giovedì 15 settembre 2016 - alfadixit

Virginia Raggi e la casalinga di Voghera

E’ stata definita la “democrazia dei cretini” perché spesso la rete è la legge e chiunque può accedervi liberamente scrivendole, queste leggi, senza averne però la competenza. Così ormai è anche la politica. 

Per anni dal suo blog Grillo ha sparato a zero su quei politici che, secondo lui, della politica hanno fatto un mestiere anteponendo quindi il loro interesse a quello della collettività. Pertanto, qualunque persona mediamente intelligente potrebbe fare meglio. In altre parole non è necessario un Ministro dell’economia laureato alla Bocconi, una qualunque casalinga di Voghera potrebbe bastare. Niente “inciuci” insomma e tanto senso pratico possono portare lontano. Per dirla in altri termini siamo all’elogio dell’incompetenza. Proprio ciò che denunciava anche il grande Umberto Eco quando definiva la rete come “la democrazia dei cretini” perché un qualunque uomo della strada può avere liberamente voce e questo viene visto in fondo come un fatto di democrazia. Almeno in apparenza. Resta da capire se anche l’ignoranza fa parte della democrazia, o forse la libertà di essere ignoranti.

Sta di fatto che l’incompetenza ha portato Virginia Raggi in una situazione difficile, ma non è solo questo, è tutta la logica del Movimento che fa acqua perché un conto è ripetere slogan da un blog, un altro è fare le cose. Qui la competenza ci vuole, non bastano le chiacchiere, per giunta virtuali. E come risponde la Virginia accusata da un lato di connivenza con l’assessore indagato e dall’altro alle prese con una raffica di dimissioni interne? Dicendo che i giornalisti la perseguitano, che si tratta di un complotto messo in atto dai nemici e da “poteri forti” e che la fiducia nei giudici è completa. Le stesse parole trite e ritrite che abbiamo già sentito negli anni del “bunga bunga” dai “berluscones”.

Sarà forse perché Virginia ha frequentato assiduamente lo studio Previti ma sta di fatto che alla prova pratica la casalinga di Voghera si è rivelata tale, ma c’è di peggio perchè fra i colleghi del “direttorio” si conosce poco anche la geografia. Comunque avere nemici non è un fatto sempre negativo, “tanti nemici tanto onore” si scriveva un tempo, ma benché quel periodo sia ormai alle spalle, oggi a preoccupare è la dittatura dell’ignoranza e del populismo, la violenza dell’imbonimento, la ricerca dello scontro, gli slogan urlati nei talk show. Questo si mi preoccupa.

Claudio Donini



8 réactions


  • angelo umana angelo umana (---.---.---.67) 16 settembre 2016 00:05

    Il suo articolo mi sembra un concentrato di luoghi comuni o di quegli argomenti triti e ritriti che ripetono la stampa "embedded" e i politici "navigati". Penso che la competenza chiunque arrivi in palazzi blasonati come il Campidoglio (e tutti i palazzi della politica sono stra-calpestati da gente molto poco blasonata e molto poco onorevole) se la fa, studiando, impegnandosi a capire qlcsa che i "navigati" han fatto sembrare difficile. Sennò, che fare?, visto che occorrono i "competenti" ci lasciamo i marpioni che non hanno dato e non daranno mai prova di servizio civile ma solo di saper prendere l’ascensore sociale della politica? Ebbene sì, la semplicità della casalinga potrebbe saper gestire il denaro pubblico con la stessa parsimonia e accortezza con cui amministra quello di famiglia. Non sono un integralista grillino ma le dò un esempio di cose da lei dette e buttate lì: Raggi frequentava lo studio Previti? O è più esatto dire che ha operato nello studio dell’avvocato di Previti, che è ben altra cosa? Ma poi, anche avesse fatto il praticantato con Previti cosa sarebbe, marchiata a vita o fatta per forza della stessa pasta? Questi imberbi amministratori grillini blaterano e sono solo capaci di dire cretinate sulla rete? Ma guardi che c’è una foresta che cresce, di centinaia di amministratori 5S in tante città d’Italia, non si lasci obnubilare la mente da Roma. E’ proprio vero: in rete, anche con Agoravox dunque, possiamo dire le cretinate che ci passano per la mente, lei ne dà un ponderoso esempio.


