più spesso i media danno riscontro di attacchi “violenti” ed azioni “prevaricatrici” che hanno come teatro i luoghi simbolo del confronto democratico. Dalle aule del Parlamento ai Consigli territoriali il dibattito su leggi, norme o bilanci offre spunto alla “rissa”.

    Non pochi pensano che questo sia lo strumento promozionale di campagne elettorali ormai alle porte. Nessuno sembra avvertite i rischi connessi.

    Simile ricorso alla “violenza” potrebbe in realtà segnare il “crepuscolo” della democrazia rappresentativa.
    Non è altresì da sottovalutare il ben noto rischio della “emulazione”. Passare dalle Aule istituzionali alle strade ed alle piazze il passo è breve.

    Sintesi. I rappresentanti delle forze politiche che credono ed hanno a cuore il sistema democratico, hanno il dovere di assumere, da subito, una chiara/ferma posizione di condanna e di respingere-vanificare ogni tentativo di coinvolgimento
    Certa eclatante “visibilità” vuol solo fare pressione sul Consenso Surrogato di quanti sono sensibili alla fascinazione


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