mercoledì 6 dicembre 2023 - Riccardo Noury - Amnesty International

Usa, c’è la data per la prima esecuzione tramite ipossia da azoto

Alabama, 25 gennaio 2024: se non saranno accolti i ricorsi della difesa, Kenneth Smith sarà il primo condannato alla pena capitale a essere messo a morte tramite ipossia da azoto, ovvero l’inalazione di questo gas fino alla totale scomparsa dell’ossigeno, con compromissione letale degli organi vitali.

L’Associazione dei veterinari medici americani la vieta per abbattere i mammiferi. Ma per lo stato dell’Alabama, che ha approvato la morte per ipossia da azoto nel 2018, non c’è problema.

Kenneth Smith, 58 anni, la cavia, lo scorso novembre stava già per essere ucciso con l’iniezione letale. Come accaduto tante altre volte, per ore gli addetti si accanirono contro di lui, legato a un lettino, senza riuscire a trovare una vena in cui inserire l’ago: il tempo scadde, la procedura fu sospesa.

Secondo il protocollo, Smith sarà condotto nella camera dell’esecuzione e piazzato su una barella, con un pulsiossimetro, un collare cervicale e una maschera per inalazioni. Se richiesto, entrerà un assistente spirituale per un’ultima preghiera. Si verificherà che non ci sia stato uno stop dell’ultimo minuto a seguito di qualche ricorso.

Smith potrà avere due minuti di tempo per un’ultima dichiarazione. Sarà fatto un ultimo controllo sul pulsiossimetro e sulla maschera. Verrà somministrato azoto per 15 minuti o per i primi cinque minuti dopo che il pulsiossimetro confermerà l’assenza di ossigeno. A esecuzione avvenuta, la tenda della sala dei testimoni verrà chiusa.

Il protocollo non chiarisce se il prigioniero verrà precedentemente sedato o anestetizzato né prende in considerazione l’ipotesi che qualcosa vada storto, compresa la possibilità che gli addetti all’esecuzione aspirino quantità eccessive di azoto, che è un gas inodore e incolore.

Se l’esecuzione di Kenneth Smith avrà luogo, a poter imitare l’Alabama saranno altri due stati che già hanno approvato il metodo dell’ipossia da azoto: Oklahoma e Mississippi. Il procuratore generale dell’Oklahoma ha detto “Stiamo a vedere che succederà lì”.




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