    • alfadixit alfadixit (---.---.---.180) 16 settembre 2016 09:06

      Caro Angelo, francamente mi sarei aspettato una critica un po’ più costruttiva da chi si considera tanto superiore da darmi del cretino. Comunque mi consenta alcuni commenti.

      - Ovviamente l’articolo volutamente ha un sapore "provocatorio e polemico" giusto per stuzzicare i lettori, da qui l’accenno a "Previti". E’ chiaro che non c’entra nulla. Si tratta solo di uno stile piuttosto "grillino" non le pare?
      - L’elogio dell’incompetenza non mi risulta sia un punto di forza della politica di nessun altro paese europeo e non. E’ uno slogan. In oltre 30 anni di lavoro io non ho mai visto incompetenti fare meglio di chi conosce veramente. Altrimenti a cosa servono le scuole? Del resto U.Eco proprio questo ha detto giusto lo scorso anno.
      -Che poi i politici "professionisti" debbano essere sostituiti non vi è dubbio. Ma non con le casalinghe. Mandati a termine potrebbero risolvere il problema come negli USA per esempio, dove per altro non mi pare che si siano presentate casalinghe per sostituire l’attuale presidente.

      La saluto cordialmente e continui a leggermi anche su blog www.alfadixit.com

      <Claudio Donini

    • linuxfan (---.---.---.245) 16 settembre 2016 14:19

      Egregio Alfadixit,
      capisco il suo punto di vista, ma lo trovo portato all’estremo e perciò sbagliato: non per fini provocatori, ma proprio per falso ideologico.

      Tanto per cominciare, la "democrazia dei cretini" non esiste. Il diritto di contribuire
      a decidere DEVE essere dato a chiunque, altrimenti non è più democrazia. O forse lei si ritiene superiore alla media dei cosiddetti cretini, e vuole perciò escluderli dal processo decisionale? In tal caso qualcun altro potrebbe voler escludere lei, che magari manca di nobili ascendenze, o di patrimonio sufficiente, oppure di "mascolinità".
      Per fortuna sono finiti i tempi in cui comandavano solo i nobili, o solo i ricchi, o solo il sesso maschile. Se non le piace che gl’ignoranti abbiano voce in capitolo, si adoperi contro l’ignoranza, non contro la democrazia.

      Secondo, Grillo ha sempre sparato a zero sui politici di mestiere. Ma non ha mai detto che una casalinga potrebbe fare la sindaca di Roma, e soprattutto non ha mai elogiato l’incompetenza. Di nuovo, siamo al falso ideologico. Il programma e le idee del M5S sono supportate da persone eccellenti, del passato e del presente. Possono non piacere, d’accordo, ma non sono cose campate in aria.

      E veniamo al caso di Roma. Virginia Raggi è un’incompetente al pari di Marino, Alemanno, e tanti altri prima di loro. Mi chiedo chi si possa definire "competente in amministrazione di Roma" (escludendo coloro che hanno già ricoperto tale incarico,
      o vicino, e che sono andati a braccetto con Buzzi). Però, la Raggi per il momento non può essere accusata di malaffare, mentre quasi tutti gli altri sì. E questo è già un bel vantaggio, poi in futuro vedremo.

      Lei è pure puntuale nel citare membri del direttorio grillino che conoscono poco la geografia, ma l’errore non è geografico, sbaglia lei nel definirlo tale; capisco però che, messa diversamente, la frecciata sarebbe suonata male. Comunque io ritengo
      più grave non capire che cos’è la democrazia, e accuso lei di questo; come attenuante le concedo che questo problema è assai comune.

