martedì 5 maggio 2020 - Riccardo Noury - Amnesty International

Venezuela, decine di morti e feriti in una prigione

Il bilancio della rivolta scoppiata il 1° maggio nella prigione “Los llanos” di Guanare, nello stato venezuelano di Portoguesa, è drammatico: 47 morti e 75 feriti.

Il governo di Nicolás Maduro ha cercato di giustificare la violenza contro i prigionieri sostenendo che fosse in corso un tentativo di evasione e sottolineando che tra i feriti c’è stato lo stesso direttore del carcere.

L’Osservatorio venezuelano sulle prigioni ha fornito una versione diversa: la protesta è iniziata dopo che da diversi giorni i detenuti non ricevevano il cibo dai parenti, a seguito dei provvedimenti adottati per contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19.

La prigione “Los llanos” ospita oltre 2500 detenuti, a fronte di una capienza massima di 750 persone. Oltre al sovraffollamento, l’Osservatorio segnala le condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie e il fatto che cibo, medicine e altri prodotti essenziali devono essere forniti dai parenti. O meglio, dovevano.

(La fotografia è tratta dal sito oveprisiones.com)

 




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