venerdì 28 dicembre 2012 - Riccardo Noury - Amnesty International

Vietnam, oggi il verdetto della Corte suprema su tre blogger

 

È previsto oggi, di fronte alla Corte suprema del popolo di Ho Chi Minh City, l’inizio dell’udienza sul caso di tre blogger dissidenti, condannati tre mesi fa a pene dai quattro ai 12 anni di carcere per reati di opinione.

L’udienza potrebbe essere molto breve, tanto quanto quella 24 settembre, in cui il verdetto di colpevolezza venne emesso nel giro di poche ore.

I tre blogger sono Nguyen Van Hai (nella foto, conosciuto in rete come “la pipa del contadino”)Ta Phong Tan (ex agente di polizia e autrice di un blog intitolato “Giustizia e verità”) e Phan Thanh Hai (avvocato e autore di post sul sito del Circolo dei giornalisti liberi).

A settembre Nguyen Van Hai è stato condannato a 12 anni di carcere, Ta Phong Tan a 10 anni e Phan Thanh Hai a quattro anni, più altri anni a testa da scontare agli arresti domiciliari.

I tre blogger sono stati giudicati colpevoli di “propaganda contro lo stato”, “reato” che l’articolo 88 del codice penale vietnamita descrive in modo così ampio e generico da essere usato contro chiunque voglia esercitare il suo diritto alla libertà d’espressione. Ne hanno fatto le spese, solo quest’anno, altri blogger, autori di brani musicali, avvocati, sindacalisti, esponenti di gruppi religiosi e attivisti democratici.

Dei tre blogger, il più noto all’estero è Nguyen Van Hai. Era stato arrestato quattro anni e mezzo fa, nell’aprile del 2008.

Un anno prima, aveva fondato il Circolo dei giornalisti liberi del Vietnam e si era esposto con alcuni blog critici nei confronti della politica estera della Cina e nei quali aveva denunciato la corruzione del governo locale e le violazioni dei diritti umani. Aveva preso anche parte a manifestazioni pacifiche.

Nel settembre 2008, era stato condannato a due anni e mezzo per un’accusa inventata di frode fiscale. Finita la pena, anziché rilasciarlo, la giustizia vietnamita lo aveva incriminato per “propaganda contro lo stato”, accusa che lo ha portato al processo di qualche giorno fa.

Se la Corte suprema confermerà le condanne, Amnesty International adotterà i tre blogger come “prigionieri di coscienza” e s’impegnerà per ottenere la loro scarcerazione.




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