      Tanto per chiudere il discorso sulla povera casalinga chiamata ad amministrare Roma: s’immagini di doverlo fare lei, egregio Alfadixit. Trova persone competenti ma non limpide, con nomi come Muraro, Marra, eccetera. Se alle sue spalle avesse, che so, un PD, un PDL, non avrebbe problemi. Invece alle sue spalle ha un M5S che non vede di buon occhio la scarsa limpidezza (a essere teneri) di PRATICAMENTE TUTTO L’APPARATO AMMINISTRATIVO di Roma. Lei che farebbe? Si avvarrebbe lei di competenza+malaffare, o taglierebbe tutte le teste per metterci gente che non ha e non può avere competenze adatte? Io credo che, fra i due estremi, si stia andando un po’ nel mezzo, cercando di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, scontentando però tutti. Lo scontento si manifesta con dimissioni, dichiarazioni velenose, vendette e via dicendo. In mezzo a questo dramma ci sono poi malaffare, poteri forti, politici all’opposizione e giornalisti che gongolano, ognuno per diverse ragioni. La situazione è ideale per mettersi in mostra e blaterare di casalinghe, democrazia dei cretini e massimi sistemi, ma a volte non si fa bella figura.

      La battaglia di Roma è appena all’inizio; io credo che possa essere vinta, pur non essendo sicuro.
      Saluti.


    • relax (---.---.---.180) 19 settembre 2016 09:34

      resta da capire se ha senso esprimere opinioni su temi che non si è in grado di comprendere appieno. La democrazia diretta è un’illusione, uno slogan perchè in una società complessa, esprimere un voto su qualcosa che non si conosce significa avallare l’opinione di qualcun altro, quello che ci ha convinti di più o ancora quello che ha meglio comunicato. La democrazia diretta è quindi imbonimento, propaganda. Si vendono idee come si vendono scope o pentole avendone in cambio voti e potere. Luhmann di questo parlò ampiamente. Perciò, farsi abbindolare da Grillo, dalla democrazia in rete e dei cretini e una pura illusione ottica..


  • Roberto (---.---.---.109) 16 settembre 2016 16:43

    Il prerequisito di un politico, non è la competenza e neanche i titoli ma, la capacità di costruire una squadra compatta e competente!


  • cl (---.---.---.174) 16 settembre 2016 17:40

     "la democrazia dei cretini" è un’espressione di Umberto Eco il quale pensava, come penso anch’io, che la possibilità di dire qualunque cosa su qualunque argomento non è un fatto qualificante. E’ vero che in democrazia la libertà di espressione è sacrosanta ma una cosa sono le chiacchere da bar un’altra è intervenire nella cosa pubblica, rappresentare qualcuno, decidere per qualcuno, scrivere su un giornale. Se io sono un medico e mi viene chiesto di progettare un ponte o dare un giudizio sulla sicurezza delle centrali nucleari forse farei meglio ad astenermi riconoscendo i miei limiti. Virginia Raggi per fare il sindaco non deve essere competente in tutto ma nella gestione di una buona squadra si, inoltre deve conoscere come funziona la società ed i business collegati ecc.. Mi pare che invece la Virginia abbia dimostrato grande ingenuità, incompetenza e superficialità. Lo dico da manager e tanti auguri..


    • linuxfan (---.---.---.239) 17 settembre 2016 08:48

      Beh, non facciamo confusione fra libertà d’espressione, democrazia, e professionalità.

      Ritengo sacrosanto che ognuno possa esprimersi, anche senza tirare in ballo la democrazia: è quello che succede su questo sito. E’ una cosa *enormemente* qualificante, a dispetto di quello che disse il bravo Eco, rispettabilissimo pensatore, eccelso scrittore eccetera, ma sovente altero scostante antipatico; soprattutto, non perfetto: non è che tutto quello che dicesse fosse da ritenersi una verità assoluta.

      La democrazia va un passo più in là, perché coinvolge tutti in un processo decisionale. Ma è aiutata dalla legge dei grandi numeri, si spera che i cretini vengano controbilanciati dagli illuminati.

