martedì 5 aprile 2022 - Laura Tussi

Vite. Storie di migrazione, Mimesis Edizioni

Vite. Storie di migrazione, Mimesis Edizioni

dal 7 Aprile 2022 in tutte le librerie

Un progetto di Pamela Barba
in collaborazione con Giuseppe Musolino

Fotografie e testi di Pamela Barba
Prefazione di Laura Tussi e Fabrizio Cracolici
Introduzione e Focus Africa di Giuseppe Musolino
Approfondimento di Soumaila Diawara
Postfazione di Roberta Ferruti
 
"Quel giorno di fine marzo 2020 ho ricevuto una chiamata, non potevo crederci era mio marito che credevo morto. L’unica cosa a cui penso ora? Riabbracciare la mia famiglia e farò del mio meglio e quello che è necessario affinché mi raggiungano qui in Italia. Nel mio paese non voglio più tornare, ho troppa paura, paura di morire". 
SOPHIE

Un percorso tra fotografie e testi che tenta di dare risposte e domande: quale vita conducono arrivati in Italia? Perché partono? Quali sono i loro sogni? La fotografa ha trascorso con Nick, Ibrahim, Aries e Sophie del tempo, ha atteso la loro fiducia, ha assaporato la loro quotidianità condividendo pensieri e azioni. A distanza ravvicinata, per meglio comprendere e per farsi accogliere nella loro storia.
L’intento di questo lavoro, testi e foto insieme, è contribuire a contrastare e smontare stereotipi sulle migrazioni attraverso le testimonianze di chi, sulla propria pelle, le ha vissute in prima persona. Nei racconti e negli scatti si coglie un profondo rispetto delle persone protagoniste lungo tutto il lavoro d’introspezione, analisi e racconto svolti dall’autrice. 

Dalla PREFAZIONE
DI LAURA TUSSI E FABRIZIO CRACOLICI

Per una nuova cultura di pace
Noi tutti amici della nonviolenza e del disarmo
ci rendiamo sempre più conto di appartenere a
un’unica razza e famiglia umana come sostenevano
Einstein e il pacifista nonviolento Vittorio Arrigoni,
barbaramente assassinato a Gaza in Palestina.
Lo slogan positivo della cultura di pace del XXI
secolo si riassume nel motto “Prima l’umanità,
prima le persone”. Questo adagio, nella nostra
interpretazione, applicata specialmente all’Italia,
ma con un’ottica globale, contrappone la nuova
cultura della pace del XXI secolo al rischio di una
subcultura parafascista, suprematista e sovranista,
dove i parafascisti, a partire dall'ex presidente


americano Trump, impongono uno slogan negativo
e contrapposto al nostro: prima gli americani,
prima i francesi, prima gli italiani, prima i padani,
eccetera. Invece nel comune villaggio globale,
nel nostro sistema mondo, nell’universale afflato
di mondialità che accomuna tutti noi, i popoli e
l’umanità comune e solidale, ci rendiamo sempre
più conto di appartenere a un’unica razza e famiglia
umana come sostenevano Einstein e il pacifista
nonviolento Vittorio Arrigoni, barbaramente
assassinato a Gaza in Palestina.
Una comune umanità che è minacciata da “bombe”,
che incombono come una spada di Damocle sulla
sua incolumità. Le minacce di cui tratta anche il
comboniano padre Alex Zanotelli:
– l’attività militare che trova la sua massima
espressione nella guerra nucleare;
– la bomba climatica che comporta quotidiani
disastri e dissesti climatici per le emissioni eccessive
di gas serra di origine antropica nell'atmosfera;
– la bomba dell’ingiustizia sociale e della
disuguaglianza globale dove l’1% dei ricchi detiene
risorse pari a quelle controllate dal restante 90%
dell’umanità.

- La minaccia della violenza contro i più fragili
della terra come i migranti e la violenza di genere
contro i "diversi" e le donne (continua)

https://www.pamelabarba.it/scheda-vite-storie-di-migrazione?fbclid=IwAR1p6T6mfejweGhsqnQIkDb3NO0FD-C2TYKSdLgf-5rqc81triUkUjF3OJQ




Lasciare un commento