mercoledì 24 luglio 2013 - Fabrizio Vinci

Violenza sessuale di gruppo: niente carcere preventivo, misure alternative

Scandalosa la decisione della Corte Costituzionale: niente custodia cautelare per coloro che si sono macchiati del reato di violenza sessuale di gruppo, nonostante questo sia collocato tra i "reati più odiosi e riprovevoli". Senza scendere nel merito delle motivazioni giuridiche che hanno spinto la Consulta ad avallare una simile scelta, mi limiterò ad alcune osservazioni da profano.

Intanto mi domando se la Corte si sia interrogata sulle conseguenze per la società civile di una risoluzione di questo tipo: un padre di famiglia con una figlia che ha subito violenza sessuale da un gruppo di sbandati come dovrebbe reagire? Dovrebbe forse rinchiudere la figlia in casa in attesa del processo, per paura di ritorsioni dirette, oppure valutare la possibilità di farsi giustizia da solo?

Personalmente non sono in grado di valutare quale sarebbe la mia reazione davanti ad una situazione del genere. Non vorrei scadere nel luogo comune, tuttavia determinate vicende bisogna viverle per meglio comprendere quanta rabbia può scaturire vedendo a piede libero coloro che hanno barbaramente violato la sessualità di una figlia. Credo che la Consulta dovrebbe riconsiderare la decisione presa, anche al fine prevenire episodi di giustizia privata.



5 réactions


  • (---.---.---.251) 24 luglio 2013 22:20

    Io non ho seguito la vicenda, nè sul piano dei fatti nè su quello giudiziario, ma concordo che è notizia grave e allarmante.

    Ormai in Italia, fra legge Gozzini, ex Cirielli, legge Previti, proteste (giustissime e strumentalizzatissime) per l’affollamento carcerario, succede che i delinquenti veri non vanno più in prigione: ci stanno soltanto i poveracci.

    Il fatto che uno che riceve un torto non si vendichi direttamente ma deleghi allo stato il compito di fare giustizia è un pilastro fondamentale di ogni governo statale.
    In Italia è ormai un pilastro pericolante, e con quello, se non c’è più giustizia, è pericolante ogni contratto sociale.

    Mi auguro che la società civile -se esiste- organizzi una forte protesta contro questa sentenza incivile, protesta a cui senz’altro aderirò, non solo per la persona in questione, ma per la salvezza dell’Italia da tanta inciviltà
    GeriSteve


  • (---.---.---.84) 26 luglio 2013 09:14

    Io mi faccio giustizia da solo...

    Uno alla volta...

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