giovedì 18 febbraio 2021 - Agostino Spataro

Valle dei Templi di Agrigento: quanto dovrà durare questa cosa qui?

A mio parere, certe estranee presenze (vedi foto *) o “contaminazioni” che dir si voglia turbano l'integrità della visione dei monumenti, l'armonica bellezza della Valle dei Templi, eredità dei nostri predecessori greci, che, oggi, costituisce un patrimonio storico, architettonico, paesaggistico inestimabile, unico che non può essere alterato in alcun modo. 

Patrimonio che non è, e non dovrà mai essere, proprietà di privati, che ci fu dato in “comodato d’uso”e pertanto abbiamo il dovere di ben conservare per consegnarlo integro alle generazioni future. Insomma, farlo vivere nel tempo infinito, come pare Empedocle abbia augurato ai suoi concittadini akragantini (agrigentini). In questo caso, si può senz’altro affermare che una buona conservazione dei monumenti è la rivoluzione: culturale, morale e, per altri versi, anche sociale ed economica (turismo e derivati).

La Valle va, dunque, salvaguardata e valorizzata con azioni intelligenti, compatibili e rispettose del contesto. Ricordo che nei decenni bui del malgoverno e della speculazione edilizia (anni ’60, ‘70, ‘80, del secolo scorso) facemmo della difesa della Valle da ogni aggressione un punto d’onore del Pci agrigentino e nazionale. Memorabili le battaglie mediatiche e parlamentari di Mario Alicata, morto sulla breccia mentre pronunciava un forte discorso di denunzia alla Camera dei Deputati! La difendemmo, in sintonia con l’impegno dei dirigenti delle Soprintendenze (prof. De Miro e altri), dalle incurie dei governi centrali e locali e dalle minacce delle ruspe degli speculatori (dopo la paurosa frana del 1966), dagli smottamenti che hanno interessato alcuni templi (Giunone in particolare). Per un lungo periodo i Templi furono messi (anche su nostra richiesta) sotto sorveglianza notturna della polizia di Stato! Tanto per avere un’idea dei pericoli gravissimi esistenti. Abbiamo operato e lottato (con pochi altri) per la sua valorizzazione culturale, turistica, economica e in questo senso avanzato- per primi- all'Assemblea regionale siciliana (Ars) la proposta per la creazione del Parco archeologico, oggi operativo. Così come, a Roma, presentammo a più riprese (da Totò di Benedetto a me) la proposta della "Scuola superiore di Archeologia", poi realizzata come Scuola diretta a fini speciali collegata con l'Università di Palermo, ecc.

Il Parco della Valle dei Templi costituisce davvero un patrimonio dell’Umanità (Unesco) e, anche degli agrigentini, pertanto, non può continuare a essere trattato alla stregua di un ente clientelistico qualsiasi, come oggetto di scambio, di spartizione del sottogoverno regionale, di ogni colore politico. Il Parco è una fra le più importanti risorse, culturali e paesaggistiche, della provincia di Agrigento, della Sicilia e d'Europa. E, in quanto tale, dovrà stabilire nuovi rapporti, promuovendo la collaborazione, con gli enti e gli operatori presenti nel territorio provinciale.

Con questa nota non si vuole aprire alcuna conflittualità, ma solo invitare alla riflessione quanti hanno a cuore il presente e il futuro di questo patrimonio. Con tutto il rispetto per Igor Mitoraj, aggiungo che nemmeno nella sua Cracovia gli fu concesso tanto spazio. Desidero, infine, precisare che la critica, un pò rude, alla sua opera esposta di fianco al maestoso tempio della Concordia, non é rivolta al suo talento artistico, all’opera in se stessa, quanto al fatto che ancora permane in un ambiente improprio.

In ogni caso, non vuole dire impedire le manifestazioni culturali di qualità, non invitare artisti e creativi (internazionali e locali) a esporre le loro opere nell’ambito dei programmi e degli spazi del Parco. Tutt’altro! Dico solo che tali esposizioni vanno meglio regolate e armonizzate e consentite per un tempo limitato e magari insediate in posti più appropriati e meno interferenti con i monumenti e con la Valle nel suo insieme.

17 febbraio 2021

Foto di Benoit_Brochet da Pixabay 

 

 




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