      Ai medici non viene chiesto di progettare ponti, ma a volte di amministrare Roma sì (non era medico il geniale Marino?). Non esiste una laurea in sindacheria, e non mi risulta che i concorrenti della Raggi avessero particolare esperienza. Certo, Marchini sarebbe un imprenditore, dovrebbe essere bravo a comandare (siamo sicuri che sia un bene?); Giachetti e Meloni sono politici, dovrebbero essere bravi a inciuciare (siamo sicuri che sia un bene?), la Raggi però è avvocato, ha lavorato nel comune di Roma, non ha doppi incarichi, e soprattutto è stata l’unica a dire chiaro e tondo qual’è il problema più grosso di Roma, LA CORRUZIONE, dal quale derivano tutti gli altri. Marchini probabilmente è abituato a "ungere le ruote", gli altri lasciamoli perdere... la Raggi era l’unica ad avere le carte in regola, e infatti ha vinto. Mi dispiace per lei, esistono sicuramente persone più competenti (secondo il suo gusto), ma non si sono presentate. Io invece non sono dispiaciuto, perché ritengo che la competenza sia abbastanza inutile per un sindaco, che è affiancato da giunta e consiglio comunale: una persona ragionevole, se ha buoni propositi, può lavorare bene. Magari impiega più tempo di un genio, questo sì, se si trova in una situazione difficile come quella di Roma (non dimentichiamo quanti soldi e interessi ci sono là).


    • Roberto B. (---.---.---.212) 18 settembre 2016 18:21

      Questa storia se siano da preferire i competenti disonesti agli incompetenti onesti (a parte l’ovvia obiezione che non esistono solo il bianco ed il nero, ma anche tutte le sfumature di grigio), è interessante ed è stata spesso dibattuta sul sito di Giannuli (per chi lo segue).

      Ha creato sempre due opposti schieramenti in cui, stranamente per me, Giannuli, obbligato a scegliere, si è sempre schierato per i primi.
      Sull’argomento ho sempre sostenuto un’altra ovvietà: il disonesto si comporta da tale, quasi sempre, annullando con ciò le sue competenze che passano sempre in second’ordine. Il disonesto in politica, poi, è stato cooptato dal Partito proprio in funzione della sua accomodante dirittura morale e guai a lui se poi tenta di cambiare registro: abbiamo visto cosa è successo a Marino, che ci ha provato ed ha visto i suoi stessi compagni di partito andare addirittura dal notaio pur di cacciarlo via (incredibile, ma vero!).
      L’onesto (ma preferisco dire chi si propone di essere tale, perchè alla fin fine "l’omo è omo"), se è incompetente può però sempre imparare, anzi, proprio perchè cerca di essere onesto è cosciente di essere incompetente e quindi di dover studiare e prepararsi.
      E la Raggi, insieme alla sua consiliatura, in questo periodo stanno facendo un tour de force impressionante, non solo perchè studiano molto, e studiare costa fatica, ma anche perchè costretti a combattere contro chi li vorrebbe abbattere, che non sono solo i media, magari!, i peggiori sono i burocrati che vedono svanire le occasioni di guadagno cui sono avvezzi e mettono loro i bastoni tra le ruote o, nella migliore delle ipotesi, non collaborano.
      Faccio poi un esempio personale. Quando ho avuto la possibilità, ho acquistato una barca a vela (persa ormai, grazie alla crisi). Non si trattava di uno yacht superlussuoso, ma una piccola barca vecchia di 30 anni (ma l’ho molto amata!), alla portata delle mie tasche non certo facoltose. Queste barche, tutte le barche anche quelle nuove, hanno bisogno di continue cure e manutenzioni, cose che purtroppo costano molto se fatte fare a professionisti. Perciò, la stragrande maggioranza della persone come me, devono sopperire con il fai-da-te. Come tanti altri ho dovuto studiare, informarmi, rompere le scatole a chi ne sapeva più di me, per fare almeno gli interventi indispensabili.
      Alla fine ho scoperto che in molte cose avevo operato meglio e con maggiore cura e attenzioni dei professionisti, proprio perchè sapevo di non sapere, secondo il sempre valido precetto socratico. Anche perchè i professionisti spesso e volentieri tirano via i lavori perchè pressati dai tempi e dal guadagno; e quando sbagliano, perchè sbagliano anche loro, spesso non rifanno ma tentano di nascondere i papocchi. E chi vuol capire, capisca.

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